Cos’è il cow comfort? Ce lo dice l’Efsa

Attualità

Cos’è il cow comfort? Ce lo dice l’Efsa

Dopo il parere sui vitelli, l’Authority per la sicurezza alimentare ha fornito al legislatore europeo precise indicazioni in tema di benessere della vacca da latte nei diversi sistemi di stabulazione

 

Sulla base della strategia Farm to Fork e con l’obiettivo di rivedere le attuali norme vigenti sul benessere animale in allevamento, la Commissione europea si è affidata all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa – Europea Food Safety Authority) per realizzare dei pareri scientifici indipendenti, coordinati da esperti internazionali dell’argomento trattato e basati sulle più importanti e recenti pubblicazioni scientifiche.
Dopo l’uscita delle indicazioni sui vitelli, a fine maggio 2023 Efsa ha presentato un nuovo parere sul benessere animale in allevamento per le vacche da latte, per arrivare in tempi brevi a una normativa verticale specifica per questa categoria bovina.

 

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Secondo dati Ue, il sistema di stabulazione più diffuso a livello europeo è quello a cuccette seguito dalle stalle libere a lettiera

 

Normativa attuale

Attualmente per le vacche vige la norma orizzontale, ossia la Direttiva 98/58/CE del Consiglio del 20 luglio 1998 riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, recepita dall’Italia con il Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 146. La normativa vigente indica quanto segue:
• le bovine devono essere accudite da un numero sufficiente di addetti aventi adeguate capacità, conoscenze e competenze professionali e ispezionate almeno una volta al giorno;
• le bovine malate o ferite devono ricevere immediatamente un trattamento appropriato e, qualora un animale non reagisca alle cure in questione, occorre chiedere al più presto il parere del veterinario. Se necessario, queste bovine devono essere isolate in appositi locali muniti, se del caso, di lettiere asciutte o confortevoli (locale infermeria);
• il proprietario o il custode delle bovine deve tenere un registro di ogni trattamento medico effettuato e del numero di casi di mortalità constatati ad ogni ispezione;
• la libertà di movimento non deve essere limitata in modo tale da causargli inutili sofferenze o lesioni. Allorché è continuamente o regolarmente legato, incatenato o trattenuto, l’animale deve poter disporre di uno spazio adeguato alle sue esigenze fisiologiche ed etologiche;
• i materiali che devono essere utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali gli animali possono venire a contatto, non devono essere nocivi per le bovine e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati;
• i locali di stabulazione e i dispositivi di attacco delle bovine devono essere costruiti e mantenuti in modo che non vi siano spigoli taglienti o sporgenze tali da provocare lesioni agli animali;
• la circolazione dell’aria, la quantità di polvere, la temperatura, l’umidità relativa dell’aria e le concentrazioni di gas devono essere mantenute entro limiti non dannosi per le bovine;
• le bovine custodite nei fabbricati non devono essere tenute costantemente al buio o esposte ad illuminazione artificiale senza un adeguato periodo di riposo. Se la luce naturale disponibile è insufficiente a soddisfare le esigenze comportamentali e fisiologiche degli animali, occorre provvedere ad una adeguata illuminazione artificiale (fissa o mobile);
• alle bovine custodite al di fuori dei fabbricati deve essere fornito, in funzione delle necessità e delle possibilità, un riparo adeguato dalle intemperie, dai predatori e da rischi per la salute;
• ogni impianto automatico o meccanico indispensabile per la salute ed il benessere delle bovine deve essere ispezionato almeno una volta al giorno;
• in presenza di impianto di ventilazione artificiale, deve essere previsto un adeguato impianto di riserva per garantire un ricambio d’aria sufficiente a salvaguardare la salute e il benessere degli animali in caso di guasto all’impianto e deve essere previsto un sistema di allarme che segnali il guasto;
• alle bovine deve essere fornita un’alimentazione sana adatta alla loro età e specie e in quantità sufficiente a mantenerli in buona salute e a soddisfare le loro esigenze nutrizionali. Gli alimenti o i liquidi sono somministrati agli animali in modo da non causare loro inutili sofferenze o lesioni e non contengono sostanze che possano causare inutili sofferenze o lesioni;
• tutte le bovine devono avere accesso all’alimento ad intervalli adeguati alle loro necessità fisiologiche;
• tutti le bovine devono avere accesso ad un’appropriata quantità di acqua, di qualità adeguata, o devono poter soddisfare le loro esigenze di assorbimento di liquidi in altri modi;
• le attrezzature per la somministrazione di mangimi e di acqua devono essere concepite, costruite e installate in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti o dell’acqua e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali.
Se si esclude la richiesta di un box infermeria a lettiera, la norma attuale fornisce indicazioni molto generiche che sicuramente non sono in grado di migliorare in maniera efficace il benessere animale negli allevamenti di vacche da latte.

