ReaShure<sup>®</sup>, l’alleato in transizione

Salute animale

ReaShure®, l’alleato in transizione

È la colina rumino-protetta firmata Balchem Corporation che, grazie al suo ruolo sul metabolismo dei lipidi, è in grado di ridurre l’incidenza di problematiche sanitarie delle bovine nel post-parto. Ce lo ricorda anche un articolo recentemente pubblicato su “Feedstuffs” a firma di Usman Arshad (Università del Wisconsin) e José E.P. Santos (Università della Florida)

 

La colina è per tutti i Mammiferi un nutriente essenziale: deve essere assunta con la dieta per garantire il buon funzionamento dell’organismo. Quando si parla di bovine da latte però la situazione si complica, perché la presenza dei microrganismi ruminali fa sì che questa molecola venga velocemente degradata, rendendo così indispensabile per l’alimentarista ricorrere ad una forma rumino-protetta. Come la colina incapsulata proveniente dalla ricerca Balchem Corporation, disponibile per il mercato italiano tramite il distributore Agrovit e conosciuta a livello mondiale come ReaShure®, che gioca un ruolo strategico per la salute e le performance delle vacche durante il periodo di transizione.

 

Funzione di trasporto

È infatti proprio nel passaggio dalla fase improduttiva a quella produttiva delle bovine che si assiste ad una aumentata richiesta di glucosio, aminoacidi e acidi grassi per la sintesi del latte da parte della mammella. È quanto sottolineano Usman Arshad (Università del Wisconsin) e José E.P. Santos (Università della Florida) all’inizio della loro review sugli effetti della colina rumino-protetta recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista statunitense “Feedstuffs”.
Tuttavia nelle prime fasi di lattazione, se la razione alimentare non è adeguatamente bilanciata, le bovine possono andare incontro ad un bilancio energetico negativo, seguito da un’abbondante mobilizzazione delle riserve dei grassi dal tessuto adiposo. Condizione che può portare alla steatosi epatica, ovvero all’eccessivo accumulo di trigliceridi nelle cellule del fegato. Si stima infatti che circa il 40-45% delle vacche da latte sviluppi lipidosi epatica da moderata a grave nelle prime 3 settimane di lattazione, ma anche che quando le concentrazioni di trigliceridi epatici superano la soglia del 4-7%, il rischio di dismetabolie aumenti e diminuiscano al tempo stesso le prestazioni produttive.
Ecco allora l’importanza della colina rumino-protetta ReaShure® nell’alimentazione delle vacche da latte, perché questa facilita la sintesi delle cosiddette VLDL, o lipoproteine a bassissima densità. Molecole in grado di ridurre l’accumulo di lipidi nel tessuto epatico grazie alla funzione di trasporto dei grassi dal fegato verso la loro destinazione finale: la ghiandola mammaria.

 

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Gli effetti positivi ottenuti attraverso l’impiego della colina rumino-protetta sulla produzione di latte persistono ben oltre il periodo di trattamento

 


Giù con la lipidosi epatica

Provengono dall’Università della Florida alcuni dati che dimostrano l’efficacia della colina nel sostenere l’esportazione dei lipidi dalle cellule epatiche mediante la produzione di lipoproteine a bassissima densità.
Nel periodo sperimentale dell’indagine americana, infatti, un gruppo di bovine in transizione e in condizioni di steatosi epatica ha ricevuto razioni alimentari contenenti diverse quantità di ione colina, variabili da 0 a 25,8 grammi al giorno, sotto forma di colina rumino-protetta ReaShure® di Balchem Corporation. Integrazione che, proporzionalmente alla quantità di ione colina ingerita con la dieta, ha determinato una riduzione fino al 31,7% della concentrazione di lipidi presenti nel fegato ed al tempo stesso ha aumentato la concentrazione di glicogeno fino al 54,2%. Risultati che attestano non solo l’importante ruolo della colina nel metabolismo dei lipidi, ma anche la capacità di by-pass ruminale di tale molecola e il suo conseguente rilascio intestinale.
Condizioni che giocano un ruolo centrale anche sulla riduzione dell’incidenza delle più comuni problematiche sanitarie alle quali spesso sono soggette le bovine in transizione.

