Il futuro delle stalle da latte? Sempre più sostenibile e redditizio

Secondo Lely, l’azienda da latte del futuro sarà ad elevato grado di automazione. In giallo le tre innovazioni presentate in occasione dei Lely Future Farm Days

Tecnologia

Il futuro delle stalle da latte? Sempre più sostenibile e redditizio

Il Ceo della Lely, André van Troost, ha recentemente presentato la "vision" aziendale e ha lanciato tre nuovi modelli di automazione per l'allevamento bovino

La popolazione mondiale è in esuberante crescita e avrà bisogno di nutrirsi. È partito di qui il Ceo di Lely, André van Troost, nel suo discorso di apertura all’edizione 2020 di “Lely Future Farm Days” tenutosi recentemente on line alla presenza di migliaia di ospiti e giornalisti di settore collegati da ogni parte del mondo. “Abbiamo assoluto bisogno degli allevatori – ha sottolineato il numero uno della multinazionale olandese – perché si prevede che entro il 2050 la domanda di cibo aumenterà del 70%”. Sicuro assicurato, dunque, per i produttori di latte? Non esattamente.
 

Consumer friendly

Il consumatore occidentale – ha infatti continuato van Troost – è sempre più critico nei confronti di quanto avviene all’interno delle nostre stalle, ed è sempre più esigente in materia di benessere animale e di tutela dell’ambiente. Ecco perché, secondo Lely, il futuro è prima di tutto degli allevamenti ad elevato grado di automazione, in cui gli animali sono liberi di muoversi, di farsi mungere, di consumare la razione a piacimento e naturalmente di riposare. Senza stress e in ottime condizioni di salute. Nelle aziende robotizzate del futuro – ha poi osservato il Ceo di Lely – ci sarà spazio anche per la trasformazione in loco del latte, grazie a strumenti come Lely Orbiter che permettono di trattare e imbottigliare anche il latte della singola vacca o di un gruppo specifico di bovine munte con Lely Astronaut. Lely Orbiter offre dunque agli allevatori nuove opportunità di commercializzare il proprio latte, per assicurare loro un futuro sostenibile e soddisfare le richieste di consumatori sempre più esigenti.
 

Meno emissioni

Quanto all’impatto ambientale, per Lely la parola d’ordine è “circolarità”: attraverso un appropriato trattamento delle deiezioni bovine sarà possibile contenere la dispersione dei nutrienti in atmosfera, e parallelamente ottimizzarne l’apporto sul campo, a tutto vantaggio delle produzioni vegetali. Di qui il lancio di Lely Sphere, la prima delle tre innovazioni presentate ai “Lely Future Farm Days” di quest’anno.

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Lely Sphere è un originale sistema automatizzato per la separazione dei reflui zootecnici e per la conversione delle emissioni azotate in prodotti di valore per l’allevamento. Nella foto il sistema di stoccaggio della frazione liquida

Si tratta di un originale sistema automatizzato per la separazione dei reflui zootecnici e la conversione delle emissioni in prodotti di valore per l’allevamento: nelle aziende dotate del sistema Lely Sphere, feci e urine vengono raccolte separatamente, perché le prime vengono asportate da Lely Discovery Collector, mentre le seconde confluiscono immediatamente, attraverso una particolare modifica apportata alla pavimentazione, ad un contenitore a parte. Il taglio alle emissioni azotate avviene principalmente a questo livello: non stazionando in stalla, i reflui non hanno tempo di fermentare e di esalare gas nocivi, a tutto vantaggio anche dell’ambiente stallino.

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Con Lely Sphere, feci e urine vengono raccolte separatamente: le prime vengono asportate da Lely Discovery Collector, mentre le seconde confluiscono immediatamente al loro contenitore, fluendo attraverso le strisce di separazione visibili nella foto

Poi scende in campo Lely Sphere, che crea un circolo d’aria in virtù del quale i gas sviluppati nelle fosse sottostanti il pavimento della stalla vengono aspirati. Aria e gas vengono poi immessi all’interno del contenitore della frazione liquida, che per gravità viene sospinta verso un filtro e viene separata in due componenti: un liquido contenente azoto minerale, e un refluo a forte contenuto di potassio. Questi due fertilizzanti, insieme alle feci, che come noto sono ottime apportatrici di sostanze organiche, possono venire sfruttati per concimazioni di precisione. Secondo quanto affermato nel corso dell’evento, le misurazioni ufficiali condotte presso gli allevamenti olandesi dove è stata testata questa nuova tecnologia hanno dimostrato che con Lely Sphere le emissioni totali di ammoniaca vengono ridotte di circa il 70%. Senza dimenticare che questa nuova tecnologia consente anche il reimpiego dell’azoto in sostituzione del fertilizzante di sintesi.
 

Erba fresca

L’allevamento del futuro – si è poi detto ai “Lely Future Farm Days” di quest’anno – è quello che saprà utilizzare le proprie risorse nel modo più efficace possibile. Ed ecco allora Lely Exos, il veicolo automatizzato ad alimentazione totalmente elettrica che falcia, carica e distribuisce autonomamente l’erba cresciuta sui campi intorno alla stalla. Erba fresca 24 ore su 24, fornita alla mandria ad intervalli frequenti. Un sistema di alimentazione, questo, che secondo Lely può facilmente integrarsi sia con la distribuzione della razione unifeed operata da Lely Vector sia alla pratica del pascolo.

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Lely Exos provvede a falciare, caricare e distribuire autonomamente l’erba cresciuta sui campi vicini alla stalla

Da sottolineare anche come l’esperienza maturata nelle aziende olandesi sedi dei test relativi a Lely Exos ha dimostrato come un allevamento possa soddisfare la metà del proprio fabbisogno di fibre con l’erba fresca raccolta dall’inizio della primavera ad autunno inoltrato. Grazie al minor uso di insilati e concentrati, i risparmi possono superare i 2 centesimi per litro di latte.
 

Più facile decidere

Lely ha infine sviluppato Lely Horizon, la nuova piattaforma informatica di supporto alle decisioni dell’allevatore. Horizon analizza infatti i dati aziendali ed elabora consigli proattivi, per rendere più facile la vita del titolare dell’azienda, migliorare la salute della mandria e incrementare i profitti aziendali. Lely Horizon, che è destinato a sostituire l’attuale sistema di gestione T4C, analizza i dati dei robot Lely insieme a quelli degli altri fornitori dell’allevamento, e produce informazioni utili che possono essere consultate in qualsiasi momento su computer e smartphone. Per l’allevatore sarà dunque più facile prendere decisioni oggettive, basate sui numeri piuttosto che su semplice sensazioni. Un altro bel passo avanti per chi, nel 2050, sarà chiamato a nutrire il mondo.

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In occasione dei “Lely Future Farm Days” è stata lanciata anche Horizon, la nuova piattaforma informatica di supporto alle decisioni dell’allevatore