Se il latte è “free” mi piace di più

Per Carlo Maino il suo “Latte FREE®” dovrebbe diventare un punto di riferimento nell’alimentazione dei bambini

Gestione mandria

Se il latte è “free” mi piace di più

Carlo Maino, patron di Mc Elan, azienda con 250 vacche in mungitura è il primo a produrre latte certificato “Antibiotic Free” e a venderlo a quasi 3 euro al litro

Difficile dire quando sia scoccata la scintilla che gli avrebbe cambiato la vita, ma di certo dal luglio del 2021 Carlo Maino produce latte “antibiotic free”, garantito da Certiquality. Il che, tanto per eliminare le eventuali perplessità di chi ci legge, significa che dal momento della nascita sino all’ultimo giorno di vita le sue vacche non conoscono antibiotici, ma vengono trattate solo in prevenzione con prodotti naturali. Possibile? Impossibile? Una trovata di marketing? E se invece fosse tutto vero? Per capirlo siamo andati a Sandrigo (Vi) ad incontrare Carlo, terza generazione di allevatori: “sempre vacche da latte, sempre Frisona, sempre tre mungiture - dice Maino - e sempre qui in questa azienda, prima insieme a mio cugino, poi con mio padre e da qualche anno da solo”. 

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Da quando la futura bovina è vitella, sino alla fine della sua carriera, nel ciclo produttivo aziendale non si utilizzano mai antibiotici

 

Niente antibiotici

Il resto lo fanno la curiosità, lo spirito imprenditoriale e la voglia di produrre ottimo latte, ma con una caratteristica in più, quella di avere una stalla dove gli antibiotici non possono entrare.  “So bene che per molti colleghi allevatori la mia è una scelta troppo estrema per essere condivisa, ma dalla decisione che abbiamo preso qualche anno fa non si torna indietro, anche perché la risposta del mercato è positiva. Adesso, avviata la stalla, ci aspetta un duro lavoro per far conoscere il nostro latte e posizionarlo nel giusto modo sul mercato”. 

Il tema degli antibiotici e dell’antibiotico-resistenza è un aspetto dibattuto da tempo per il potenziale aspetto impattante sulla salute umana e il mondo scientifico ha lanciato l’allarme perché in un futuro non lontano l’antibiotico resistenza sarà una rilevante causa di mortalità nell’uomo. Carlo ha deciso di farne l’elemento differenziante della sua produzione, eliminando del tutto queste molecole dalla sua routine aziendale. 

 

Mi concentro sulla stalla

Per arrivare ai traguardi odierni Carlo Maino ha preferito concentrare tutte le sue energie sull’allevamento, senza dover pensare alla campagna e dal 2008 tutte le componenti della razione vengono acquistate sul mercato. “Una scelta che ci ha semplificato la vita e ci ha permesso di avere un parco macchine ridotto al minimo, sottraendomi da un lavoro che non è mai stato il mio. Abbiamo rinunciato agli insilati e facciamo una miscelata a secco, che riteniamo più in linea con la fisiologia della bovina e abbiamo anche investito nei paddock esterni per dare modo agli animali di muoversi in libertà. Il veterinario viene regolarmente per le diagnosi delle gravidanze, ma sotto il profilo terapeutico in senso stretto non fa più nulla, visto il nostro cambio di rotta, ma agisce in prevenzione impostando con noi un piano vaccinale davvero completo. L’altro aspetto che curiamo moltissimo è la formazione settimanale del personale, perché la prevenzione deve essere condivisa con tutti i collaboratori, tenendo sempre alta l’attenzione per i piccoli segnali che una vacca ti dà prima di avere una conclamata mastite. Intervenire dopo è ormai troppo tardi”.