 

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L’igiene delle aree di riposo e la densità delle vacche sono i principali punti critici delle stalle libere a lettiera individuati dall'Efsa

 

Il nuovo parere

Il nuovo parere dell’Efsa “Welfare of dairy cows” riguarda i seguenti aspetti:
1. caratteristiche dei sistemi di stabulazione per le vacche da latte più diffusi nell'Unione europea;
2. conseguenze specifiche sul benessere animale in relazione a: disturbi locomotori; mastite; limitazione del movimento e zona di riposo; incapacità di manifestare comportamenti di comfort; disturbi metabolici. Questa parte prevede anche l’individuazione di misure basate sugli animali (ABM) più fattibili per valutarle, dei pericoli che possono portare a tali conseguenze e delle raccomandazioni per prevenirle o correggerle;
3. pericoli specifici (definiti nel documento Efsa “caratteristiche dell’azienda agricola”) per classificare il livello di rischio di un singolo allevamento.

 

Stabulazione fissa

Le indicazioni Efsa individuano 4 sistemi di stabulazione: fissa (con vacche legate); libera a cuccette; libera a lettiera; libera con accesso ad aree esterne (paddock o pascolo). Secondo il parere all’interno dell’Ue, il sistema di stabulazione più diffuso è quello a cuccette seguito dalle stalle libere a lettiera e dalle stalle fisse.
Complessivamente, si ha un numero sempre maggiore di allevamenti nei quali le bovine non hanno accesso ad aree all’aperto. Nonostante l’influenza sul benessere delle vacche da latte dei diversi sistemi di stabulazione vari in base alla qualità dell’ambiente fisico e delle pratiche gestionali adottate, è evidente che il benessere di vacche stabulate permanentemente in posta fissa è compromesso a causa di restrizioni comportamentali rispetto agli altri sistemi di stabulazione dove la bovina è libera.
Efsa individua per la stabulazione fissa una serie di aspetti (detti “pericoli”) che possono influenzare fortemente il benessere animale:
• durata del periodo nel quale la bovina rimane legata (solo in lattazione o anche in asciutta);
• adeguatezza del sistema di aggancio (materiale utilizzato, posizionamento, ecc.);
• parametri dimensionali della posta fissa (lunghezza e larghezza);
• caratteristiche della superficie di riposo (calcestruzzo con o senza lettiera di paglia e/o tappetino).

 

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Secondo l’Efsa, il benessere di vacche stabulate permanentemente in posta fissa è compromesso

 

Altri sistemi

• Nelle stalle a cuccette i pericoli individuati riguardano: le caratteristiche della superficie di riposo con aumento di rischio se non deformabile o con lettiera poco profonda; i parametri dimensionali della cuccetta (lunghezza, larghezza, posizionamento del tubo allineatore e/o del fermo al piede); la pavimentazione delle corsie di stabulazione con aumento del rischio se ruvida o scivolosa; la densità delle vacche (superficie di stabulazione e numero di posti in cuccetta in relazione alle vacche presenti).
• Nelle stalle a lettiera i pericoli individuati riguardano: l’igiene delle aree di riposo a lettiera; la densità delle vacche (superficie di stabulazione e di riposo in relazione alle vacche presenti).
• Nelle stalle con accesso a paddock i pericoli individuati riguardano: la condizione igienica; la presenza/assenza di riparo in condizioni climatiche estreme.
• Nelle stalle con accesso a pascolo i pericoli individuati riguardano: la presenza/assenza di riparo in condizioni climatiche estreme; l’insufficiente accesso all’acqua; l’apporto di nutrienti insufficiente o discontinuo; il controllo inadeguato dei parassiti; la scarsa manutenzione dei camminamenti per accedere alle aree di pascolo.

