Qui si cresce passo passo

Benedetta Rospigliosi con il suo consulente gestionale, Sergio Gottarelli

Gestione mandria

Qui si cresce passo passo

Parola di Benedetta Rospigliosi, titolare della Cascina Barosi di Annicco (Cr). Un'azienda dalle strutture non sempre recentissime e il cui effettivo in mungitura oscilla intorno alle 200 unità, ma in cui le produzioni risultano in progressiva, lenta ascesa

 

Tutto il buon gusto della sincerità: è questa la sensazione che lascia la visita all’allevamento di Benedetta Rospigliosi, nelle campagne di Annicco (Cr). Perché Benedetta riesce a mostrare senza ombra di trionfalismi i punti di forza della propria azienda senza tuttavia essere reticente sui problemi gestionali che, come ben sanno i nostri lettori, in una stalla di lattifere sono all’ordine del giorno. “Qui da noi alla Cascina Barosi, si presentano regolarmente: c’è sempre un mezzo da riparare, o un imprevisto da gestire, ad esempio con i dipendenti. A mio avviso la difficoltà del nostro mestiere sta proprio in questo, riuscire a trovare rapidamente la soluzione in modo tale da non compromettere i risultati”. E a proposito di risultati, la Cascina Barosi oggi veleggia su mari tranquilli: con circa 200 bovine in lattazione munte in sala due volte al giorno, la media produttiva è sui 38-39 chili procapite, a seconda della stagione, con titoli sempre su buoni livelli. “Niente di che – si schermisce Benedetta – siamo nella media del nostro caseificio. Anzi, dobbiamo costantemente stare attenti a non beccarci qualche penalità”.

 

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Tra i recenti investimenti realizzati dalla proprietà, i tag a collare per le manze, un nuovo carro unifeed e questo irrigatore a pivot

 

Migliorie strutturali

I 39 chili di media sono il momentaneo punto di arrivo di una storia iniziata nel 2008, anno in cui Benedetta Rospigliosi subentra nella gestione dell’azienda agricola alla madre, Luisa Caccia Dominioni. “Da allora le produzioni sono gradualmente cresciute, anche a seguito dei progressivi e prudenti investimenti che ho voluto realizzare per dare più spazio alla mandria: ho fatto edificare una stalla e una vitellaia in più, e ho provveduto ad allungare un capannone per creare il settore dedicato alle vacche in pre-asciutta, per le quali prendo le decisioni sul da farsi in materia di asciutta selettiva. Senza dimenticare gli investimenti realizzati per l’acquisto di nuovi mezzi o di tecnologia, e per rendere l’azienda sempre più indipendente dal punto di vista energetico: ho iniziato nel 2008 con un impianto fotovoltaico da 39 kWh, poi è stata la volta del 2010 con un secondo impianto da 159 kWh, sempre in scambio sul posto; poi, nel 2012, ho aggiunto altri 114 kWh ma in regime di cessione totale, mentre quest’anno avvierò un quarto impianto da 78 kWh, per l’autoconsumo energetico. Infine c’è l’impianto di biogas da 250 kWh, che è in funzione dal 2010 e sul cui fronte c’è mio padre Filippo Rospigliosi, ingegnere, a darmi una mano”.

 

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Il digestore dell’impianto di biogas da 250 kWh, alimentato prevalentemente a deiezioni

 

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Benedetta ha via via investito nel fotovoltaico su tetto. A breve entrerà in funzione un quarto impianto da 78 KWh per aumentare l’energia destinata all’autoconsumo


Senza stress

Uno dei meriti di Benedetta, quindi, è aver realizzato alcuni ampliamenti e tutte quelle migliorie utili per sfruttare al meglio le strutture già esistenti, e per mantenere le stesse canoniche 200 vacche in lattazione, ma in modo tale che gli animali vivano più comodi e tranquilli, non avvertano stress e non subiscano incidenti. Vanno in questa direzione anche i suggerimenti offerti da Sergio Gottarelli – il consulente gestionale di Benedetta che ci accompagna nella visita alla Cascina Barosi – volti a ridurre al minimo gli spostamenti degli animali da un gruppo all’altro e le conseguenti lotte gerarchiche. “Un esempio – spiega Sergio – è offerto dalla stalla in cui sono stabulati i soggetti più delicati, ovvero le fresche e le anziane: queste ultime fanno gruppo fisso, e rimangono lì, nel reparto ad esse dedicato, fino a fine carriera”.

