Gestione mandria
Ma la lettiera in compost fa bene al benessere?
È quanto si sono chiesti diversi gruppi di ricercatori che hanno confrontato questo sistema con la stabulazione libera a cuccette. Il risultato è complessivamente un pareggio, ma il compost-bedded pack barn ha un grande vantaggio, di cui è opportuno tener conto
Il management e le condizioni di allevamento sono alcuni dei principali fattori in grado di influenzare la salute e il benessere degli animali in allevamento. È pertanto importante rimanere aperti alle novità tecniche e tecnologiche, che possono rappresentare delle soluzioni alternative e migliorative a “ciò che si è sempre utilizzato”.
L’adozione di nuovi sistemi quali la lettiera in compost possono essere validi candidati per aumentare il benessere delle bovine da latte. Al momento gli allevamenti che si sono dotati di questa tipologia di area di riposo non sono molto diffusi in Europa, mentre trovano ampio utilizzo negli Stati Uniti. Tale sistema è estremamente differente da una stalla tradizionale a cuccette, e può rappresentare un’opportunità per aumentare il benessere degli animali. I dati, però, sono in divenire, poiché le ricerche scientifiche su tale sistema di stabulazione non sono così numerose come per i sistemi tradizionali.
Di cosa si tratta?
Stiamo parlando di un sistema nato ed incentrato attorno ai concetti di flessibilità, sostenibilità e benessere. Il sistema a lettiera in compost (compost-bedded pack barn) è un sistema abbastanza recente come ideazione, nel quale la stalla comprende un’area di riposo ampia, aperta e condivisa tra gli animali, con una lettiera permanente che può essere composta da diversi materiali quali segatura, paglia o altri materiali organici mischiati con le deiezioni. La lettiera è movimentata e fresata dalle due o tre volte al giorno per favorire l’aerazione e per ottenere una superficie di riposo asciutta dove si sdraiano gli animali.
La lettiera va movimentata e fresata dalle due o tre volte al giorno per favorire l’aerazione
Va considerato che tale tipologia di area di riposo potrebbe risultare costosa per i costi di movimentazione giornaliera, per la maggiore superficie disponibile rispetto ai metri quadrati necessari nel sistema a cuccette, e infine per il calore prodotto dalle fermentazioni organiche (da considerare soprattutto durante la stagione calda).
Negli Stati Uniti tale sistema è abbastanza diffuso ed è stato introdotto in Europa solo in un secondo momento. Per esempio, in Italia ha fatto il suo esordio nel 2013-2014 (Leso et al., 2020) e lo stesso autore ha riportato un grado di soddisfazione positivo da parte dell’allevatore “pioniere” di questo sistema.
Proprietà chimico-fisiche
Uno studio americano ha valutato la produzione termica, le proprietà chimiche e quelle fisiche dei materiali della lettiera (Damasceno et al., 2022). I ricercatori hanno incluso nel test 42 stalle con lettiera permanente in compost, distribuite in tutto lo Stato del Kentucky (Stati Uniti). La conduttività termica ha mostrato una relazione lineare con il contenuto di umidità e con la densità apparente, mentre la resistività termica è risultata diminuire con l’aumentare della dimensione delle particelle. L’umidità media era del 46,8%; gli autori dello studio osservano che lettiere più umide possono risultare meno gradite agli animali nei periodi caldi. Inoltre la capacità di ritenzione idrica (WHC) aumenta con l’aumentare della dimensione delle particelle della lettiera. Quindi lettiere permanenti più fini risultano più asciutte.
Anche la ventilazione gioca un ruolo fondamentale nell'asciugare e rendere più confortevoli le lettiere
Studio europeo
In uno studio congiunto condotto da diverse Università europee (Wageningen, Uppsala, Giessen, Lubiana, Firenze e l’austriaca Irdning-Donnersbachtal) si è voluto fare il punto sulla situazione in Europa di tale sistema di stabulazione (Emanuelson et al., 2022). Sono stati utilizzati a tale scopo 32 stalle da latte situate in diversi Paesi dell’Unione e dotate di area di riposo a lettiera in compost per 16 di queste, e 16 dotate di cuccette. Gli studiosi volevano identificare eventuali differenze nello stato di salute delle bovine. Tale studio ha evidenziato come nelle stalle con lettiera in compost lo stato di salute della mammella possa risultare peggiore rispetto alle stalle con cuccette, ma i soggetti sembravano avere meno problemi riproduttivi.
