Con Cortal Extrasoy per crescere in efficienza

Al centro: Federico Flebus con il figlio Andrea, insieme a Gianluca Zorzi (a sinistra) e a Elvio Ulian (a destra) di Cortal Extrasoy

Gestione mandria

Con Cortal Extrasoy per crescere in efficienza

Fino a qualche anno fa le frisone di Federico Flebus stentavano a esprimere il loro ottimo potenziale genetico. Ma oggi, grazie alle consulenze gestionali e nutrizionali dei tecnici dell’azienda veneta, il benessere è al top e la mandria ha decisamente “ingranato”

 

“Nonostante i robusti investimenti in genetica che avevamo fatto in precedenza, la mandria non decollava, e in particolare la montata lattea era deludente. Era come avere delle Ferrari che non riescono a correre, ma non riuscivamo a capire quale fosse la leva su cui agire: cambiare il carburante, sistemare il fondo stradale oppure, perché no, licenziare il conducente?”. Eccoci nelle campagne di Povoletto (Ud), a parlare con Federico Flebus, titolare dell’omonima azienda agricola. Un’ironia da friulano doc e un vissuto che riecheggia quello di molti allevatori italiani: nel 1985, infatti, Federico riceve dal padre il testimone dell’allevamento di famiglia, situato all’interno del paese. Le 40 frisone in mungitura, già di buon livello genetico grazie all’uso di ottimo seme e ad alcuni innesti mirati, esibiscono prestazioni di tutto rispetto (30 kg per vacca al giorno) per un allevamento in stabulazione fissa, ma la stalla non offre naturalmente alcuno spazio per la crescita dell’effettivo.
Ed ecco che dopo anni di duro lavoro, Federico corona il sogno di una vita: nel 2006 viene inaugurata la nuova struttura a stabulazione libera da 160 posti in cuccetta, collocata in aperta campagna e quindi suscettibile di ulteriori ampliamenti.

 

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La stalla per le vacche, da 160 cuccette, è stata edificata nel 2006


Federico la popola con le sue bianconere di sempre, ma anche con una settantina di soggetti di ottima genealogia provenienti dalle migliori stalle della provincia di Cremona. Nel tempo continuano gli investimenti in genetica e la produzione media cresce, ma non eccelle. E rieccoci al 2016, quando Federico Flebus, insoddisfatto di come stanno andando le cose in stalla, si rivolge a Gianluca Zorzi e ad Elvio Ulian di Cortal Extrasoy. “Sono intervenuti loro e la risposta c’è stata subito – sottolinea Andrea Flebus, che oltre ad esercitare come buiatra libero-professionista, affianca il padre nella gestione dell’allevamento di cui è anche “veterinario aziendale” – per cui abbiamo capito che avevamo finalmente toccato il tasto giusto. E nel tempo, infatti, dal punto di vista produttivo le vacche hanno ripreso a correre, raggiungendo finalmente i livelli alla portata del loro potenziale genetico”. Parallelamente sono cresciute anche le performance riproduttive: “ci siamo accorti – osserva a questo proposito Federico – che non è vero che la vacca spinta non si ingravida. Se la vacca produce molto è perché sta bene, e a quel punto è anche fertile”.

 

Intervento a 360 gradi

È totalmente fuoristrada, invece, chi pensa che il merito del nuovo corso aziendale vada attribuito alla solita, fantomatica polverina magica inserita in razione. “Come è consuetudine di Cortal Extrasoy – spiega infatti Gianluca Zorzi – siamo intervenuti non soltanto sull’alimentazione, quanto piuttosto sull’intero sistema produttivo. Così, abbiamo prima di tutto cercato di individuare le eventuali carenze impiantistiche o strutturali, suggerendo a Federico quali sarebbero stati gli investimenti utili per correre ai ripari. Ed ecco infatti, i nuovi lattometri, i collari per il monitoraggio dei calori e della ruminazione, le docce per il raffrescamento della mandria, la creazione di uno spazio a sé stante, dotato di una cuccetta per capo, per le freschissime, grazie al quale oggi c’è più spazio anche in sala parto. Non ultimo, infine, l’impianto a calate per la distribuzione attraverso l’acqua di bevanda del glicole, che così viene offerto di routine non soltanto alle bovine in close up (ultimi 20 giorni di gravidanza nel caso delle vacche, ultimi 25 giorni per le manze: ndA), ma anche a tutte le vacche in lattazione, che siano primipare o pluripare, fresche o stanche”.

“Non è uno spreco – commenta Federico – così facendo le lattazioni sono diventate più persistenti”.

 

Foraggi e mangime su misura

E poi, si diceva, l’intervento sull’alimentazione. “La base foraggera – continua Zorzi – è stata migliorata, con l’anticipo e la fasciatura degli sfalci, e c’è stata l’introduzione di nuove, eccellenti materie prime aziendali, come ad esempio il pastone di granella di sorgo. Infine, sono stati introdotti in razione i prodotti su misura e ad alto by pass di Cortal Extrasoy”. Nel caso specifico dell’azienda Flebus, si tratta di un mangime complementare personalizzato denominato “Nex Prime Flebus” (vedi tabella 1), contenente Multipass (panello di soia decorticata ed estrusa), Linoies (semi di lino integrale estrusi), grassi saponificati e idrogenati, aminoacidi rumino-protetti, saccarosio e minerali chelati. E come prima accennato, in risposta a questo complesso di fattori, le performance di mandria sono progressivamente cresciute.

 

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Federico Flebus utilizza con soddisfazione il pastone di granella di sorgo. La coltura viene seminata dopo il mais di primo raccolto

 

“Quest’anno – conferma sorridendo Federico – abbiamo acquistato una cisterna nuova e più capiente. Infatti, anche nella terribile estate dell’anno scorso, quando la siccità non ci ha dato tregua e un bel giorno il Consorzio di bonifica ci ha impedito di irrigare, costringendoci a trinciare dei primi raccolti immaturi e dei secondi raccolti appena impostati, la produzione media aziendale ha raggiunto il livello record dei 40 chili per vacca al giorno. Merito senza dubbio della qualità della fibra dei nostri foraggi, ma anche dell’ottima medica acquistata all’esterno”.
Ma anche, aggiungiamo noi, dell’elevato livello di cow comfort raggiunto in stalla, dei continui investimenti in genetica e della “cura” Cortal Extrasoy. “Il merito – chiosa il dottor Zorzi – è soprattutto di Federico Flebus, che è stato sempre pronto ad accettare i nostri suggerimenti fino a cambiare il proprio sistema di lavoro. E questo non è certo poco”. Sottoscriviamo al 100%. 

 

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