Alleviare lo stress da caldo in asciutta: un piccolo investimento con un grande ritorno

Il caldo si combatte non solo con una buona ventilazione, ma anche in mangiatoia con una razione mirata

Gestione mandria

Alleviare lo stress da caldo in asciutta: un piccolo investimento con un grande ritorno

Già in primavera è bene pianificare la lotta allo stress da caldo. E Summer Protection Program di Purina® è la risposta per preparare al meglio le bovine con una nutrizione mirata

Ridotta ingestione di sostanza secca, minor produzione di latte, meno ore di riposo e respirazione accelerata. Sono questi alcuni dei segnali tipici che indicano bovine in stress da caldo.
La maggior parte delle bovine da latte, in modo più o meno marcato, ogni estate soffre per l’innalzamento della temperatura ambientale e quindi corporea come risultato della insufficiente capacità di disperdere calore.
Siccome lo stress da caldo non è solamente legato alla temperatura, ma anche all’umidità, le vacche possono essere penalizzate già durante i mesi primaverili quando le temperature ambientali sono ancora relativamente basse. Un indice THI superiore a 68 indica infatti una condizione in grado di compromettere lo stato di salute e le performance delle bovine, e lo si raggiunge già con una combinazione di soli 22°C e 60% di umidità relativa.
Per natura le bovine si sono evolute con la capacità di sviluppare notevoli quantità di calore endogeno e trovano il massimo del comfort quando la temperatura ambientale è 6-7°C; in tali circostanze hanno difatti l’unica necessità di mangiare di più e sviluppare più calore grazie dal processo di fermentazione e ruminazione.


Campanello d'allarme

In considerazione di questa predisposizione fisiologica è naturale che le bovine reagiscano allo stress da caldo ambientale prima di tutto riducendo l’ingestione di alimenti e, a seguire, trascorrendo più tempo in piedi ed evitando di coricarsi per lasciare che l’aria circoli attorno e sotto al loro corpo.
Una bovina che non si corica e non rumina vedrà presto alterata la propria funzionalità ruminale e quindi darà il via ad un effetto a catena che porterà tutte le principali funzioni fisiologiche a rallentare o addirittura fermarsi; ecco perché lo stress da caldo costituisce un problema enorme, in particolare per le bovine in transizione.
Non a caso, tutti gli studi più recenti insistono sul fatto che gli allevatori dovrebbero focalizzare il massimo delle proprie attenzioni sulle bovine in fase finale di gestazione (ossia in asciutta e preparto) già nutrizionalmente più stressate e sulle quali l’eccessivo caldo ambientale è in grado di produrre i danni più marcati a discapito sia della bovina stessa, sia del feto prossimo alla nascita.
Infatti, un ambiente uterino surriscaldato è in grado di indurre cambiamenti strutturali e funzionali permanenti nel feto stesso, in un momento decisivo per la programmazione delle funzioni vitali e della capacità di risposta alle malattie in tutte le sue fasi di vita successive.


Programmazione fetale

Le vitelle nate da madri esposte a stress da caldo risultano avere peso corporeo alla nascita inferiore, ridotta capacità di assorbire immunoglobuline attraverso il colostro, e ridotta immunocompetenza. È perfino dimostrato (Monteiro et al. J. Dairy Sci. 99:1-8) che tali vitelle produrranno significativamente meno latte durante la loro prima lattazione.
La spiegazione risiede nel fatto che le fasi finali di gestazione sono caratterizzate da veloce crescita dei tessuti con rapido aumento del peso del feto. Infatti, il 60% del peso corporeo del vitello alla nascita si sviluppa negli ultimi due mesi e, in quel lasso di tempo, gli organi vanno incontro alla cosiddetta maturazione funzionale.
A tal proposito è utile ricordare anche fegato e mammella del feto: fegato in quanto organo chiave nella gestione del metabolismo energetico e della funzionalità immunitaria, e mammella perché sebbene nella vita intrauterina ci sia pochissima differenziazione di tessuto parenchimatico, la traccia dei dotti mammari, su cui successivamente si svilupperanno gli alveoli, viene “disegnata” già prima della nascita.
Il meccanismo attraverso cui l’ambiente uterino influenza gli stadi di vita giovanili e la programmazione cellulare è da ricondurre all’epigenetica, ossia alla regolazione che l’ambiente esercita sull’espressione genica modificando il fenotipo grazie all’attivazione o disattivazione di porzioni specifiche del Dna.
Regolazioni che, come anticipato, producono effetti sia a carico delle madri nella lattazione che segue il parto, sia a carico delle figlie in termini di accrescimento, salute e performance nella loro futura carriera da lattifere.
La comprensione di questi meccanismi biologici rende evidente l’importanza di mettere in atto tutte le possibili strategie atte a prevenire che le bovine soffrano stress da caldo, in particolare in prossimità del parto, perché ciò comporta ripercussioni di breve, medio e lungo termine sulla salute e i livelli produttivi dell’intera mandria presente e futura.
Da un punto di vista gestionale e impiantistico esistono varie soluzioni che gli allevatori possono adottare per raffrescare le bovine, ed è importante che ogni stalla venga valutata in tutte le sue peculiarità da parte di un occhio esperto in grado di suggerire la miglior combinazione fra le operazioni di stalla e le esigenze delle bovine.
Dal lato nutrizionale è importante mettere in atto tutti gli accorgimenti in grado di mantenere elevata l’ingestione di sostanza secca, ridurre la produzione di calore endogeno, e ripristinare le riserve di elettroliti dispersi dall’aumento della frequenza respiratoria, ma oltre a questo si può fare di più.



Nutrigenomica

Il Summer Protection Program di Purina® è il programma alimentare completo che racchiude diversi nutrimenti specifici per prevenire e mitigare gli effetti negativi del caldo estivo sulle bovine: un ventaglio di prodotti pensati per consentire ad ogni allevatore di scegliere la combinazione che meglio si adegua alle esigenze della propria mandria e alle strutture della propria stalla.
La novità 2020 entrata a far parte del Summer Protection Program di Purina si chiama Dairy Cooler ImmunoAvdance, un nutrimento di nuova generazione che unisce l’ormai storica e ben nota tecnologia Dairy Cooler con un principio attivo di nuova concezione, frutto della ricerca Cargill® e derivato dalla fermentazione selettiva di Saccharomyces Cerevisiae, in grado di agire sul sistema immunitario e quindi offrire una combinazione di vantaggi senza precedenti:
  • raffrescare le bovine dall’interno
  • potenziare il sistema immunitario
  • migliorare le performance delle bovine e delle loro figlie
Dairy Cooler ImmunoAdvance è indicato per l’utilizzo in fase di lattazione, ma anche e soprattutto per il periodo di asciutta e transizione.
Utilizzato a 400 grammi/capo/giorno, apporta tutti i principi attivi necessari a migliorare la circolazione sanguigna periferica aumentando l’efficacia dei sistemi di raffrescamento esterno e, al tempo stesso, interviene sui processi fisiologici chiave per il corretto completamento della gravidanza e lo svolgimento delle normali attività corporali in grado di sostenere le performance delle madri e delle loro figlie.
Alleviare lo stress da caldo è importante, ma è altrettanto importante giocare d’anticipo: per questo è consigliabile intervenire in modo tempestivo e adeguare i piani alimentari addirittura prima che il caldo inizi a fare i suoi effetti che, come abbiamo visto, vanno ben oltre il calo della produzione lattea.
Affidati al tuo Concessionario Purina® di zona e non perdere l’occasione di provare Dairy Cooler ImmunoAdvance per un’estate senza “stress”!