Gli artigiani della longevità

Gestione mandria

Gli artigiani della longevità

Dai vincitori del premio “2Good2Go” ci siamo fatti suggerire quali sono le strategie da mettere in campo per assicurare alle bovine una lunga e produttiva carriera

 

Quanto può essere lunga, in stalla, la vita di una bovina da latte? Difficile rispondere con esattezza, ma chi può davvero fare la differenza, in termini di longevità, è proprio l’allevatore. Ancor prima che la vitella nasca realizzando piani di accoppiamento studiati per ottenere animali ben strutturati e resistenti, e poi preoccupandosi di garantire elevati livelli di cow comfort per l’intera durata della carriera produttiva. A tutto vantaggio della sostenibilità economica dell’impresa, perché aumentare la quota di animali adulti significa essere in grado di assottigliare il costo della rimonta. Ma a trarne beneficio è anche l’ambiente: tanto più una bovina è produttiva e la sua vita aziendale lunga, minori saranno le emissioni generate per chilo di latte prodotto.
Proprio per queste ragioni noi di Allevatori Top, in collaborazione tecnica con Anafibj e con lo sponsor unico Adisseo, abbiamo creato il premio “2Good2Go” per riconoscere il valore degli allevatori di Frisona che hanno investito sulla longevità, ottenendo ottimi risultati in termini di produzione media in carriera per capo. A vincere sono stati i migliori delle tre categorie prese in esame (mandrie da 20-100 capi in lattazione, da 101-200 vacche in lattazione e oltre le 200 vacche), vale a dire i tre allevatori che hanno registrato, nell’ambito dei capi riformati negli ultimi 3 anni, la media produttiva in carriera più elevata.
I vincitori sono stati premiati nel corso del Dairy Show di Fieragricola 2024, e in quell’occasione ci siamo fatti raccontare dai diretti interessati le strategie messe in campo per costruire una mandria efficiente e longeva.

 

La giusta programmazione

“Fino a pochi anni fa la principale causa di riforma obbligata qui da noi era l’infertilità delle vacche. Abbiamo allora deciso di applicare i protocolli di sincronizzazione e di migliorare al tempo stesso la gestione del pre e del post-parto. Il risultato è che oggi abbiamo in stalla anche animali da 9-10 parti. Un dato su tutti: attualmente la vacca più longeva registra 9 parti con solo 11 dosi di seme utilizzate”. A parlare è Saverio Borgo, titolare insieme al fratello Giovanni Marco dell’azienda agricola Campogallo di Scaldaferro (Vi). Realtà da 370 vacche in mungitura in cui le recenti modifiche strutturali hanno consentito di aumentare lo spazio a disposizione degli animali.

 

Campogallo.jpg

Nelle stalle dell’azienda agricola Campogallo di Scaldaferro (Vi) vengono munte 370 bovine con una media produttiva di 41 kg/vacca/giorno. Il numero medio di lattazioni delle vacche eliminate negli ultimi 3 anni è pari a 4

 

“Negli ultimi anni – spiega ancora Saverio – abbiamo puntato molto sul benessere dei nostri animali, e non soltanto nel reparto delle vacche adulte, ma anche in vitellaia. È proprio in questo settore che abbiamo canalizzato gli ultimi investimenti per creare dei moderni box multipli, grazie ai quali è più semplice controllare salute e accrescimenti. Evoluzione che ci ha permesso di avere manze che registrano quasi 1 kg in più di incremento ponderale: il punto di partenza per ottenere vacche dalle carriere lunghe e produttive”.
Il quadro viene completato dai piani di accoppiamento studiati ad hoc per ridurre al minimo la consanguineità tra gli animali e per programmare la scelta dell’uso del seme sessato o da carne in modo tale da ottenere, con una certa costanza, una quota di rimonta che si aggira attorno al 25%. “Una strategia gestionale, quella di avere in stalla una buona prevalenza di animali adulti, che ci permette di massimizzare i quintali di latte in cisterna ottimizzando i costi produttivi”.

