Rimonta, priorità al benessere

Il box collettivo può avere tre diverse tipologie di stabulazione

Gestione mandria

Rimonta, priorità al benessere

Le tipologie di box in cui stabulare manze e manzette sono molte, ma mancano indicazioni uniformi sullo spazio procapite da concedere alle bovine

I bovini da rimonta sono i capi a diverso stadio di accrescimento destinati a sostituire le vacche da latte a fine carriera o riformate per problematiche sanitarie/riproduttive. Si dividono nelle seguenti categorie di bovine femmine:
• dai 6 ai 12 mesi di età con un peso vivo variabile da 170 a 300 kg (manzetta);
• oltre 12 mesi di età e fino all’ingravidamento con un peso vivo variabile da 300 a 550 kg (manza);
• dall’ingravidamento fino al parto con un peso vivo superiore a 550 kg (manza gravida).
Ovviamente, il numero di animali da allevare dovrà essere maggiore delle vacche da sostituire, per tenere conto della mortalità, degli scarti per problemi sanitari e riproduttivi, della selezione e dei tempi necessari per il raggiungimento della maturità sessuale.
I posti da predisporre, in percentuale sul numero di bovine da latte presenti in allevamento, sono pari a circa il 20% per le manzette dai 6 ai 12 mesi e a circa il 45% per le manze dai 12 mesi fino a poco prima del parto.
 

Box collettivi

Per consentire una tecnica alimentare corretta è opportuno suddividere gli animali in gruppi sufficientemente omogenei per mole e peso, in modo da limitare l’antagonismo e favorire un’alimentazione diversificata in rapporto allo stadio di sviluppo. Per questa categoria bovina si possono adottare tre diverse tipologie di stabulazione con box collettivo: a lettiera permanente; a lettiera inclinata; a cuccette. Recenti dati CRPA (2018) indicano che la grande maggioranza delle stalle per bovini da rimonta è a lettiera permanente (67% dei casi). La stalla a cuccette, presente nel 26% dei casi, viene adottata in particolare per le manze gravide negli ultimi mesi di gestazione in modo da abituarle al diverso tipo di stabulazione e alla diversa organizzazione delle aree.
 

Lettiera permanente

Come ricordato sopra, la lettiera permanente è la tecnica di stabulazione più diffusa per i bovini da rimonta, a motivo della semplicità costruttiva e della grande adattabilità alle variazioni della mole degli animali; inoltre, si presta ad essere adottata negli interventi di ristrutturazione di vecchi edifici. Le possibili soluzioni sono fondamentalmente le seguenti:
• a lettiera sull’intera superficie del box senza distinzione fra zona di riposo e di alimentazione;
• a lettiera su una parte della superficie del box con distinzione fra zona di riposo (a lettiera) e di alimentazione (calcestruzzo senza lettiera). In questo caso le due aree possono essere all’interno dello stesso edificio oppure nettamente distinte (generalmente zona di riposo in ricovero con semplice tettoia di alimentazione) e collegate da un’area di esercizio pavimentata.
Molto importante è la distribuzione della paglia con consumi giornalieri variabili fra 2 e 4 kg/capo, in funzione della superficie assegnata ad ogni bovino e della stagione.

lettiera permanente, rimonta, stabulazione
La lettiera permanente è la tecnica di stabulazione più diffusa per i bovini da rimonta, a motivo della semplicità costruttiva e della grande adattabilità alle variazioni della mole degli animali
 

Lettiera inclinata e cuccette

Nonostante sia una tecnica di stabulazione non particolarmente diffusa (4%), è la soluzione più interessante per i bovini da rimonta. La pendenza del pavimento varia in base alla larghezza dell’area inclinata; indicativamente si considera una pendenza del 6-8% per una larghezza di 5,5-6 m.
Le possibili soluzioni sono fondamentalmente le seguenti:
• a lettiera sull’intera superficie del box senza distinzione fra zona di riposo e di alimentazione con pendenza anteriore verso la rastrelliera. In questa soluzione si prevede per l’allontanamento del letame un nastro a palette a moto alternato;
• a lettiera sull’intera superficie del box senza distinzione fra zona di riposo e di alimentazione con pendenza posteriore, ossia verso il lato opposto alla rastrelliera. In questa soluzione si prevede per l’allontanamento del letame un nastro a palette a moto alternato o un raschiatore meccanico;
• a lettiera su una parte della superficie del box con distinzione fra zona di riposo (a lettiera) e di alimentazione (calcestruzzo senza lettiera) con pendenza anteriore verso la zona di alimentazione. In questa soluzione si prevede per l’allontanamento del letame un raschiatore meccanico.

box collettivi a lettiera inclinata, stabulazione, rimonta
Anche per i box collettivi a lettiera inclinata risulta molto importante la quantità e la frequenza di distribuzione della paglia

