Feed efficiency, la selezione guarda in mangiatoia

Il consumatore non si rende conto dei vantaggi della selezione in termini di impatto ambientale

Salute animale

Feed efficiency, la selezione guarda in mangiatoia

La bovina del futuro? Robusta e resiliente. Ma per arrivare a questo occorre allargare gli orizzonti della selezione, lavorando su nuovi indici e sullo IES

Negli ultimi anni questo tema ha assorbito buona parte delle risorse investite da università, istituti di ricerca, associazioni e aziende impegnate nel mondo della fecondazione artificiale. Lo stato dell’arte è ben descritto nel sito internet dedicato ad una iniziativa europea di ricerca volta a programmare una nuova genetica per la vacca da latte del futuro (www.gentore.eu), chiamata “Genomic management tools to optimize resilience and efficiency”.  Trovare significative differenze genetiche tra animali nella capacità di utilizzare gli alimenti aprirebbe la strada a strategie di selezione veramente rivoluzionarie in termini di impatto economico sugli allevamenti e su interi distretti produttivi.
Probabilmente non siamo ancora al punto di poter utilizzare questi strumenti nell’applicazione pratica, ma la strada è aperta e ne parleremo ancora. Ci sono già indici di feed efficiency pubblicati che sono per lo più di natura indiretta. Cioè basati su correlazioni con altri caratteri misurabili direttamente. Alcuni indici (Paesi Bassi e STG) sono invece frutto di misurazioni dirette. Certamente il focus di tutto il mondo della Holstein è sul tentativo di ottenere animali R.R. (robusti e resilienti), cioè in grado di tollerare lo stress delle alte produzioni, di ammalarsi di meno, di guarire prima, di superare autonomamente condizioni difficili legate al clima o altri fattori.

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L’obiettivo di ogni allevatore? Avere in stalla vacche longeve, robuste e fertili

Su questo tema molto è stato fatto negli ultimi 10 anni e gli allevatori hanno già oggi a disposizione strumenti importantissimi per allevare animali più sani, robusti e resistenti. La pubblicazione degli indici genetici per i caratteri cosiddetti “funzionali” (parliamo per il momento di fertilità, longevità, resistenza alla mastite) ha messo gli allevatori italiani nella condizione di dare una svolta decisiva alle strategie di selezione dei loro allevamenti e di poter cambiare il modello di produzione delle loro imprese cambiando la mandria.

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La feed efficiency (efficienza alimentare) è il nuovo traguardo a cui stanno lavorando i genetisti a livello mondiale
 

Differenze concrete

Che la selezione per questi indici sia in grado di funzionare in stalla è un fatto ormai ben documentato dalle differenze fra gruppi di figlie di diversi tori in fatto proprio di longevità e fertilità che si riscontrano negli allevamenti (tab. 1). Per la longevità, tra le figlie dei tori con indice 90 e quelle dei tori con indice 110 c’è la differenza di una intera lattazione! Facile capire quanto possa valere una lattazione in più in termini di ammortamento dei costi della rimonta. Per non dire del significato di 10 punti in più nell’indice fertilità figlie: tra i 15 e i 20 giorni di intervallo parto concepimento.

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Questi elementi sono ben ponderati nella formulazione del nuovo indice economico per la Frisona definito IES (indice economico salute), uno strumento di previsione della redditività delle figlie di un toro, che, come spesso accade per le novità, non è ancora pienamente entrato nell’ utilizzo corrente da parte degli allevatori italiani.
È invece molto opportuno che si arrivi ad affidarsi sempre più all’indice IES nel comporre il “gruppo” di tori da inserire periodicamente nel piano di selezione dell’allevamento. Per ottenere vacche più longeve, più robuste, più fertili, più redditizie. 


di Enrico Dadati - Esperto in miglioramento genetico