Carro unifeed, una tecnologia che guarda al futuro

Aura è il carro unifeed robotizzato proposto da Kuhn

Tecnologia

Carro unifeed, una tecnologia che guarda al futuro

Di quali innovazioni potrà avvantaggiarsi l’azienda zootecnica nei prossimi anni? Autonomia ed ecologia le parole chiave

Il carro trincia-miscelatore, progettato con l’intento di combinare in un’unica macchina diverse operazioni destinate al prelievo, alla preparazione e alla distribuzione degli alimenti, si è rivelato negli anni una tecnologia vincente, capace di migliorare sensibilmente gli standard produttivi dell’allevamento bovino da latte e da carne e di ridurre i costi dell’allevamento.

Carro unifeed, trincia-miscelatore, foraggi affienati, Aura, Kuhn
La lunghezza di trinciatura in fase di raccolta delle colture destinate all’insilamento è notevolmente aumentata rispetto al passato con lo scopo di favorire un’azione meccanica che stimoli la ruminazione delle bovine (foto Joskin)

Il carro unifeed, infatti, consente innanzitutto di preparare la razione in modo che i diversi alimenti siano dosati con (almeno) discreta precisione, siano adeguati sotto il profilo dimensionale e siano miscelati in modo tale da impedire all’animale di selezionare i più appetibili trascurando gli altri. La triturazione dei foraggi fibrosi e la loro miscelazione con mangimi concentrati e con foraggi energetici hanno permesso di incrementare l’ingestione di sostanza secca ed aumentare la quota delle componenti energetiche nella razione. Questo perché l’azione svolta dal carro evita quelle dannose alterazioni nell’ambiente ruminale causate dall’incremento della quota di alimenti fermentescibili. Quindi col carro si possono sostenere produzioni per vacca più elevate rispetto alla somministrazione separata foraggi/mangimi concentrati.

Carro unifeed, trincia-miscelatore, foraggi affienati, Aura, Kuhn
La presenza sul carro unifeed della fresa per il prelievo degli alimenti consente di programmare il prelievo dei prodotti direttamente in fase di preparazione, evitando che la separazione delle fasi prelievo-preparazione induca la degenerazione ossidativa degli insilati (foto Siloking)
 

Altri vantaggi

Il carro trincia-miscelatore garantisce anche vantaggi sotto il profilo della meccanizzazione fornendo un netto miglioramento delle condizioni di lavoro, della produttività del lavoro e garantisce la preservazione della qualità e salubrità degli alimenti. Infatti, questa macchina, almeno nelle sue versioni più complete, consente di meccanizzare integralmente tutte le fasi del prelievo, della preparazione e della distribuzione degli alimenti permettendo all’operatore di assolvere a questi compiti quotidiani dedicandoci solo pochi minuti per capo. Inoltre il prelievo e la preparazione quotidiana della miscelata evita o almeno riduce i processi degenerativi che si svolgono soprattutto a carico degli alimenti insilati.
Vero, quindi, che il carro unifeed porta un netto beneficio all’allevatore sotto il profilo sia zootecnico e sia di meccanizzazione. Riguardo al primo, però, bisogna sottolineare come sia necessario prestare grande attenzione alla fase di preparazione della miscelata, all’integrità dei sui sistemi di taglio e pesatura, all’efficienza nella miscelazione per poter effettivamente godere in pieno dei vantaggi zootecnici che tale sistema può dare.

Carro unifeed, trincia-miscelatore, foraggi affienati, Aura, Kuhn
La presenza della fresa sul carro unifeed permette di eseguire un taglio sui foraggi fibrosi durante la fase di prelievo che riduce il carico di lavoro delle coclee interne alla tramoggia (foto Kuhn)
 

Particelle fibrose

L’argomento è complesso e qui vengono solo suggeriti alcuni spunti di approfondimento. Innanzitutto è stato acclarato dalla ricerca la relazione fra dimensione delle particelle fibrose e le situazioni di acidosi acute o sub acute (Sara, Subacute ruminal acidosis): una trinciatura troppo corta riduce la fibra strutturale, la salivazione e il suo effetto tampone sul liquido ruminale favorendo dismetabolie a livello di tale organo indotte da una eccessiva prevalenza delle componenti acide. Ad esempio, con l’unifeed il pH ruminale raggiunge il picco di acidità dopo circa 4-8 ore dal pasto, mentre con la somministrazione separata dei foraggi dai mangimi concentrati il picco di acidità nel rumine passando si verifica già dopo 2-4 ore. La triturazione delle componenti fibrose aumenta però l’appetibilità e l’ingestione perché minore è l’ingombro e più veloce il transito della fibra nel rumine. D’altra parte un’insufficiente umidità, una cattiva miscelazione o un’eccessiva lunghezza del fieno consentono invece alla bovina di selezionare le componenti della miscelata che le risultano più appetibili, privilegiando l’assunzione di mangime piuttosto che di foraggio fibroso. Un’eccessiva riduzione dimensionale delle particelle del foraggio, a causa di una sovra-miscelazione, comprometterà irreversibilmente l’apporto di fibra fisicamente efficace dell’alimento, esponendo l’animale al rischio di acidosi.
Facendo tesoro di queste importanti linee guida, l’allevatore capace dovrà:
• produrre in campo i migliori foraggi;
• salvaguardarne l’apporto di principi nutritivi attraverso l’adozione delle più idonee tecniche di raccolta e conservazione;
• rispettare la rumino-attività delle particelle fibrose evitando di destrutturarle in fase di preparazione della miscelata.
Trent’anni fa l’obiettivo era di riuscire a trinciare/tagliare efficacemente la parte fibrosa della razione sia in fase di formazione del silo, per migliorare la conservazione, e sia in fase di preparazione della razione, per massimizzare l’ingestione. La raccolta degli insilati sul campo un tempo veniva fatta con larghezze teoriche comprese fra 5-10 mm per colture come mais e sorgo, mentre oggi raramente si opera a meno di 18 mm proprio per garantire la stimolazione della ruminazione. Ciò ovviamente impone maggiori attenzioni in fase di formazione del silo.