Le soluzioni a pendenza anteriore hanno una zona di riposo sopraelevata che permette un più agevole controllo degli animali e di avere un giaciglio più confortevole (paglia più asciutta) e, di conseguenza, animali più puliti. Per contro, con la pendenza posteriore è generalmente più agevole la distribuzione della paglia e l’asportazione del letame può avvenire con minore frequenza.
Anche con questa tipologia risulta molto importante la distribuzione della paglia (si consiglia una cadenza giornaliera) con consumi giornalieri variabili fra 1,5 e 2 kg/capo, in funzione della superficie assegnata ad ogni bovino e della stagione. Al di sotto di questi valori, lo stato di pulizia e di comfort peggiorano drasticamente, mentre al di sopra si possono provocare accumuli di letame che pregiudicano il buon funzionamento del sistema.
Nella soluzione a cuccette, utilizzata come già ricordato soprattutto per le manze gravide, sono molto importanti le dimensioni. Per la larghezza si passa da 1 m per una manzetta di 300 kg a 1,15-1,2 m per una manza gravida di 550 kg. In tabella 1 vengono riportate le lunghezze parziali e totali delle due principali tipologie di cuccette a buca generalmente utilizzate per i bovini da rimonta.

cuccette, rimonta
Secondo il CRPA è opportuno disporre di un posto a dormire in cuccetta per ogni capo stabulato

cuccette, stabulazione, rimonta
 

Superfici di stabulazione

La superficie di stabulazione coperta è l’area utile destinata a ciascun capo per l’attività e il riposo e viene espressa in m2/capo. Questa superficie varia in base a: peso vivo finale; tipologia di stabulazione (lettiera permanente e inclinata o cuccette); presenza di una netta distinzione fra zona di riposo e di alimentazione. Nel caso di lettiera permanente con distinzione fra zona di riposo e alimentazione, la superficie totale a disposizione di ciascun capo è pari a: 4,4 m2 per manzetta di 300 kg; 5,8 m2 per manza di 480 kg; 6,4 m2 per manza di 540 kg. Di quest’area circa l’81% deve essere destinata al riposo su lettiera. Nel caso di lettiera permanente senza distinzione fra le due aree la superficie a lettiera corrisponde alla superficie totale. Nel caso di lettiera inclinata con distinzione fra zona di riposo e alimentazione la superficie totale a disposizione di ciascun capo cala ed è pari a: 3,6 m2 per manzetta di 300 kg; 4,8 m2 per manza di 480 kg; 5,5 m2 per manza di 540 kg. Di quest’area circa l’83% deve essere destinata al riposo su lettiera. Nel caso di lettiera permanente senza distinzione fra le due aree la superficie a lettiera corrisponde alla superficie totale.
Per quanto riguarda le cuccette, secondo il CRPA la situazione ottimale consiste nell’avere un posto a dormire in cuccetta per ogni capo stabulato all’interno di ciascun box.
 

Altre indicazioni sulle superfici

Classyfarm, il sistema del Ministero della Salute per la valutazione dei rischi all’interno degli allevamenti, indica che per le manze è necessario valutare soltanto la zona di riposo (cuccette o lettiera permanente coperta), escludendo corridoi, aree di esercizio esterne e zone di accesso alla mangiatoia. Non distingue gli animali per classi di peso e indica come condizioni accettabile e ottimale una superficie di stabulazione in zona di riposo rispettivamente di almeno 3,5 e 4 m2/capo. Nel caso delle cuccette rispettivamente un numero pari o superiore di almeno il 10% rispetto ai capi presenti.
Secondo le raccomandazioni EFSA (2009) sul benessere delle bovine da latte “una superficie della zona di riposo di almeno 2,7 m2/capo per un bovini superiore ai 400 kg di peso vivo è necessario per evitare l’impatto negativo sul benessere e sulla produzione”.
L’inglese Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA) propone degli standard (Welfare standards for dairy cattle, 2018) applicati attraverso un sistema di etichettatura. Per i bovini da rimonta propone superfici di stabulazione molto elevate: 6 m2 (di cui 3,5 a lettiera) per manzetta < di 300 kg; 7 m2 (di cui 4,5 a lettiera) per manza < di 400 kg; 8 m2 (di cui 5,5 a lettiera) per manza < di 500 kg; 8,5 m2 (di cui 6 a lettiera) per manza < di 600 kg.
Il Red Tractor Assurance for Farms - Dairy Scheme (2019) propone per i bovini da rimonta superfici di stabulazione decisamente meno elevate rispetto a RSPCA: 3 m2 (di cui 2 a lettiera) per manzetta < di 300 kg; 3,75 m2 (di cui 2,75 a lettiera) per manza < di 400 kg; 4,9 m2 (di cui 3,5 a lettiera) per manza < di 500 kg; 5,85 m2 (di cui 4,25 a lettiera) per manza < di 600 kg.

di Alessandro Gastaldo - Settore Edilizia del CRPA di Reggio Emilia