Arienti, il cooling che funziona

La stalla delle pluripare di Corte Guerrina a inizio settembre con le vacche in cuccetta

Tecnologia

Arienti, il cooling che funziona

Benessere animale al top e massimo contenimento dei cali produttivi e riproduttivi tipici dell’estate: i risultati dell’allevamento Ettori di Mantova

“Noi allevatori tendiamo ad affezionarci alle tecnologie che abbiamo in uso, e qui in azienda eravamo soddisfatti del nostro precedente impianto di raffrescamento. Poi, nel febbraio di quest’anno, è venuto a trovarci l’esperto israeliano di cooling, Israel Flamenbaum, che ha espresso un giudizio abbastanza negativo sul sistema di raffrescamento che utilizzavamo, consigliandoci di affidarci ai prodotti e ai servizi di Arienti. All’inizio ero scettico, ma poi mi sono dovuto ricredere”. Inizia così la nostra chiacchierata con Giorgio Ettori, titolare insieme al fratello Alberto di Corte Guerrina, realtà emergente della zootecnia da latte mantovana: partiti nell’anno 2000 con 2.500 quintali di quota e un bel fardello di multe da pagare, passo dopo passo Alberto, Giorgio e famiglia hanno fatto crescere l’azienda e oggi mungono circa 320 Frisone, puntando con decisione ai 38mila quintali annuali. Per non parlare della vicina stalla di tori Limousine, che nonostante le difficoltà garantisce ancora alla famiglia Ettori una certa marginalità.

Arienti, cooling, Ettori, raffrescamento
Quest’estate alla Corte Guerrina venivano munte all’incirca 320 vacche, e anche nelle settimane più torride la produzione giornaliera consegnata in caseificio non è mai scesa sotto i 100 quintali

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Da sinistra: Giorgio Ettori, il tecnico di Arienti Dario Pasetti e Alberto Ettori
 

Questione di metodo

“Come dicevo – riprende Giorgio – ero abbastanza scettico sui risultati che avrei potuto ottenere con Arienti, passando dunque a un sistema di raffrescamento degli animali completamente diverso, che si basa da un lato sulla presenza nell’area di riposo di ventilatori Tor, che canalizzano l’aria favorendone il ricambio, e dall’altro sulla combinazione, in zona di alimentazione e sala d’attesa, di acqua a goccia grossa per bagnare la cute dell’animale, e aria ad alta velocità per far evaporare forzatamente l’acqua stessa.

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I ventilatori Tor posizionati sopra alle cuccette favoriscono anche il ricambio d’aria

Ma poi, parlando con Dario Pasetti e con gli altri tecnici di Arienti, mi è stato detto che per vedere dei risultati avremmo dovuto applicare il loro protocollo di raffrescamento. E questo è stato l’aspetto che alla fine mi ha convinto, perché qui in azienda siamo abituati a lavorare per protocolli, e con i protocolli abbiamo sempre ottenuto buoni risultati”. Oggi l’azienda è dunque fornita, nei capannoni di pluripare, primipare e fresche, dei dispositivi di raffrescamento Arienti, che si attivano automaticamente quando il THI supera un certo valore (a 68 viene distribuita l’acqua, ma i ventilatori si attivano anche a valori più bassi, onde evitare il ristagno di gas e ammoniaca). Il sistema di cooling c’è anche in asciutta, per garantire non soltanto benessere a fine gravidanza, ma anche una buona partenza alle future vitelle.

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Quando accedono alla corsia di alimentazione, le bovine possono godere dell’aria ad alta velocità immessa dalle ventole e dell’acqua a goccia grossa distribuita dall’impianto idrico
 

Refrigerio e relax

L’effetto della “cura Arienti” si sente: noi abbiamo visitato Corte Guerrina a fine estate, e non appena abbiamo avuto accesso alle stalle, la sensazione di refrigerio è stata immediata, il fastidio olfattivo ridotto a zero, così come le mosche ci sono sembrate praticamente assenti.


Grazie ai ventilatori le cuccette, riempite di terra e segatura, vengono asciugate intensamente, ma vanno riempite con maggiore frequenza

E dati alla mano, alla Corte Guerrina il cooling delle vacche è reale: “come è nostra abitudine – ci ha infatti spiegato Dario Pasetti di Arienti – anche in quest’azienda abbiamo applicato i data loggers a una decina di vacche, al fine di monitorare l’andamento della temperatura corporea interna nel corso della giornata, e verificare che non venissero mai superati i 39.2 °C, considerata la soglia massima oltre la quale la bovina va incontro a diverse problematiche, produttive e riproduttive. Ebbene, in quest’azienda l’applicazione del nostro protocollo di raffrescamento ha dato risultati obiettivamente ottimali, visto che nel corso dell’intera estate 2019 le temperature giornaliere delle bovine sono sempre rimaste al di sotto della soglia, senza quei classici picchi notturni, dovuti al riposo e all’intensa ruminazione”.

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Uno dei caposaldi del protocollo Arienti è che le vacche si trovino in greppia quando si attiva il trattamento di cooling
 

Risultati eclatanti

“Personalmente – fa notare dal canto suo Giorgio – quest’estate ho notato delle differenze comportamentali: le vacche andavano molto più volentieri in cuccetta, anche in quelle posizionate contro al muro della stalla, e ci restavano volentieri a ruminare anche nelle ore più calde del pomeriggio. Senza poi dire che grazie ai ventilatori, le cuccette erano più asciutte”.
Ma al di là delle sensazioni contano i numeri, e quest’anno i numeri hanno dato ragione alla scelta dei fratelli Ettori: il registro aziendale testimonia che nella torrida estate 2019, sulle circa 320 vacche in mungitura, le consegne giornaliere non sono mai andate al di sotto dei 100 quintali di latte, con diverse giornate di luglio e agosto in cui si è arrivati ai 110-112 quintali. “A fine anno conto di commercializzare 5mila quintali di latte in più”, sintetizza Giorgio.
E poi ci sono le performance riproduttive, mantenute sui livelli dell’inverno: “Quest’estate il CR alla prima inseminazione è stato di 49.8, e il CR su tutte le inseminazioni è arrivato a 42.9. E mi aspetto buoni attecchimenti anche in autunno, stagione in cui nel 2018 abbiamo avuto risultati pessimi. Il PR? Nell’ultimo anno è migliorato di 10 punti, passando da 17 (periodo ottobre 2017-settembre 2018) a 27 (periodo ottobre 2018-settembre 2019). Ma su questo dato potrebbe aver influito anche il programma di sincronizzazione: da novembre 2018 siamo passati al Double Ovsynch”. Occorre poi ricordare che attualmente l’intervallo parto concepimento è di 107 giorni, e che la media giorni in mungitura (GIM) è di 177 giorni. “Ed essendosi riprodotte bene nel 2019 – fa notare a quest’ultimo proposito Dario Pasetti – la prossima estate il GIM delle vacche di Corte Guerrina sarà ancora più basso”.

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Alla Corte Guerrina vengono raffrescate anche le asciutte
 

Costi e benefici

Infine uno sguardo ai costi. “È vero – fa notare Giorgio Ettori – oltre all’investimento iniziale occorre mettere in conto anche l’aumento dei costi di elettricità, l’incremento del consumo idrico, la maggiore produzione di reflui e il dover distribuire sui campi liquami più diluiti. Ma il benessere animale e i litri di latte valgono molto di più”. Difficile dissentire.