 

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La stalla di recente costruzione che ospita le “categorie protette” ovvero le fresche e le vacche più anziane, oltre il quinto parto


A completare il quadro, ci sono anche le scelte di Benedetta in materia di genetica: “da questo punto di vista – spiega la diretta interessata – mi avvalgo delle consulenze di Daniele Valcalvi, che qui applica il sistema della tripla A (aAa), un metodo che come noto vincola la scelta del toro da usare per l’accoppiamento alla valutazione morfologica della vacca, con l’obiettivo di generare animali bilanciati e longevi. In quest’ambito, mi capita di ricorrere anche al seme di tori genomici, o a tori polled”.

 

Sala parto e vitellaia

Un altro punto di forza dell’azienda è dato dal reparto maternità, con la vicina vitellaia. “Qualche tempo fa – spiega ancora Sergio Gottarelli – i vitelli erano trascurati e nascevano senza forza per suggere il colostro. Motivo per cui, nelle immediate vicinanze del box di preparto, dove le bovine trascorrono gli ultimi 15 giorni di asciutta, abbiamo creato una sala parto, a cui le partorienti accedono per mezzo di un breve corridoio con fondo in paglia, delimitato da un semplice cancello a due ante (vedi foto, ndR). Una volta entrate in questo reparto maternità, le bovine trovano un’abbondante lettiera in paglia, mantenuta sempre asciutta e pulita, e vengono preparate individualmente al parto, con una dieta integrata anche con colina. L’idea di base è che vengano trattate come in una spa”.

 

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Il box parto è collegato al box di preparto tramite un corridoio con fondo in paglia, delimitato da un cancello a doppia anta

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Altrettanto fondamentale è il protocollo gestionale delle fasi immediatamente successive al parto: mentre alla puerpera viene offerto un drench reidratante e ricostituente, per venire poi munta, al vitello vengono prestate le prime cure e viene dato il più presto possibile il colostro, non appena munto (quindi pulito) oppure scongelato. Successivamente, dopo essere stati pesati e “registrati” (segnando tutto: data e ora di nascita, modalità di parto, sesso e chili alla nascita, quantità e qualità del colostro consumato, ecc.), i neonati vengono messi in gabbietta, sotto alle lampade UV. “Da quando disponiamo del box parto e applichiamo i protocolli gestionali suggeriti da Sergio – sottolinea Benedetta – i vitelli nascono vispi, succhiano con appetito il colostro, e crescono bene. I vantaggi si vedono anche successivamente, in fase di manza e di primipara: siamo riusciti ad accorciare l’età alla prima fecondazione e al primo parto, e ad aumentare le produzioni in prima lattazione”.

 

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l beverone alla vacca e il miglior colostro subito somministrato al vitello: è quanto prevede il protocollo messo a punto da Sergio Gottarelli


Avanti così

Naturalmente, a un’attenta gestione del manzolame contribuisce anche la tecnologia: “Mentre le vacche – osserva infatti Benedetta – sono dotate di pedometro, per le manze ho recentemente acquistato una quarantina di tag a collare per il monitoraggio dei calori, della ruminazione e della salute. Un sistema che funziona molto bene, e che si integra perfettamente con la mia necessità di gestire a distanza l’azienda. Sa, io non abito qui in cascina e non sono nemmeno presente in stalla tutti i giorni, per cui per me è fondamentale poter seguire la mandria da remoto, tramite smartphone o computer. Dirò di più: avendo un ruolo esclusivamente manageriale, passo la maggior parte del tempo davanti al pc, a leggere e a interpretare i dati offerti dal software gestionale, ma anche a trasferire il contenuto dei vari registri cartacei su pc, e viceversa”. Le premesse giuste, osserviamo noi, per passare alla mungitura robotizzata. “In realtà – ribatte la nostra ospite – non mi sento ancora pronta a questo salto. Per il momento, fino a quando avrò al mio fianco un mungitore di fiducia, andrò avanti con la sala. Poi vedremo”. Un passo alla volta, con circospezione.

 

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Quotidianamente il contenuto dei vari registri cartacei viene travasato su pc, ma anche la carta viene aggiornata in base a quanto evidenziato dal software gestionale