La corretta gestione del seme in azienda

Il protocollo di congelamento del seme è studiato per minimizzare gli effetti del freddo. Altrettanta attenzione va posta durante la fase di scongelamento

Tecnologia

La corretta gestione del seme in azienda

In quest’ambito l’operatore può fare la differenza. A lui il compito di osservare le buone pratiche di maneggiamento e scongelamento del materiale seminale

 

L’esito positivo dell’intervento di fecondazione artificiale dipende da una serie di fattori che vanno dallo stato di salute della vacca e dalla gestione della mandria, al corretto rilevamento del calore, fino alla qualità del materiale seminale. A certificare quest’ultima, nel caso di Intermizoo e di tutti i centri che distribuiscono in Italia, se ne occupa un ente terzo: è l’Istituto Spallanzani, che effettua periodicamente analisi di controllo al fine di garantire agli allevatori un prodotto ineccepibile. La corretta gestione del seme in azienda, però, è in grado di fare la differenza e di mantenere un basso rapporto tra numero di interventi fecondativi e gravidanze ottenute.

 

Questione di metodo

Alla base della crioconservazione vi è lo sfruttamento dell’azione del freddo, che permette di “mettere in pausa” il metabolismo della cellula spermatica. Durante questo processo, lo spermatozoo subisce una parziale disidratazione, una riorganizzazione della membrana cellulare e un’esposizione alla formazione di cristalli di ghiaccio inter- e intracellulari. Così come il protocollo di congelamento è studiato per minimizzare gli effetti dovuti dal freddo, anche l’azione di scongelamento del seme attuata dal fecondatore deve essere altrettanto rigorosa: lo scongelamento, infatti, deve essere omogeneo e rapido, immergendo totalmente il seme in acqua a 35-37°C per un tempo di almeno 35 secondi.
Se lo scongelamento viene praticato con metodi poco rigorosi, ad esempio all’aria aperta, oppure scaldando la paillette con le mani, lo strato di frazione liquida esterna (la prima che si scongela) a contatto con quella interna (ancora molto fredda) può ricongelarsi improvvisamente, determinando la formazione di cristalli di ghiaccio di grandi dimensioni, in grado di danneggiare la parete cellulare degli spermatozoi.
Anche la movimentazione del seme è una fase delicata, che va gestita con il minor numero di azioni possibili: ogni qual volta viene sollevato il canister dal contenitore, questo viene esposto ad uno scongelamento parziale. Effetti ancora più gravi si riscontrano quando vengono sollevate le paillettes con le mani e non con le apposite pinzette, causando uno shock termico e danni talvolta irreversibili.
Intermizoo si impegna ogni giorno al fine di garantire all’allevatore il miglior materiale seminale disponibile, ma il reale livello di qualità dell’intervento di inseminazione artificiale lo determina l’allevatore stesso, attraverso le buone pratiche di maneggiamento e scongelamento del seme.

di Martina Dal Santo - Intermizoo