Carro unifeed, trincia-miscelatore, foraggi affienati, Aura, Kuhn
La miscelata distribuita lungo la mangiatoia deve contenere in proporzioni molto simili le diverse componenti introdotte nel carro (foto Siloking)
 

Foraggi affienati

Diverso il discorso per i foraggi affienati che sono conservati con fibre di lunghezza anche molto superiori alla decina di centimetri. La capacità di taglio complessiva del carro unifeed, composta di fresa e coclea, deve essere in grado di ridurre in breve tempo la lunghezza di tali foraggi e tale aspetto ovviamente assume maggiore rilevanza nelle stalle caratterizzate da una alimentazione a secco, dove prevalgono i fieni. Infatti, la necessità di raggiungere di un buon grado di trinciatura degli alimenti fibrosi può causare una dilatazione dei tempi necessari alla preparazione della miscela quando il carro trincia-miscelatore non è in grado di esercitare sullo stelo un’efficace azione di taglio.
Questa, che dipende dalle caratteristiche della fresa e dal numero dei coltelli e dei contro-coltelli presenti e dal movimento indotto alla massa all’interno del cassone, tende a decrescere rapidamente nel tempo se non viene effettuata con regolarità l’affilatura e la sostituzione degli organi preposti al taglio. In questo ambito sono utili quei dispositivi che consentono di variare l’intensità dell’azione di taglio in modo tale da consentire all’allevatore di miscelare la razione senza eccedere nella riduzione dimensionale dei suoi componenti. Questi dispositivi consentono di modificare la posizione dei coltelli rispetto ai contro-coltelli variando l’aggressività del sistema di taglio.

Carro unifeed, trincia-miscelatore, foraggi affienati, Aura, Kuhn
Caratteristiche importanti sono anche l’ingombro, la manovrabilità, la precisione di esecuzione dei comandi che consentono al carro di adattarsi alla non sempre razionale organizzazione del centro aziendale (Siloking)
 

Turn over rapido

Un aspetto di meccanizzazione che va sottolineato riguarda l’elevato utilizzo annuo tipico di queste macchine che deriva da un impiego di tipo quotidiano e non saltuario o stagionale come accade per la maggior parte delle altre attrezzature agricole. Inoltre, l’impiego giornaliero è generalmente elevato, compreso indicativamente fra 2 e 4 ore/dì. Ciò ha dei riflessi economici importanti perché consente di ammortizzare la macchina in un lasso di tempo compatibile con la durata economica che, per questa tecnologia, non dovrebbe mai essere considerata superiore a 8 anni. In altre parole l’elevato utilizzo annuo consente di “consumare” la macchina prima che questa diventi obsoleta. Questo è un fattore positivo perché consente all’allevatore di disporre nella propria azienda di macchine aggiornate grazie al rapido turn over. D’altra parte l’evoluzione tecnologica in questo settore si è dimostrata molto dinamica e tale da consigliare una sostituzione del carro trincia-miscelatore con periodicità di 7-8 anni. L’allevatore deve quindi individuare il giusto compromesso fra la capacità di lavoro della macchina, che sostanzialmente dipende dal volume della vasca, ma anche dall’efficienza della fresa e dalla manovrabilità, e il fabbisogno alimentare dell’allevamento, cioè il volume complessivo della razione che deve essere prodotta giornalmente.


La distribuzione in mangiatoia è fatta direttamente con un carro autocaricante (Vicon - Kverneland)


Innovazioni in vista

A tale riguardo è naturale chiedersi cosa ci aspetti nel futuro, cioè di quali innovazioni potrà avvantaggiarsi l’azienda zootecnica proprio grazie al rapido turn-over.
Il carro unifeed del prossimo futuro continuerà ad essere una macchina impiegata giornalmente per garantire freschezza alla razione somministrata agli animali; sarà sempre dotata di fresa per prelevare i foraggi fibrosi in modo che ne effettui una preliminare riduzione della loro lunghezza; sarà ancora capace di prelevare direttamente tutte le componenti della dieta evitando che quelle insilate degenerino a causa dell’esposizione all’aria; sarà ancora in grado di miscelare efficacemente tutte le componenti introdotte e rifinire il taglio delle componenti fibrose, e distribuirà ancora il prodotto in mangiatoia con precisione. Il carro unifeed del futuro dovrà ancora fare tutto questo senza sconti o scorciatoie che inficiano la qualità degli insilati o il grado di trinciatura dei foraggi o incrementano le perdite, ma lo farà in modo autonomo svolgendo l’operazione senza bisogno di un uomo a bordo e riducendo le emissioni di gas di scarico.
Il carro unifeed Aura di Kuhn, la novità degli ultimi mesi, va in questa direzione; infatti è una macchina progettata per operare in completa autonomia all’interno dell’azienda zootecnica, con sistemi di guida misti, sensori per rilevare lo stato dell’ambiente esterno, dotato ovviamente di molteplici sicurezze, capace di preparare, giorno e notte, diverse tipologie di razione a seconda della categoria di animali che deve alimentare. Aura è oggi una macchina pre-serie riservata al mercato francese, ma dimostra qual è la strada da percorrere: adattare la macchina all’ambiente di lavoro e non l’ambiente di lavoro alla macchina.

Lorenzo Benvenuti