La Burlina, una tradizione veneta da valorizzare

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La Burlina, una tradizione veneta da valorizzare

Questa antica razza bovina, a cui lo scrittore Mario Rigoni Stern ha dedicato pagine indimenticabili, è oggi al centro di un progetto di conservazione e miglioramento portato avanti da Intermizoo insieme ad Arav e a Veneto Agricoltura

 

La Burlina è un’antica popolazione bovina autoctona del Veneto, che rappresentava, fino al 1930 circa, uno dei rari esempi di razza a duplice attitudine (latte e carne), e che era diffusa negli allevamenti dell’Altopiano di Asiago e del Monte Grappa. È una razza molto antica, tanto che le sue origini non sono ancora ben definite. Una cosa è certa, però: durante i due conflitti mondiali la popolazione Burlina ha subito un calo drastico a causa dell’ordine tassativo da parte del Ministero dell’Agricoltura di sostituirla con una razza più produttiva come la Brown Swiss.

Una storia un po’ drammatica, ma anche un po’ romantica: infatti, grazie alla caparbietà di alcuni allevatori della montagna, che pagarono le conseguenze dei loro gesti con la prigione, alcuni tori si sono salvati e la razza riuscì a sopravvivere. Nel censimento del 1931 la consistenza della popolazione di Burlina raggiungeva i 15mila capi in Veneto. Oggi, nei 16 allevamenti presenti nelle province di Treviso e Vicenza, si contano solamente 431 capi (fonte: Aia, 2022).

 

Il progetto

L’impegno di Intermizoo, insieme ad Arav e a Veneto Agricoltura, è quello di avviare un programma di conservazione e aumento dei capi presenti in Veneto. I vitelli che rispettano lo standard e i requisiti sanitari vengono allevati al fine di valutare la loro attitudine carne, grazie a un programma di performance test. Una volta raggiunta la maturità sessuale, ne viene raccolto il materiale seminale: una parte verrà destinato alla banca del seme e una parte verrà distribuito agli allevatori del Veneto al fine di incrementare sia il numero di individui, che migliorare la razza ed eliminare eventuali caratteri indesiderati che ne inficiano l’allevamento. Le informazioni sulle lattazioni delle figlie che nasceranno dal piano di conservazione verranno raccolte, così da valutare le attitudini produttive anche sotto il punto di vista del latte (progeny test).

Caseus Italy, tenutosi recentemente a Piazzola sul Brenta (Pd), quest’anno ha accolto tre torelli di razza Burlina, che hanno stupito grandi e piccini: i progetti di salvaguardia delle razze in via di estinzione passano anche per una corretta informazione del consumatore, al fine di poter sviluppare un’economia legata a specifiche razze e territori. Tra queste vi è anche la Burlina, con i suoi buonissimi formaggi “Morlacco” e “Bastardo”

Martina Dal Santo, Intermizoo