La Frisona? Sarà sempre più sostenibile

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Gestione mandria

La Frisona? Sarà sempre più sostenibile

Anafibj è attenta alle esigenze del consumatore e offre nuovi strumenti per selezionare animali sempre più in linea con le esigenze di maggiore sostenibilità

Un nuovo modo di fare allevamento e far conoscere l’allevamento è possibile. Sono tanti ed altrettanto stimolanti i temi che interessano il moderno allevatore di bovine da latte: precision farming (zootecnia di precisione), benessere animale, riduzione del consumo di antibiotici e sostenibilità. Ma la sostenibilità deve essere economica, ambientale e sociale. Se definire un allevamento economicamente e socialmente sostenibile è relativamente semplice, più complesso è rendere espliciti i confini e la portata del suo impatto ambientale. 

A questa complessità si aggiunge poi il fatto che avere a disposizione dati attendibili legati alle emissioni di gas serra (metano in primis) è costoso e molto difficile da registrare a livello di singolo animale. 

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Non importa il sistema di allevamento utilizzato, la zootecnia mondiale oggi è obbligata a confrontarsi con il tema delle emissioni in atmosfera e la selezione ha importanti carte da giocare

 

E qui entra in gioco Anafibj che con la sua attività di ricerca vuole contribuire concretamente ed in misura determinante al successo degli allevatori per una zootecnia sempre più sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. 

Nella primavera del 2018 presso il Centro genetico Anafibj (allora Anafi) sono state installate, grazie al progetto Latteco (Psrn 2016-2019) due attrezzature davvero molto particolari: il sistema Roughage Intake Control (RIC; Hokofarm Group, Marknesse, The Netherlands) ed il sistema GreenFeed (C-Lock Inc., Rapid City, SD). Entrambi gli strumenti, altamente tecnologici ed innovativi, registrano continuativamente nuovi dati (fenotipi) mai registrati di routine prima d’ora. 

Protagonisti di queste rilevazioni sono i giovani torelli di razza Frisona Italiana, ovvero i futuri riproduttori d’élite della genetica italiana, in quanto per essere ammessi al Centro Genetico ed essere poi abilitati alla produzione di seme, devono avere un indice genomico compreso nel miglior 2% della popolazione per l’indice di selezione ufficiale (gPFT).

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Ecco il “Ric”, acronimo di Roughage Intake Control, il sistema che consente di misurare l’ingestione individuale delle bovine

 

Sostenibilità economica

Molti conoscono quanto i costi di alimentazione incidano nel proprio bilancio aziendale e molti desiderano vacche che a parità di alimento ingerito producano più latte. Ma solo pochi tecnici o allevatori sanno esattamente quanto mangiano gli animali. Ed è proprio questo lo scopo del Ric (Roughage Intake Control). Lo strumento è infatti costituito da due celle che contengono la razione, posizionate lungo la corsia di alimentazione. Le due celle di carico rappresentano la vera anima del Ric in quanto pesano in tempo reale l’alimento presente in mangiatoia. 

Il riconoscimento elettronico del bovino, abbinato all’orario di accesso e di uscita dell’animale dallo strumento, permette di conoscere esattamente la quantità di alimento assunta da ogni animale. L’obiettivo di queste rilevazioni era, ed è duplice. Da un lato l’interesse dell’Associazione di studiare approfonditamente questi “nuovi” caratteri, dall’altro raccogliere quanti più dati possibili da unire alla raccolta dati di altri centri sperimentali nazionali ed internazionali per creare una massa critica di informazioni sull’ingestione alimentare.c Allo stesso tempo l’Associazione ha sviluppato a partire dal 2019 un indice di selezione di efficienza alimentare predetta (pFE), sfruttando le informazioni del sistema di raccolta nazionale. In questo modo Anafibj ha iniziato a fornire agli allevatori uno strumento di selezione per individuare i soggetti più efficienti all’interno delle proprie aziende

 

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Il sistema GreenFeed offre la possibilità di selezionare animali più efficienti per ridurre le emissioni di anidride carbonica e metano enterico

 

Sostenibilità ambientale

Nei prossimi anni verranno imposte restrizioni alle emissioni in atmosfera? Oppure verranno premiati gli allevatori più virtuosi che producono meno gas serra? Domande lecite, e i crediti di carbonio che possono essere riconosciuti economicamente dalle industrie emettitrici, che invece provocano debiti di carbonio, fanno capire la prospettiva futura e l’importanza di ridurre le emissioni in ogni sistema produttivo. I nutrizionisti possono intervenire a breve termine, ma è la genetica che, considerando l’effetto cumulativo, garantisce la riduzione permanente. Allo scopo di misurare le emissioni di metano enterico e anidride carbonica, Anafibj ha equipaggiato il suo Centro Genetico del sistema GreenFeed. Lo strumento si correla a una camera respiratoria in miniatura a cui l’animale può accedere autonomamente in qualsiasi momento della giornata attirato dall’erogazione di un piccolo quantitativo di mangime. Il torello viene identificato attraverso la marca auricolare elettronica e mentre si alimenta, il sistema rileva e quantifica la quota di metano enterico e anidride carbonica che fuoriesce dal musello. 

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In pochi istanti il Laser Methane Detector fornisce il dato del metano enterico del singolo animale 

 

Inoltre, da alcuni mesi l’Associazione si è dotata di un terzo strumento, il Laser Methane Detector (Crowcon Detection Instruments, ltd), un rilevatore portatile di metano. Il Laser Methane Detector, originariamente impiegato esclusivamente nel settore energetico per rilevare eventuali fughe di metano nei metanodotti, viene oggi utilizzata da Anafibj, Università italiane e diversi centri di ricerca europei per stimare le emissioni di metano enterico dei ruminanti. Puntando il raggio laser emesso dal dispositivo in direzione del musello del bovino permette di conoscere la quantità di metano enterico emessa. La facilità di utilizzo, la velocità di registrazione e l’attendibilità del dato aprono alla possibilità di registrare le emissioni di metano su larga scala, anche coinvolgendo allevamenti commerciali. I fenotipi raccolti con entrambi questi dispositivi contribuiranno a creare un’ampia massa critica di dati, indispensabili per le valutazioni genetiche e genomiche, con l’obiettivo di mettere a punto un indice per le emissioni di metano. I primi risultati sono indubbiamente positivi e permettono di affermare che selezionare per la sostenibilità ambientale sia oggi possibile!

 

Obiettivi chiari

La strada da percorrere è ben avviata, ma ancora lunga. Anafibj ha prontamente accettato la sfida della sostenibilità con la consapevolezza che per ridimensionare il problema è necessario un contributo condiviso da parte di tutti i sistemi produttivi. Questo nuovo percorso però permetterà di mettere a disposizione degli allevatori uno strumento selettivo che risponda in misura concreta alle richieste del mercato e del consumatore in ottica della sostenibilità ambientale ed economica

 

di Martino Cassandro, Raffaella Finocchiaro e Lorenzo Benzoni – Anafibj