Giù le emissioni con 3-Nop nella dieta

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Giù le emissioni con 3-Nop nella dieta

Dalla ricerca nasce un nuovo additivo per ruminanti, la cui somministrazione costante consente una riduzione del 10-12% della produzione di metano per chilo di latte

Che il metano abbia un potere climalterante è assodato, tuttavia non possiamo imputarlo
come principale responsabile del riscaldamento globale. Difatti, nonostante il suo impatto
sia più elevato rispetto a quello di altri gas serra (come l’anidride carbonica), quantitativa-
mente le emissioni e la sua persistenza nell’ambiente sono minori. Allora perché il metano
è così sotto accusa? Sicuramente per l’aumento della sua concentrazione in atmosfera negli
ultimi anni, ma a questo si associa anche il fatto che contenere la produzione di metano
risulta molto più semplice rispetto alla riduzione di anidride carbonica. Proprio per questi
motivi è importante prendere atto della situazione e mettere in campo tutte le possibili stra-
tegie per ridurre le emissioni. Per quel che riguarda la zootecnia, occorre attuare approcci
improntati all’efficienza se si vuole impattare meno sull’ambiente. Gli animali a maggior ef-
ficienza, infatti, sono quelli che hanno le minori emissioni di gas serra per unità di prodotto
(latte o carne).
Ma come si raggiunge l’efficienza? Gli elementi chiavi sono il benessere, la selezione
genetica e l’alimentazione. La ricerca nel corso degli ultimi anni ha anche messo a punto
alcuni additivi in grado di modificare la produzione di metano "enterico".

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La produzione di metano comporta una perdita compresa tra il 2 e il 12% dell'energia ottenuta dall'alimentazione

Anni di studi

Recentemente nella Comunità europea è stato ammesso l’impiego di un additivo che consente di ridurre la produzione di metano fino all’80% nei vitelloni da carne e fino al 30% nella bovina da latte. La sigla è 3-Nop (3-nitroossipropanolo) e deriva dagli studi condotti in 13 Paesi su più di 10mila vacche. Ad oggi infatti rappresenta la soluzione più ampiamente studiata per affrontare la sfida della riduzione delle emissioni zootecniche in atmosfera. Il meccanismo d’azione è piuttosto semplice: la molecola del 3-nitroossipropanolo, legandosi all’enzima che catalizza l’ultima fase della produzione di metano, lo inattiva. Allo stesso tempo anche la crescita di batteri metanogeni è inibita, senza alterare lo sviluppo degli altri gruppi microbici presenti nel rumine.
L’additivo ha effetto immediatamente dopo la somministrazione. La molecola viene poi rapidamente scissa in composti naturali ed eliminata grazie ai normali processi digestivi della vacca.

 

A piccole dosi

Dopo aver ricevuto il parere positivo dell’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) in merito all’efficacia e alla sicurezza per gli animali e per i consumatori, il prodotto è stato autorizzato come additivo zootecnico per ruminanti da latte. “Solo un quarto di cucchiaino da tè al giorno” è la formula utilizzata dall’azienda produttrice per indicare le dosi da somministrare. E infatti secondo le linee guida dell’Efsa, l’additivo è considerato efficace quando viene fornito nella concentrazione minima di 60 mg per kg di sostanza secca. Conferito giornalmente per via orale, nell’unifeed o nel pellet, esso consente di ridurre costantemente del 10-12% le emissioni di gas serra per chilo di latte. Inoltre negli anni di ricerca è stato osservato che il trattamento delle bovine da latte con il 3-nitroossipropanolo aumenta la disponibilità di energia. Questo si traduce in un incremento della concentrazione di alcuni acidi grassi del latte e dell’efficienza alimentare (Melgar et al., 2020).

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La dose massima raccomandata di 3-Nop è 100 mg/kg di sostanza secca

 

Previsioni future

L’IPCC (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) ha affermato che una rapida riduzione delle emissioni di metano potrebbe ridurre la diffusione del riscaldamento globale nel breve termine e avere un effetto positivo sulla qualità dell’aria. Gli additivi che riducono le emissioni di metano costituiscono una parte importante delle soluzioni da implementare per raggiungere le ambizioni climatiche. A tal proposito il 3-Nop sembra essere tra i prodotti maggiormente efficaci in termini di percentuale di riduzione del metano. Si stima infatti che la somministrazione costante permetta a ciascuna bovina di impattare per una tonnellata in meno di CO2 equivalente all’anno. L’additivo non verrà commercializzato prima dell’estate di quest’anno e non si conoscono ancora i costi d’impiego. In ogni caso l’obiettivo è quello di incontrare le esigenze dei consumatori che prestano attenzione alla sostenibilità delle produzioni zootecniche. Il quesito aperto riguarda soprattutto la disponibilità ad acquistare latte e carne in funzione della riduzione dell’impatto ambientale.

Serena Labbrozzi - Allevatori Top