 

Più salute e più latte

Non solo: la colina, essendo anche una delle costituenti delle membrane cellulari della parete del tratto gastro-intestinale, esercita un ruolo importante sulla digeribilità dei grassi. I risultati di un recente studio condotto dall’Università della Florida hanno infatti evidenziato che la somministrazione di colina rumino-protetta alle bovine sottoposte a bilancio energetico negativo innalza le concentrazioni di trigliceridi sia nel sangue che nella linfa. Conseguenza, quest’ultima, di un migliorato assorbimento dei grassi da parte dell’intestino e dunque della loro digeribilità. Va da sé poi che a una migliore funzionalità del fegato e del tratto gastrointestinale può seguire anche un incremento delle performance
produttive. Lo dimostrano i risultati di una meta-analisi condotta nel 2020, secondo la quale la supplementazione di colina rumino-protetta nella dieta delle vacche in transizione comporti un notevole aumento della produzione di latte corretto in termini di energia, con una media di circa +2,2 kg al giorno.
È stata riportata inoltre una tendenza alla riduzione dell’incidenza di ritenzioni di placenta e mastiti nelle bovine che hanno assunto l’integrazione alimentare. Sembrerebbe anche che gli effetti positivi ottenuti attraverso l’impiego della colina rumino-protetta persistano ben oltre il periodo di trattamento. È uno studio condotto da Barry Bradford presso la Michigan State University a riportare il seguente dato: l’aggiunta di colina alla razione di 320 vacche in transizione ha determinato un incremento della produzione di latte pari a 2,1 kg al giorno, che è perdurata fino alle 40 settimane di lattazione.

 

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Oltre alla riduzione dell’accumulo di trigliceridi epatici, la colina determina anche un miglioramento della digeribilità dei grassi nel tratto gastrointestinale

 

Il BCS non conta

Ma la ricerca scientifica non si è fermata qui e ha indagato anche sulla risposta degli animali con differente condizione corporea alla somministrazione della colina rumino-protetta. Nel corso di prove sperimentali è stata somministrata ad un totale di 215 vacche gravide una supplementazione alimentare di 12,9 grammi al giorno di ione di colina a marchio ReaShure®. Integrazione che è iniziata intorno ai 255 giorni di gravidanza ed è proseguita fino ai 21 giorni dopo il parto. Al termine delle prove di campo i ricercatori hanno osservato che l’assunzione della colina firmata Balchem Corporation ha determinato molteplici benefici sulle performance produttive, indipendentemente dai punteggi di condizione corporea delle bovine in transizione: dall’aumento della produzione di latte di 1,8 kg al giorno, al miglioramento dei tenori di grasso e proteina che rispettivamente sono aumentati di 0,08 kg/giorno e 0,04 kg/giorno, senza poi dimenticare il netto miglioramento dell’efficienza di conversione alimentare. La letteratura scientifica evidenzia dunque come i benefici dell’assunzione della colina non si limitino solo alle bovine sovra-condizionate nel preparto, che sono maggiormente esposte al rischio di steatosi epatica, ma producano degli effetti favorevoli anche per il benessere e la produttività delle vacche con un body condition score più basso. Una strategia alimentare, quella promossa dalla ricerca Balchem Corporation, volta a supportare efficacemente la corretta transizione delle bovine puntando sullo stato sanitario della mandria e sull’efficienza aziendale.

di Serena Labbrozzi

 

Quanti fossero interessati a leggere anche la traduzione del testo completo e la bibliografia dell’articolo di Arshad e Santos sono invitati a contattare la redazione di Allevatori Top: amadei@allevatori.top