Almeno da questa indagine i ricercatori avrebbero concluso che non esistano grandi differenze tra i due sistemi di stabulazione, il che rappresenterebbe un risultato positivo in merito alla possibilità di decidere a quale delle due tipologie di stabulazione affidarsi in base a criteri di costo in fase di progettazione. Inoltre, qualora il consumatore percepisse più consono alla propria idea di benessere bovino il sistema a lettiera in compost, questo potrebbe rappresentare un’opportunità di migliorare l’immagine del proprio allevamento senza perdere in produttività e benessere.
Studio italiano
Uno studio italiano condotto dall’Università di Torino (Dipartimento di Scienze Veterinarie e Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentazione) ha valutato le implicazioni sul benessere animale del sistema a compost utilizzando l’analisi di alcuni parametri ematici delle bovine da latte. Il benessere animale viene infatti valutato attraverso alcuni marker biochimici ematici oppure comportamentali (animal based); ebbene, i ricercatori dell’Università di Torino hanno valutato la fluttuazione dei livelli ematici di cortisolo (espressione di stress) e di beta-endorfine (espressione di relax) in bovine da latte allevate in sistema tradizionale con cuccette e con sistema a lettiera permanente in compost. I risultati ottenuti hanno confermato come la stabulazione in lettiera in compost non sia in grado di modificare in modo significativo i parametri biochimici ematici presi in esame suggerendo, almeno sulla base di questo studio, come i due sistemi di allevamento possano essere considerati equipotenti come effetto sul benessere animale.
Studio brasiliano
Uno studio brasiliano (Kogima et al., 2022) ha poi confrontato 51 allevamenti, di cui 17 al pascolo, 17 su lettiera permanente in compost e 17 su cuccette, verificando non soltanto alcuni indicatori produttivi, ma anche aspetti legati alla salute e al livello di benessere animale. I risultati hanno suggerito come l’allevamento al pascolo possa essere quello che ottiene i punteggi più elevati in tutti gli aspetti considerati nello studio, ad eccezione di quelli relativi alla disponibilità di acqua di qualità per gli animali.
Il sistema a cuccette ha presentato un numero maggiore di problematiche relative al benessere rispetto al sistema al pascolo e a quello a lettiera in compost. Quest’ultimo presenta il vantaggio – riferiscono i ricercatori brasiliani – di essere percepito positivamente dall’opinione pubblica sotto il profilo del benessere bovino, rispetto a quello a cuccette (tabella 1).
Studio sloveno
A tale proposito uno studio eseguito dalla Facoltà di Economia e Informatica dell’Università slovena di Lubiana unitamente alla facoltà di Biotecnologie della stessa Università ha voluto valutare l’opinione di consumatori, allevatori ed operatori della filiera latte sui sistemi di allevamento e di riposo “alternativi” (Erjavec et al., 2022). In tale indagine sono stati utilizzati dei questionari on line finalizzati a raccogliere le opinioni in merito a vari aspetti relativi al sistema produttivo. I risultati hanno dimostrato grandi differenze nell’attitudine e nell’accettazione da parte dei diversi gruppi di intervistati. I consumatori, gli operatori della filiera e gli allevatori convenzionali hanno mostrato una preferenza per i pavimenti artificiali, mentre gli allevatori che producono con sistema biologico propendono per la lettiera in compost.
Dallo studio è emersa anche la non perfetta conoscenza da parte dei consumatori (ma anche degli allevatori biologici!) relativamente a molti aspetti riguardanti la produzione animale, i prodotti e l’impatto ambientale. Secondo i ricercatori sloveni è pertanto necessario disporre di sistemi alternativi a quelli tradizionali, che siano in grado di intercettare i bisogni emotivi dei consumatori, poiché la loro conoscenza degli aspetti tecnici non è sempre completa.
di Andrea Roberti