Con Joskin diventa hi-tech anche il liquame

Se 260 quintali di capacità vi bastano, passate alla cassa e portatevela a casa

Tecnologia

Con Joskin diventa hi-tech anche il liquame

Viaggio a Soumagne (B) per visitare uno stabilimento dove nascono le botti da liquame e gli spandiletame più evoluti, in linea con le normative ambientali

La gestione delle deiezioni zootecniche sta diventando uno dei punti chiave all’interno del management aziendale e in futuro sarà un aspetto sempre più vincolante, imponendo ad allevatori e terzisti scelte tecnologiche rispettose dell’ambiente, quanto sostenibili economicamente. Alla Joskin, azienda belga specializzata nelle costruzione di sistemi per il trasporto e la distribuzione dei liquami, il problema se lo sono posti nel 1968, quando Victor Joskin, nato come agricoltore e terzista, decise che era ora di allargare i suoi orizzonti imprenditoriali e fondò la società che ancora oggi porta il suo cognome. Da allora è stata una crescita continua, prima come distributore in Belgio di marchi famosi come Jcb, Yamaha, Fendt e Massey Ferguson, poi come importatore di attrezzature per l’azienda agricola e infine come costruttore, capitalizzando l’esperienza maturata in un mercato complesso e in rapido sviluppo.

botti da liquame, spandiletame, Joskin, Lucagri
Da destra Jean Marc Venempten, responsabile commerciale di Joskin, insieme a Luca Zolin e Carlo Stella della Lucagri, distributrice in Italia della casa belga

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La verniciatura? A mano, con precisione totale
 

Crescita continua

Le prime botti per liquami marchio Joskin vedono la luce nel 1984, ma sono solo l’inizio di un percorso scandito dall’innovazione tecnologica e dalla ricerca di soluzioni sempre più performanti per la gestione ottimale dei liquami.
Victor è persona curiosa e quando in Olanda sul finire degli anni ’80 prendono piede le tecnologie per iniettare i liquami nel terreno anziché spanderli sulla superficie, Joskin capisce che quella è la strada da prendere e sprona i suoi ingegneri in questa direzione, alzando sempre l’asticella. Il mercato premia l’inventiva dell’imprenditore belga, che nel 1999 apre uno stabilimento in Polonia, seguito tre anni dopo da un nuovo investimento in Francia, realtà produttive che si affiancano alla sede principale della Joskin, a Soumagne, nella provincia vallona di Liegi. E qui siamo venuti per scoprire quanta tecnologia c’è dietro ad un prodotto apparentemente semplice come un carro spandiliquame. A guidarci in questo mondo fatto di carpenteria pesante e di innovazione è Jean Marc Venempten, responsabile commerciale di Joskin, insieme a Luca Zolin e Carlo Stella della Lucagri, distributrice in Italia della casa belga.

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I robot di saldatura svolgono il lavoro principale in linea di produzione, ma in alcuni assaggi è richiesto l’intervento di una mano umana

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Il robot che assiste una macchina a controllo numerico
 

Produzione sartoriale

La differenza fra una botte Joskin e una botte “normale”? Questione complessa che inizia dalla scelta di acciai speciali antiusura come l’Hardox®, prosegue con le più sofisticate tecnologie di taglio al plasma e laser, per arrivare in linea di montaggio, dove saldatori “umani” e saldatori “robotizzati” lavorano insieme per creare telai e strutture dove la robustezza dei materiali va di pari passo alla perfezione del montaggio. Obiettivo dichiarato: assicurare al cliente macchine dalle caratteristiche uniche, durature e affidabili.
Chi sceglie una botte, uno spandiletame o un dumper firmato Joskin sa di essersi assicurato il top di gamma e di poter scegliere fra una infinita serie di personalizzazioni, davvero sartoriali. Volete uno spandiliquame dotato di telegonfiaggio delle gomme in modo da poter variare la pressione degli pneumatici in modo da ridurre il compattamento del terreno o da migliorare il trasferimento su strada? C’è. Preferite una macchina con assale sterzante per una manovrabilità totale di un mezzo decisamente ingombrante? C’è. Siete patiti dell’agricoltura di precisione e volete che il vostro spandiliquame sia dotato di sistema Nir per analizzare in tempo reale la composizione dei reflui mentre li state distribuendo in campo? C’è.

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Una parte del magazzino gomme di Joskin per soddisfare le richieste dei clienti in termini di allestimento

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Sembra un hangar, ma è solo una delle linee di montaggio delle botti liquami
 

Impegno costante

Potremmo andare avanti a lungo con questo elenco di possibilità tecnologiche, ma basta visitare uno qualsiasi degli stabilimenti Joskin per rendersi conto dell’approccio artigianale che caratterizza ancora oggi l’azienda, anche se le dimensioni della società si sono moltiplicate rispetto a 50 anni fa.
Oggi i dipendenti sono più di 850, per un fatturato totale di 105milioni di euro, con una rete commerciale che tocca 65 Paesi, distribuiti in tutto il mondo.
Nonostante ciò, se passate da Saumagne, fate un salto nel gigantesco show room Joskin per toccare con mano le novità esposte, bere una birra insieme a Jean Marc Venempten e scoprire il futuro dello spandimenti liquami. A proposito, in Germania dal 2021 scatterà l’obbligo di interramento dei liquami per ridurre le emissioni in atmosfera. E in Italia? Questione di tempo, ma ci si arriverà. Di certo in casa Joskin è già oggi disponibile tutta la tecnologia per farlo in maniera efficiente, pulita e rapida.