Transizione dolce con FirstStep<sup>®</sup>

Le bovine in asciutta devono essere allevate all’interno di un ambiente privo di fonti di stress

Gestione mandria

Transizione dolce con FirstStep®

In questa fase critica è fondamentale garantire alle bovine una buona salute podale. Il programma sviluppato da Zinpro Corporation consente un tranquillo passaggio alla lattazione

“Il periodo di transizione è una fase critica nel ciclo produttivo della vacca da latte e rappresenta un ambito in cui sono stati fatti notevoli progressi, consentendo alle bovine di passare alla lattazione in maniera più tranquilla, di essere più produttive, di tornare a essere gravide più rapidamente; in ultima analisi, di essere più proficue”. Esordisce così Huw McConochie, nutrizionista buiatra di Zinpro Corporation, quando gli chiediamo di spiegare come funziona il programma FirstStep®. “Oggi – continua il nostro interlocutore – sappiamo molto di più su come devono essere gestite queste vacche, nonché sui benefici in termini di riduzione delle malattie nel periodo di transizione e di miglioramento della salute complessiva”.

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Huw McConochie, nutrizionista buiatra di Zinpro Corporation

Punti chiave

I punti-chiave per una corretta gestione della transizione sono molteplici, e vanno da uno spazio in mangiatoia sufficiente, fondamentale per mantenere su buoni livelli il consumo di sostanza secca, al numero, alle dimensioni e alle forme delle cuccette, importanti per favorire tempi di riposo adeguati. “È importante – sottolinea il dottor McConochie – fare tutto il possibile per ridurre lo stress di queste vacche: limitare il più possibile i cambiamenti del gruppo e non spostare le vacche tra i 7 e i 2 giorni prima del parto, disporre di un luogo a se stante in cui le vacche possano partorire tranquille, e prendere tutti i provvedimenti per ridurre le conseguenze dello stress da caldo”.

Fondamentale, poi, non trascurare la benché minima zoppia: “Le vacche zoppe – spiega McConochie – mostrano una riduzione del consumo di sostanza secca e qualsiasi vacca zoppa durante la transizione tende a perdere troppo peso nella fase iniziale della lattazione. La caduta del consumo alimentare è una caratteristica che accomuna le vacche che in transizione manifesteranno un aumento dell’incidenza delle malattie, pertanto è importante garantire che le vacche abbiano piedi sani”.

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È consigliabile effettuare il pareggio funzionale un mese prima della messa in asciutta (foto Zinpro)

La prevenzione delle patologie podali è dunque fondamentale in questa fase, per cui è caldamente consigliabile pareggiare gli zoccoli a tappeto, un mese prima della messa in asciutta, per poi valutare nuovamente ogni singola vacca che presenti lesioni al momento della messa in asciutta. Se sono presenti lesioni infette nel box delle vacche in asciutta, occorre effettuare regolarmente i bagni podali di tutta la mandria, mentre alle manze bisognerebbe pareggiare gli zoccoli 6-8 settimane prima del parto. Il comfort di stalla e tempi di riposo prolungati possono proteggere le strutture dello zoccolo, pertanto è opportuno prestare attenzione anche a questi aspetti.

Nuovo modulo

Per aiutare gli allevatori a ridurre l’impatto delle zoppie in transizione, Zinpro ha aggiornato e implementato FirstStep®. Questo programma, spiega McConochie, consente ai consulenti Zinpro di recarsi negli allevamenti per effettuare una valutazione di tutti i diversi elementi che la ricerca e l’esperienza hanno dimostrato predisporre le vacche alle lesioni podali. Si tratta di un audit della salute degli zoccoli, ma soprattutto il programma elabora dati e offre linee guida e consigli per migliorare la salute podale e per ridurre i costi associati alla zoppia.

La valutazione può includere il locomotion score, il calendario e la tecnica adottata per il pareggio funzionale, la gestione e l’igiene nei bagni podali, fattori ambientali quali le superfici di deambulazione e la progettazione dei box, l’identificazione delle lesioni ad arti e piedi e la nutrizione.

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“L’anno scorso – ci informa il nostro interlocutore – abbiamo cominciato a lavorare a un nuovo modulo di FirstStep®, ovvero allo Strumento di Valutazione della Transizione. L’obiettivo era di ampliare la portata del programma, rivolgendo l’attenzione anche a questo momento chiave nel ciclo vitale della vacca”.

