Robot di alimentazione, una scelta vincente

Da più di 3 anni Mirko Begnoni sta alimentando la sua mandria di Frisone con il robot Lely Vector

Tecnologia

Robot di alimentazione, una scelta vincente

Lely Dairy XL è a fianco dei grandi allevamenti per automatizzare l’alimentazione: la testimonianza di Mirko Begnoni

Come in tutti gli altri settori, la redditività dei grandi allevamenti da latte è funzione della stessa equazione, ovvero è uguale a ricavi meno costi. Il mercato, però, non sempre è amico, e quando il più importante moltiplicatore della voce ricavi, ovvero il prezzo del latte, va a braccetto con i rincari delle materie prime, ovvero la più importante fetta dei costi, molte aziende fanno fatica a garantire gli utili a fine anno.
Come rispondere a questa e alle altre sfide cui sono chiamati gli allevamenti di grandi dimensioni? Lo abbiamo chiesto a Mirko Begnoni, l’allevatore di Villafranca (Vr), che da oltre 3 anni alimenta circa 500 bovine con il sistema di alimentazione automatizzata Lely Vector.

Buongiorno Mirko. Secondo la tua esperienza, nelle stalle di grandi dimensioni qual è il maggior beneficio che deriva dall’automatizzazione dell’alimentazione?
“Flessibilità e organizzazione del lavoro, senza alcun dubbio. Avere il sistema Lely Vector vuol dire non essere più schiavi di dover preparare il carro tutti i giorni alla stessa ora. La gestione della cucina permette di pianificarne il carico quando si ha tempo, in diversi momenti della giornata e non necessariamente tutti i giorni. Ad esempio, caricarla sabato pomeriggio e ripensarci il lunedì mattina. Abbiamo automatizzato l’alimentazione delle bovine, la somministrazione del latte ai vitelli con Lely Calm e abbiamo da poco completato la partenza del sesto robot di mungitura Lely Astronaut A5. Con questo livello di automazione in stalla, la domenica avremo bisogno solo del personale per fecondazioni, parti, cura vitelli e per accompagnare qualche vacca in ritardo. In questo modo, la domenica riusciremo a gestire la stalla, che conta circa 750 capi, con due sole persone”.

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Per rifornire la cucina aziendale bastano 45 minuti al giorno…

Dopo l’installazione di Lely Vector hai osservato dei benefici economici? Se si, di quale entità?
“Sicuramente c’è un notevole risparmio di ore lavorate. Prima impiegavamo 5 ore ogni giorno per alimentare tutta la mandria, adesso ne bastano 45 minuti per caricare la cucina, non dimenticando tutto il tempo risparmiato per l’avvicinamento del foraggio, anche quello automatizzato. C’è poi il risparmio dei costi energetici che son passati dai 50 euro al giorno di gasolio del carro ai 5 euro di corrente elettrica al giorno con il Vector. Questo per la parte costi, mentre per i ricavi possiamo dire che da quando abbiamo introdotto l’alimentazione automatizzata Lely c’è stato un incremento di efficienza alimentare pari a 0,08. Quindi, ogni 10 chili di sostanza secca in razione, 0,8 chili in più di latte. Quando a fine anno abbiamo tirato la riga, tra minor manodopera, risparmio energetico e maggiore produzione, abbiamo sgranato gli occhi. Siamo nell’ordine di centinaia di migliaia di euro all’anno. Il sistema si è ripagato da solo molto prima di quanto potevamo immaginare”.

Sugli animali, invece, che impatto hai osservato?
“Credo che ormai tutti gli allevatori abbiano ben chiari i principali benefici dell’alimentazione automatizzata. Comunque, da subito è cessata la “folle corsa” alla rastrelliera e conseguentemente anche la competizione alimentare. Le vacche imparano subito che ogni 2-3 ore arriverà la foraggiata fresca, perciò si alimentano in maniera più serena e tranquilla, e questo si percepisce passando tra le stalle. Da quando abbiamo installato il sistema Vector, con il veterinario abbiamo anche osservato un aumento di 5-6 punti di P.R. Questo dato, però, dobbiamo indagarlo ulteriormente per capire effettivamente che tipo di nessi ci siano”.

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In totale autonomia, Lely Vector provvede alla distribuzione dell’unifeed o al suo riaccostamento alla mangiatoia

Cosa ti ha portato a scegliere il sistema Lely Vector?
“Ovviamente ci eravamo informati sui diversi sistemi di alimentazione automatizzata presenti sul mercato. Il Vector della Lely ci è sembrato essere il più versatile e preciso. Sistemi di altre marche navigano su rotaie, rendendo difficile l’installazione in allevamenti che come il nostro hanno diversi corpi stalla, molto ramificati. Secondo me, Lely Vector è ad oggi quanto di più vicino al concetto di precision feeding: somministra non a tempo, ma in base all’effettiva altezza che legge in mangiatoia; a fine giornata posso sapere quanto è stato scaricato su ogni singolo gruppo di vacche, e inserendo nel software gestionale il prezzo degli alimenti, anche quanto ho speso. Finalmente ho la sicurezza che la razione teorica fatta dall’alimentarista equivalga a quella distribuita e a quella ingerita, visto che non ci sono praticamente avanzi in mangiatoia. Il software di gestione è molto intuitivo e permette la personalizzazione dei report. In parole povere, finalmente ho un vero controllo su quello che mangiano le vacche. Sulla scelta hanno sicuramente inciso molto la reputazione e la qualità dell’assistenza Lely. Il Lely Center di Vicenza ci ha assistito molto in tutte le fasi, progettazione, partenza e gestione. Hanno una figura dedicata di Farm Management Support che ci ha aiutato nell’utilizzo del software per interpretare al meglio i dati e per migliorare le performance della mandria”.

Mirko, la tua è una grande azienda, quasi completamente automatizzata. Che consigli ti sentiresti di dare ad altri grandi allevamenti?
“Per quanto riguarda l’alimentazione, tutto ciò che ho detto è valido ed applicabile a tutte le dimensioni di stalla, ma se guardiamo all’efficienza, secondo me i benefici sono più che proporzionali al numero di capi. In generale, mi sentirei di dire a coloro che stanno pensando ad una stalla nuova non possono non considerare i robot di mungitura e di alimentazione. Chi, comunque, optasse per la sala, la giostra o per il carro semovente, deve ricordarsi che tutte queste cose andranno gestite da personale sempre più difficile da reperire e che comunque andrà organizzato e gestito. Nel nostro territorio abbiamo invece visto molti giovani ragazzi che hanno studiato materie zootecniche, sia alle superiori che all’Università, attratti e affascinati dall’automazione. Con l’automazione dell’allevamento è possibile garantire ai propri dipendenti un orario di lavoro più accettabile, una qualità delle mansioni completamente diversa e la possibilità di non lavorare nei weekend, o comunque non tutti i weekend. Cosa impensabile fino a qualche anno fa. Anche per noi proprietari, o comunque per i direttori che gestiscono grandi allevamenti, l’automazione è una grande liberazione perché, fornendo dati precisi, permette di prendere decisioni oggettive e ci libera dal dover essere fisicamente sempre presenti in azienda per qualsiasi cosa o per dare istruzioni per mansioni anche basilari”. 

di Michele Boccoli - CPS Feed & Barn di Lely Italia