 

Conseguenze specifiche

Le raccomandazioni Efsa per i disturbi locomotori sono le seguenti: prevenire le zoppie con regolare verifica del locomotion score seguito da rapido trattamento; corretto dimensionamento dell’area di riposo; superficie di riposo asciutta, soffice e deformabile; pavimenti delle corsie puliti, asciutti, non scivolosi e senza bordi aguzzi.
Per le mastiti le raccomandazioni Efsa sono invece le seguenti: adozione di un piano specifico di controllo, che deve includere la prevenzione e il trattamento delle mastiti, basato sui modelli di malattia e sui rischi presenti in azienda; adozione di un controllo routinario della salute della mammella con calcolo del tasso d’incidenza delle mastiti cliniche e della conta delle cellule somatiche.
Le raccomandazioni Efsa per le limitazioni del movimento e i problemi di riposo sono le seguenti:
• divieto di stabulare le vacche da latte legate in maniera permanente (con vacche costantemente libere per alcuni mesi all’anno, come per esempio quando sono in asciutta, oppure con vacche quotidianamente libere per alcune ore al giorno);
• almeno una cuccetta per vacca;
• superficie di riposo asciutta, soffice e deformabile (lettiera profonda con 30 cm di spessore nel caso di cuccetta a buca, e 5 cm nel caso di cuccetta piena con materassino);
• superficie di stabulazione coperta (compresa zona di riposo) di almeno 9 m2/capo;
• corretti parametri dimensionali delle cuccette.
Le raccomandazioni dell’Efsa suggerite per l’incapacità di eseguire “comportamenti di benessere” sono le seguenti: la stabulazione fissa non deve essere praticata perché ostacola la capacità di effettuare la toelettatura autonoma (self-grooming), ed è ammessa solo per tempi limitati (trattamenti veterinari o mungitura); nella stalla a cuccette il pavimento non deve essere scivoloso per consentire l’adozione di posture associate all’autopulizia; in ogni sistema di stabulazione ci devono essere spazzole disponibili.
Infine, le raccomandazioni Efsa per i disturbi metabolici sono le seguenti: adottare strategie preventive basate sui principali rischi derivanti dalle pratiche alimentari e gestionali; realizzare la registrazione dei casi clinici con calcolo del tasso d’incidenza.

 

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Anche per quanto la stalle con accesso al pascolo, le potenziali criticità individuate dall’Efsa sono numerose

 

Livello e fattori di rischio

Infine, per identificare il livello di rischio per le vacche da latte sono state individuate come prioritarie le seguenti caratteristiche degli allevamenti:
1. presenza di più di una vacca per cuccetta;
2. superficie di stabulazione limitata (inferiore a 7 m2/vacca, comprensiva anche di eventuale superficie scoperta);
3. parametri dimensionali delle cuccette non appropriati alle dimensioni delle vacche;
4. alto tasso di mortalità (superiore all’8%, comprensivo delle vacche macellate d’urgenza);
5. accesso al pascolo per meno di 60 giorni/anno.
Quando è presente almeno una di queste caratteristiche, occorre eseguire una valutazione, utilizzando rilievi diretti sugli animali specifici per quella problematica. Per esempio, nel caso di presenza di più di una vacca per cuccetta, le conseguenze riguardano il riposo, lo stress di gruppo e i disordini locomotori che devono essere “pesati” con ABM per verificare imbrattamento corporeo, zoppie (attraverso il locomotion score) e comportamenti agonistici in zona di riposo.
Nel caso di superamento di soglie di attenzione devono essere eseguite azioni correttive.

 

di Alessandro Gastaldo – CRPA, Centro Ricerche Produzioni Animali Soc. Cons. p. A. di Reggio Emilia