Topi, se li noti è ora di agire

Salute animale

Topi, se li noti è ora di agire

Ecco in che modo è possibile valutare la consistenza dell’infestazione murina ed intervenire di conseguenza

 

Topi e ratti sono causa di grandi preoccupazioni negli allevamenti bovini da latte, nei quali sono presenti alimenti e numerosi siti “potenziali” di nidificazione. Si tratta di roditori sinantropi, la cui principale caratteristica è di avere denti incisivi di grandi dimensioni a crescita continua che li costringono a rosicchiare continuamente, con l’obiettivo di accorciarli.
Altra caratteristica importante di topi e ratti è quella di avere un enorme potenziale riproduttivo. Per esempio, una femmina di  ratto è in grado di produrre mediamente altre 22 femmine riproduttrici in 1 anno, che maturano entro 3 mesi. In situazioni ideali, una coppia di ratti e la loro prole possono produrre in pochi anni una quantità enorme di giovani soggetti.

 

Topi o ratti?

In gergo vengono definiti topi, ma gli allevamenti sono “abitati” in particolare da ratti grigi (Rattus norvegicus), ratti neri (Rattus rattus) e topi domestici (Mus musculus).
Il ratto grigio, di dimensioni maggiori rispetto alle altre specie (peso di circa 350 g), nidifica normalmente in tane sotto terra e sfrutta la propria abilità di scavatore per penetrare negli edifici in cerca di cibo. Tende a rimanere nascosto durante il giorno e a uscire dopo il tramonto. È praticamente onnivoro, si nutre di una grande varietà di cibi, dalle granaglie alla carne, necessita di acqua da bere e per la costituzione della colonia preferisce, proprio per questo motivo, luoghi il più vicino possibile a fonti di acqua.

Il ratto nero è di dimensioni inferiori (peso di circa 200 g), nidifica preferibilmente sugli alberi e nelle aree sopraelevate delle costruzioni come fienili e sottotetti. È attivo durante il giorno, anche se preferisce spostarsi nelle ore notturne, è prettamente erbivoro e si nutre in prevalenza di cereali, frutta e granaglie, depredando i silos nelle aree rurali e causando danni anche ingenti, in quanto contamina il cibo con urina ed escrementi. In generale, i ratti hanno un discreto raggio d’azione (fino a 45 m dalla tana).

Il topo domestico è di dimensioni molto più piccole rispetto ai ratti (peso massimo di 50 g), nidifica in tutti i tipi di ambiente, dalle città, alle campagne, alle zone boschive, e vive solitamente a stretto contatto con l’uomo. È onnivoro, ma ha come alimento preferito tutti i tipi di semi e gli avanzi alimentari dell’uomo. Il suo raggio d’azione è molto limitato (meno di 10 metri dalla tana) e tende ad uscire soltanto di notte.

Cambiano le dimensioni, il colore del manto, ma soprattutto il comportamento, aspetto fondamentale da conoscere bene per impostare un programma di controllo mirato ed efficace per evitare che questi indesiderati ospiti diventino un problema.
In generale, ratti e topi possono arrampicarsi su una superficie verticale ruvida (per esempio, i mattoni), camminare su un filo e fare salti in verticale e in orizzontale rispettivamente di 90 e 120 cm. Inoltre, grazie alla conformazione del loro corpo, sono in grado di passare attraverso buchi e fessure che potrebbero sembrare troppo piccoli per le loro dimensioni: 1 cm per un ratto e 0,6 cm per un topo.

In allevamento topi e ratti saranno vicini ad una fonte di cibo come i sili, i locali di stoccaggio di mangimi/materie prime e le stalle. Sia i topi che i ratti sono attivi di notte, in particolare subito dopo il crepuscolo. Di giorno si fanno vedere molto  difficilmente. Quando si comincia a notare la loro presenza significa che ormai si è in presenza di una vera invasione.
La vista dei roditori è molto debole, ma gli altri sensi, come il gusto, l’olfatto e l’udito sono particolarmente sviluppati. Utilizzano questa loro sensibilità e corrono lungo i muri e gli oggetti, sapendo quindi sempre dove si trovano.
I ratti, in particolare, sono intelligenti e tendono ad evitare nuovi oggetti. Pertanto, possono volerci alcuni giorni prima che le trappole e le esche funzionino. Al contrario, i topi sono piuttosto curiosi e accettano facilmente nuove esche e trappole. Queste tendenze diventano molto importanti quando si progettano programmi di esche o trappole.

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L’ordine e l’igiene degli ambienti di allevamento sono elementi fondamentali nella lotta ai roditori

 

Perché controllare i roditori

Le problematiche legate alla presenza dei roditori riguardano:
il danneggiamento dei ricoveri agricoli. Topi e ratti, infatti, possono danneggiare le parti in legno e i pannelli di isolamento termico che possono essere presenti sia nelle pareti che nel tetto;
il mangime consumato. Una colonia di 100 roditori è in grado di consumare più di una tonnellata di mangime/materie prime in un anno;
il mangime contaminato. Topi e ratti possono contaminare con escrementi, urina e/o peli una quantità di mangime superiore di 10 volte rispetto a quella che sono in grado di mangiare;
la veicolazione di malattie. Infatti, i roditori possono causare rilevanti problemi di ordine sanitario in particolare attraverso la contaminazione di cereali, materie prime, mangimi o acqua attraverso feci, urine e peli. La trasmissione può anche essere indiretta attraverso i parassiti infestanti i roditori, quali zecche e pulci. Sono portatori di almeno 45 malattie, tra cui salmonellosi, pasteurellosi, leptospirosi e rabbia.