 

Saverio Borgo.jpg

Saverio Borgo, titolare insieme al fratello Giovanni Marco dell’azienda agricola Campogallo

 

Qualità della razione

Non è da meno il titolare dell’azienda agricola Case Nove S.S. di Campremoldo Sopra, località nei pressi di Gragnano Trebbiense (Pc). “A mio avviso – afferma Mauro Giorgio Dieci – il punto di partenza per avere animali duraturi in stalla è la genetica. Ecco perché quando elaboriamo i piani di accoppiamento puntiamo ad ottenere animali non molto pesanti, selezionando dunque per statura, funzionalità di arti e piedi, per la lunghezza della groppa, ma anche per la produttività della mammella. L’obiettivo è limitare l’insorgenza di patologie podali o metaboliche che ci costringerebbero alla precoce riforma di molti animali. Il vantaggio economico è chiaro: bastano due pluripare per produrre il latte di tre primipare. Tuttavia la sola genetica non è sufficiente: non dobbiamo dimenticare, infatti, che alleviamo ruminanti e per mantenerli produttivi e in salute non deve mai mancare il giusto apporto fibra”.

 

Campremoldo.jpg

Nelle stalle dell’azienda agricola Case Nove di Campremoldo Sopra (Pc) vengono munte 160-170 bovine con una media produttiva di 44,7 kg/vacca/giorno (controllo funzionale di gennaio). Il numero medio di lattazioni delle vacche eliminate negli ultimi 3 anni è pari a 4,3

 

"Occorre bilanciarne correttamente - continua il nostro interlocutore - il rapporto rispetto ai concentrati e fornire sempre agli animali una razione di qualità. Qui in azienda, infatti, ci prendiamo la briga di distribuire due volte al giorno il contenuto del carro miscelatore per preservare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei foraggi, ma anche per gestire al meglio le diverse aree della stalla. Va da sé che quando le bovine hanno l’alimento sempre fresco a disposizione, competeranno meno sul fronte della mangiatoia e osserveremo più animali che riposano in cuccetta”.

Le condizioni ideali per collezionare, anno dopo anno, parti e lattazioni, per una vita produttiva lunga ed efficiente. “E poi diciamolo pure – conclude Mauro Giorgio – mandare via delle vacche che ci hanno dato tanto rimarrà sempre la parte più difficile del nostro lavoro”.

 

Mauro Dieci.jpg

Mauro Giorgio Dieci, titolare dell’azienda agricola Case Nove S.S.

 

Attenzione ai dettagli

Non molto diverso è infine il quadro che ci fornisce Guido Castelletti, titolare, insieme al fratello Tiziano, dell’azienda agricola Castelletti di San Martino Buon Albergo (Vr): “Credo che la longevità e la salute delle bovine – afferma Guido – dipendano in primo luogo dalla qualità della razione”. L’attenzione è quindi rivolta alla qualità degli alimenti acquistati e alla gestione della campagna: dalla semina fino alla trinciatura dei foraggi autoprodotti nelle tempistiche opportune, per garantirne la massima digeribilità. “La differenza – continua Guido – la fa anche la stabulazione degli animali. Abbiamo infatti ristrutturato la stalla nel 2018 mantenendo alcuni elementi presenti nella precedente struttura, come la lettiera in compost barn. Ma quella è stata anche l’occasione per investire sul raffrescamento e per aumentare la superficie calpestabile”.

 

compostok.jpg

Nelle stalle dell’azienda agricola Castelletti di San Martino Buon Albergo (Vr) vengono munte 100 bovine con una media produttiva di 40 litri/vacca/giorno (su 3 mungiture). Il numero medio di lattazioni delle vacche eliminate negli ultimi 3 anni è pari a 4,7

 

E il salto di qualità, che ha portato l’azienda ad attestarsi su medie produttive giornaliere di 40 litri per capo, è stata l’introduzione della terza mungitura. “Ho deciso di mungere una volta in più per migliorare il benessere dei miei animali e ho ottenuto dei risultati di cui sono molto soddisfatto. Anche perché la filosofia qui è quella di utilizzare tori provati per la selezione di caratteri quali la sanità e la funzionalità della mammella, oltre alla scelta di animali correttamente bilanciati per morfologia”. Scelte vincenti, quelle di Guido Castelletti, tanto che gli oltre 616 quintali di latte prodotto in carriera dalle bovine eliminate negli ultimi 3 anni, lo hanno portato sul podio di “2Good2Go” per la categoria 20-100 vacche.

 

Guido Castelletti.jpg

Guido Castelletti, titolare insieme al fratello Tiziano dell’azienda agricola Castelletti