Il nuovo modulo si basa sull’innovativa ricerca condotta dal professor Nigel Cook e dai suoi colleghi dell’Università del Wisconsin, che hanno dimostrato come la transizione sia un periodo ad elevato rischio per la salute podale e come le vacche che superano con difficoltà il periodo di transizione abbiano un rischio maggiore di sviluppare lesioni degli zoccoli durante la lattazione. “Lo Strumento di Valutazione della Transizione consiste nell’identificazione dei rischi: prima di tutto occorre osservare le strutture presenti nell’allevamento e identificare che cosa dovrebbe esserci per offrire alle bovine il migliore piano possibile per la transizione; poi lo strumento si focalizza sulla fase iniziale della lattazione: oltre alla produzione di latte, vengono valutate le incidenze delle diverse malattie, tra cui le ritenzioni placentari, le metriti e i casi di dislocazione dell’abomaso. I dati vengono infine confrontati con i relativi standard ideali”, spiega il dottor McConochie.

Piccoli cambiamenti

“Una volta completata la valutazione, i dati raccolti vengono analizzati al fine di sviluppare un piano d’azione contenuto in un rapporto dettagliato. Agendo sulla base di queste raccomandazioni, l’allevatore può attribuire le priorità a quei piccoli cambiamenti necessari per migliorare le prestazioni. Siamo infatti consapevoli che non tutti dispongono delle capacità o dei mezzi finanziari per apportare cambiamenti su vasta scala. Per cui può non esserci sufficiente spazio per un periodo di asciutta di 8 settimane, ma magari è possibile passare a un periodo di asciutta di 6 settimane… E ci chiediamo: la maniera con cui vengono raggruppate le vacche può essere modificata per sfruttare meglio le strutture disponibili? C’è un modo per creare più spazio per l’alimentazione? In che modo è possibile allungare i tempi di riposo delle vacche? Questi sono quei piccoli cambiamenti pratici che possono fare una grande differenza. Si tratta di sfruttare al meglio quanto si ha già”.

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Quando vengono offerte integrazioni migliori all’intero gruppo di vacche in asciutta, e non solo a quelle in close up, i problemi podali diminuiscono e nel lungo periodo il ritorno sull’investimento può essere significativo

 

Oligoelementi giusti

Ma oltre a fornire le strutture più idonee (vedi anche tabella 1), è importante garantire che la dieta delle vacche in transizione sia formulata correttamente, e che includa un’integrazione di oligoelementi.

Purtroppo molti ritengono erroneamente che quando la vacca raggiunge la fine della lattazione, il fabbisogno di oligoelementi cali. “Ci si dimentica – sottolinea infatti McConochie – che all’interno della vacca c’è un vitello che sta crescendo. Nelle manze, poi, avvengono grandi cambiamenti, per esempio lo sviluppo della mammella. Tutto questo richiede oligoelementi. Per la formazione di ossa e cute servono principalmente le proteine e i macrominerali, ma sono gli oligoelementi a tenere tutto insieme”.
Le ricerche condotte sulla transizione dimostrano che fornire durante questo periodo il giusto livello e la corretta fonte di oligoelementi si traduce in una riduzione delle malattie del periodo, nonché in un miglioramento della produzione di latte e della salute degli zoccoli nelle prime 10 settimane di lattazione. “Con la giusta integrazione di oligoelementi – osserva inoltre McConochie – l’animale avrà un sistema immunitario più vigoroso. Se la vacca ha un sistema immunitario migliore, diminuisce il suo consumo energetico. A quel punto le rimane più glucosio per la produzione, migliorando al contempo le performance riproduttive e il mantenimento della salute podale. Ci sono prove che indicano come le vacche a cui siano stati forniti i Zinpro Performance Minerals® hanno una migliore salute podale grazie a un migliore equilibrio del glucosio. Tutto ciò deriva dalla modalità, assolutamente unica, in cui questi elementi vengono assorbiti a livello intestinale, mediante i trasportatori degli aminoacidi”.

Addio problemi

“Molti allevamenti – evidenzia ancora McConochie – hanno un gruppo di asciutte lontane dal parto (far off) e un gruppo in prossimità del parto (close up), e le prime ricevono le integrazioni più scarse. Quando vengono offerte integrazioni migliori all’intero gruppo di vacche in asciutta, i problemi diminuiscono e guardando i risultati nel lungo periodo si capisce che vale la pena investire. Se teniamo le vacche salde sugli arti – conclude il nostro interlocutore – esse mangeranno di più, staranno sdraiate più a lungo, produrranno più latte e avranno più successo nella riproduzione. Attuando la prevenzione della zoppia, il ritorno sull’investimento può essere considerevole, e il punto di partenza è preservare la salute degli zoccoli monitorandola efficacemente”.

Per info sul  il programma FirstStep®: www.zooassets.it