Inoltre, se presenti in un numero elevato, i roditori possono provocare inquietudine e disagio sia nel personale aziendale, sia nelle bovine, causando una riduzione di produttività. Questi danni portano a considerevoli perdite economiche. Se si considera soltanto l’alimento, ogni ratto presente in un allevamento è in grado di mangiare, rovinare o danneggiarne una quantità annua pari a un costo di poco superiore ai 33 € (Lang et al., 2012).

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Gli alimenti devono essere conservati negli appositi contenitori

 

Monitoraggio e intervento


All’interno degli allevamenti il monitoraggio è molto importante per riuscire a controllare le popolazioni di roditori. Per verificare la consistenza dell’infestazione, è necessario individuare la tipologia di roditore e i camminamenti attivi e localizzare i punti trofici di maggiore utilizzo.

Per capire il livello d’infestazione da roditori devono essere monitorati i seguenti aspetti:
• presenza di escrementi (lungo i muri, dietro gli oggetti e vicino alle scorte alimentari);
• rumori vari (dovuti a rosicchiamento o alle arrampicate sulle pareti);
• presenza di punti di annidamento (tane) e percorsi (per esempio, aree prive di polvere lungo le pareti);
• segni freschi di rosicchiamento;
• forte odore di urina;
• segni di sbavature su tubi o travi dove lo sporco e l’olio della loro pelliccia lasciano una pellicola grassa.
• avvistamento visivo sia di giorno (i topi vengono visti alla luce del giorno solo se l'entità della popolazione è elevata, con i giovani soggetti costretti a cercare cibo durante il giorno), sia di notte (gli occhi di ratto riflettono la luce). È una regola pratica generalmente accettata che ci siano circa 25 topi o ratti per ognuno che viene visto.

La presenza di escrementi è sicuramente una delle tracce più evidenti della presenza dei roditori. Forma, dimensione e lucidità degli escrementi possono essere utili elementi sia per la classificazione, sia per un’indicazione se il passaggio è recente o di vecchia data.
Infine, è fondamentale sulla base di questa attività di monitoraggio riportare tutti i rilievi eseguiti su planimetrie allo scopo di studiare i movimenti, mettere in evidenza la distribuzione dell’infestazione e individuare i punti dove applicare o intensificare la lotta.

Queste conoscenze preliminari consentono la stesura di un piano strategico di intervento il cui obiettivo è la bonifica dell’ambiente con il più basso impatto ambientale possibile.

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Una volta valutata la distribuzione dell’infestazione, sarà più facile individuare i punti dove applicare o intensificare la lotta

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Misure di prevenzione


Il primo obiettivo dell’allevatore dovrebbe essere quello di prevenire, o almeno ridurre notevolmente il numero di roditori attraverso programmi di gestione che riducono l’ingresso di topi e ratti in allevamento, evitando che i siti di nidificazione, l’acqua e il cibo siano prontamente disponibili. Rendendo irraggiungibili questi luoghi, mantenendo pulito l’ambiente, tappando buchi e fessure dove possibile, eliminando la spazzatura e conservando il cibo in luoghi non raggiungibili e chiusi, si rende l’habitat della stalla meno vivibile per questi animali.

Prima di tutto è necessario esaminare i fabbricati almeno una volta all’anno per verificare la presenza di possibili accessi per i roditori. La chiusura di questi passaggi deve essere eseguita con materiali particolarmente resistenti, evitando plastica, legno o isolanti, poiché i roditori sono in grado di farsi strada semplicemente rosicchiandoli. Per esempio, per la chiusura delle finestre, operazione non semplice, è necessario avere una doppia rete in grado di impedire l’accesso sia ai ratti che ai topi. Un’ipotetica protezione ideale prevede una rete con maglia da 1 x 1 cm a 2 x 2 cm con filo da almeno 1 mm esterna per i ratti, e una rete con maglia 6 x 6 mm interna per i topi.

Di seguito, vengono richiamate alcune delle pratiche preventive più efficaci:
• circondare la base della costruzione di una fascia in film plastico rigido o semirigido di circa 50-100 m. Su superfici perfettamente lisce nessun topo si arrampica e questo ci consente di essere un po’ più superficiali nella protezione delle sovrastanti aperture;
• raccolta dell’eventuale mangime residuo, la rimozione di rifiuti e legno e l’eliminazione della vegetazione per 1 m intorno agli edifici, sostituendola con uno strato di materiale più duro, in grado di impedire ai roditori di scavare un tunnel. L’obiettivo è quello di diminuire l’appetibilità di un ambiente, mantenendolo in buone condizioni igienico-sanitarie;
• visto che ai roditori non piace essere esposti, eliminare i materiali da costruzione impilati, i vecchi sacchi di mangime, la spazzatura o qualsiasi altra cosa dove un roditore può nascondersi dentro o sotto. Una buona regola potrebbe essere quella di conservare pile di legname o attrezzature varie a 30-35 cm di distanza da un pavimento o da una parete. Molto pericolose sono le pareti doppie, perché la maggior parte dei roditori nidifica nello strato centrale isolante. Per questo è necessario bloccare tutte le possibili vie d’accesso e distruggere tutto il materiale di nidificazione;
• eliminare tutte le possibili fonti di acqua (rubinetti gocciolanti, vasche e contenitori ripieni di acqua, tubi che perdono, scarichi aperti, ecc.);
• conservare tutti gli alimenti in contenitori a prova di roditori, riducendo la fuoriuscita di mangime;
• smaltire immediatamente gli animali morti.

 

A cura di Alessandro Gastaldo - C.R.P.A. di Reggio Emilia