Massima protezione per gli insilati di qualità

Carlo Sfondrini, titolare della Cascina Cagnolina

Tecnologia

Massima protezione per gli insilati di qualità

Carlo Sfondrini, della Cascina Cagnolina di Galgagnano (Lo), produce con cura i foraggi aziendali e li conserva con SealPlus commercializzati da 2Gamma

Carlo Sfondrini è una persona autentica, prima ancora che un bravo allevatore. E basta passarci insieme un paio d’ore, per cogliere tutto l’amore che egli nutre per il proprio mestiere. Una fortuna, visto che alla Cascina Cagnolina di Galgagnano (Lo), tra vacche da mungere e terreni da coltivare, di tempo per girarsi i pollici proprio non ce n’è.

Cascina Cagnolina, triticale, pisello proteico
Cascina Cagnolina, insilato di triticale e pisello proteico

“Ho cominciato a lavorare a tempo pieno qui in azienda nel 1988 – ci racconta – dopo aver conseguito il diploma di geometra. Ero con mio padre Giuseppe e mungevamo 60 vacche. Adesso ne mungo 520, è l’obiettivo è di arrivare presto alle 600”. Oggi la mandria, ci spiega, è per metà di razza Frisona e per metà frutto dell’incrocio a tre vie della Holstein con la Viking Red e con la Montbéliarde. “Una scelta – commenta – che ha contribuito, unitamente ad una serie di altri provvedimenti mirati, a migliorare la fertilità, la longevità e il tenore di cellule somatiche”. Un aspetto molto importante, visto che il latte della Cascina Cagnolina viene trasformato in un ottimo Grana Padano a crosta nera della tradizione lodigiana.

telo SealPlus
Telo da 110 micron che isola la massa di alimento dalle pareti della trincea, impedendo l’ingresso di aria
 

Foraggi aziendali

Per quanto riguarda la campagna, Carlo Sfrondrini ha scelto la minima lavorazione dei terreni e soprattutto di coltivare a foraggere tutti i 360 ettari di cui dispone attualmente (“siamo in zona vulnerabile ai nitrati”), puntando su colture e varietà da fasciato o da insilato raccolte rigorosamente giovani.
Gli indirizzi principali? Prati stabili ed erba medica per la produzione di fasciati; mais da pastone e da insilato; cereali autunno-vernini come orzo, triticale, segale e frumento che, seminati da soli o in miscuglio con altre essenze (pisello, favino ecc.), vengono tagliati giovani, preappassiti in campo per 1-2 giorni, sottoposti ad andanatura a pettine, per essere poi trinciati e infine messi in trincea.

telo, SealPlus, 2Gamma

telo, SealPlus, 2Gamma

telo, SealPlus, 2Gamma
Dall'alto al basso, le tre fasi di copertura di un insilato secondo 2Gamma: 1. posizionamento del telo da 110 micron; 2. posizionamento del telo da 45, 80 o 150 micron; 3. copertura con rete chiusa Silosat (sopra a telo da 45 micron), o con rete aperta Silonet (sopra a telo da 80 o 150 micron)
 

Balloni di fasciato

Continuando a parlare di cure dedicate alle produzioni foraggere, Carlo riferisce anche che da un anno a questa parte i fasciati vengono protetti con i film da 25 micron a barriera di ossigeno commercializzati dalla 2Gamma di Mondovì (Cn). “Un ottimo prodotto – commenta il diretto interessato – ideale per conservare un foraggio di qualità: i topi non riescono a sentirne nemmeno l’odore! Tutta un’altra cosa rispetto ai rivestimenti che usavamo prima: un nylon senza barriera di ossigeno e prima ancora una semplice velina in polietilene riciclato che spesso si rompeva o che si scioglieva al sole”.

Cascina Cagnolina, mandria
Cascina Cagnolina: la mandria mostra un ottimo appetito e appare in buono stato di forma

E oggi i teli a barriera di ossigeno resistenti agli stress meccanici e ai raggi UV vengono utilizzati anche per la copertura delle trincee: “Da quest’anno – conferma Carlo – ho cominciato a utilizzare i prodotti SealPlus nelle diverse combinazioni suggerite anche dalla casa produttrice (sempre la 2Gamma di Mondovì, nda): le pareti della trincea vengono prima rivestite con un telo nero spesso, di 110 micron, e poi, una volta pressata dal trattore, la massa viene ricoperta da un telo di 45 micron e sopra da una rete chiusa. Oppure da un telo da 80 o da 150 micron, e sopra da una rete aperta. Inutile negarlo, il costo c’è, ma i risultati sono di gran lunga migliori che in passato: niente ammuffimenti, niente micotossine, la mandria è in buono stato di salute e consuma volentieri la razione. Il prossimo anno? Ripeterò di sicuro l’esperienza: voglio che la qualità dei miei foraggi – conclude Carlo – continui a essere conservata al meglio”.