Vacche sempre al fresco, performance garantite

La Lembo Farm dispone attualmente di circa 370 vacche in lattazione, munte tre volte al giorno

Tecnologia

Vacche sempre al fresco, performance garantite

I tre giovani titolari della Lembo Farm di Rocca de’ Baldi (Cn) hanno potenziato il sistema di raffrescamento della mandria in lattazione ricorrendo a prodotti e servizi di Arienti

“Qui da noi in Piemonte l’estate c’è stata eccome, con valori di THI estremamente alti. Ma le nostre vacche non se ne sono accorte”. Sorride Mauro Comino, titolare insieme al fratello Luciano e alla cugina Ilaria della Lembo Farm di Rocca de’ Baldi (Cn), quando ci parla dei risultati produttivi e riproduttivi ottenuti negli ultimi mesi grazie al potenziamento del pre-esistente impianto di raffrescamento in funzione nella grande stalla delle vacche in lattazione (370 capi ad alta produzione).

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Da sinistra: il tecnico di Arienti, Dario Pasetti, insieme a Ilaria e Mauro Comino

“Questa struttura – ci spiega mentre ci accompagna lungo l’ampia corsia di servizio centrale – risale al 2012, ma fino a qualche anno fa disponevamo soltanto di 6 elicotteri destratificatori collocati al centro della stalla, che non davano alcun sollievo agli animali. Ricordo l’estate del 2017, letteralmente delirante. Poi nel 2018 abbiamo inaugurato l’impianto di distribuzione dell’acqua in corsia di alimentazione e il tunnel di raffrescamento in sala di attesa, notando un certo miglioramento della situazione. Nel 2019 abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, aggiungendo altri ventilatori sopra alle cuccette e utilizzando in modo più intensivo il tunnel della sala di attesa, nel senso che oltre alle sessioni di raffrescamento previste in occasione delle tre mungiture giornaliere, avevamo aggiunto altre tre sessioni di raffrescamento intermedie. I risultati produttivi sono stati buoni, ma la fertilità risultava sempre penalizzata”.

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Il sistema di cooling adottato a Lembo Farm nella corsia di alimentazione
 

Caldo no grazie

Veniamo quindi allo scorso dicembre, quando i tre giovani titolari di questa bella realtà della zootecnia da latte cuneese decidono di affidarsi ai prodotti e ai servizi della Arienti & C. di Pieve Fissiraga (Lo). “Ce l’ha consigliato un veterinario nostro amico – spiega Mauro – per cui a fine del 2019 abbiamo sottoscritto con Arienti il progetto di potenziamento dell’impianto di cooling, e ad aprile di quest’anno sono stati montati i nuovi ventilatori”. Attualmente, infatti, la stalla delle lattifere dispone, in aria di riposo, di una serie di ventilatori a flusso longitudinale (modello Tor), utili al ricambio e al miglioramento della qualità dell’aria, che immettono aria a una velocità media di 3 metri al secondo; in area di alimentazione ecco la serie di ventilatori Tor, operanti a una velocità media di 4 metri al secondo e concepiti per dare, insieme all’acqua delle docce, concreto refrigerio agli animali.

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Il sistema di cooling adottato a Lembo Farm nell’area di riposo

Da non dimenticare anche il tunnel di raffrescamento in sala di attesa, ottimizzato quest’anno con l’installazione di ventilatori ad alta potenza che immettono aria a 4 metri al secondo. “Con i tecnici di Arienti – sottolinea Mauro – abbiamo naturalmente concordato il protocollo di funzionamento e il piano di monitoraggio dell’impianto, che da maggio in poi è stato impostato per attivarsi in autonomia a partire da un THI di 62. Tanto è vero che quest’estate l’impianto ha sempre funzionato, anche di notte”.
Non appena, quindi, il THI superava detto valore, si azionavano i ventilatori dell’area di riposo e i dispositivi di raffrescamento dell’area di alimentazione (60 secondi di doccia seguiti da 5 minuti di aria ad alta velocità). A tutto ciò si sono aggiunte “soltanto” tre sessioni di cooling forzato in sala di attesa di 30 minuti cadauna, realizzate subito prima delle 3 mungiture quotidiane. Nel caso la mandria fosse andata in iperventilazione, come si è effettivamente verificato nella torrida settimana a cavallo tra luglio e agosto, ecco una sessione aggiuntiva.

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Sala di attesa: il tunnel di raffrescamento che ha trasformato uno dei punti più fatiscenti e torridi della stalla in una beauty farm
 

Data-loggers

“Anche in quest’azienda – spiega il tecnico di Arienti Dario Pasetti a proposito del piano di monitoraggio – abbiamo applicato i data loggers vaginali a un gruppo di vacche significativo, al fine di rilevare ogni 15 minuti la temperatura corporea interna, e verificare che nel corso della giornata non venissero superati i 39°C, che è considerata la soglia oltre la quale la bovina va incontro a problemi prima di tipo riproduttivo e poi anche produttivo. Ebbene, in quest’azienda l’applicazione del nostro protocollo di raffrescamento ha dato risultati obiettivamente strepitosi, visto che quotidianamente e nel corso dell’intera estate le temperature sono sempre rimaste al di sotto della soglia critica (grafico 1, ndR). Motivo per cui non abbiamo ritenuto opportuno cambiare il protocollo in corso d’opera, come invece ci capita alle volte di fare negli allevamenti che monitoriamo”.

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Prestazioni top

Per quanto invece riguarda le performance della mandria, sono i giovani Comino a tirare le somme. “La produzione media giornaliera – sottolinea soddisfatta Ilaria – si è mantenuta a maggio e giugno sulla nostra media annuale di 38 litri a capo, mentre a luglio e agosto è addirittura aumentata a 39-39,5 litri (grafico 2, ndR). Quindi meglio dell’estate 2019, quando ci siamo mantenuti sui 35-36 litri. Molto bene anche il contenuto di grasso, che quest’anno è sempre stato al di sopra del 3,60%”.

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“Ma le soddisfazioni più grandi – osserva Mauro – le abbiamo avute con la fertilità. Il CR medio di stalla è stato, ad aprile 2020, del 51%, a maggio del 58%, a giugno ancora del 51% e a luglio del 40% contro il 24% dello scorso anno (grafico 3, ndR). Ma ancora più significativi sono i dati sul CR alla prima fecondazione: ad aprile 2020 siamo arrivati all’80%, a maggio al 70%, a giugno al 77% e a luglio al 44% contro il 27% dello scorso anno. Per quanto riguarda poi il PR, questa estate abbiamo raggiunto il livello del 31% già raggiunto negli ultimi mesi. Sono risultati importanti, che ci fanno ben sperare in chiave futura e che insieme a quelli conseguiti sul fronte della produzione ci autorizzano a stimare di aver già coperto per l’80% la spesa affrontata per il potenziamento dell’impianto”.

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Un ultimo dato: in questo 2020, l’indice estate/inverno della Lembo Farm (rapporto tra le performance estive e quelle invernali) ha raggiunto quota 0,99, contro lo 0,94 del 2019. Dunque tutto vero: quest’anno, per le vacche della Lembo Farm, non c’è stata estate. Congratulazioni vivissime.