Il futuro è embrione

Gestione mandria

Il futuro è embrione

Cambiamo strategia, mettiamo al centro del futuro della stalla le manze e cambiamo ruolo alle vacche. Le prospettive sembrano interessanti

di Giovanni Ramella

Pochi anni fa, durante un meraviglioso “selection tour” negli Usa, tra le tante aziende visitate fui molto colpito dalla “Welcome Stock Farm” nello Stato di New York, un'azienda con 800 vacche in lattazione. Parlando con il bravissimo Bill Peck, il titolare dell’azienda, questi mi disse di stare utilizzando tutte le manze migliori e alcune vacche importanti come donatrici di embrioni. Le manze geneticamente meno interessanti venivano fecondate con seme sessato perché comunque erano di valore genetico altissimo, mentre le vacche erano utilizzate come riceventi di embrioni. Molti embrioni prodotti in azienda erano trapiantati freschi nelle riceventi, e questo consentiva di raggiungere un migliore tasso di gravidanza.

miglioramento genetico, embrioni, bovini da latte, test genomico, seme sessato
Bill Peck e suo fratello Neil, insieme alle rispettive famiglie, cuore pulsante della Welcome Stock Farm
 

Il progresso avanza

Bill disse: “Gli animali giovani sono la migliore genetica del mio allevamento, non posso permettermi di rallentare il progresso genetico utilizzandone in parte come riceventi, ma devo avere femmine da loro; per questo motivo uso le vacche come riceventi, sono geneticamente meno performanti rispetto alle manze. In questo modo ho un tasso di gravidanza molto alto, addirittura migliore rispetto all’utilizzo del seme normale”. Ancora oggi, a distanza di anni, penso a quanto mi disse Bill. La domanda che mi faccio è la seguente: sarà possibile pensare al futuro del breeding impostato sull’utilizzo in larga scala di embrioni? L’attuale scenario delle pratiche di miglioramento genetico aziendale, in un modello avanzato prevede, partendo dal test genomico delle femmine allevate, l’utilizzo di seme sessato sulle manze, la copertura con seme convenzionale del miglior 30-40% delle vacche e l’utilizzo in larga scala di seme da carne per produrre apprezzati incroci destinati al mercato dell’ingrasso.
Questa operatività garantisce un buon miglioramento genetico rispetto a schemi più conservativi, con ricadute positive sui ricavi derivate dai maggiori introiti derivati dalla vendita dei vitelli da carne. Il limite di questo schema è che, comunque, tutte le manze senza essere selezionate sono utilizzate come “produttrici di femmine”.

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I test genomici stanno diventando un fondamentale supporto per la gestione aziendale, ma per trarne reale beneficio occorre definire gli obiettivi della propria stalla
 

Efficienza alimentare

Pensando al futuro della selezione e ai nuovi caratteri di selezione, quelli che avranno grossa enfasi sono gli indici legati a migliorare l’efficienza economica della mandria. Ad esempio il nuovo carattere “efficienza alimentare”, ovvero il rapporto chili di latte prodotto per chilo di sostanza secca ingerita è molto interessante perché permette una riduzione dei costi di produzione.
Da alcuni dati elaborati dal Centro olandese CRV, calcolati sulla misurazione giornaliera degli alimenti ingeriti si stima che, nella stessa situazione ambientale, i chili di latte prodotti rapportati al chilo di sostanza secca ingerita variano da 1,2 per i soggetti peggiori a 1,8 per i soggetti migliori. Il 30% in meno di sostanza secca assunta, circa 1 euro al giorno per vacca, rende evidente la positiva ricaduta economica immediata che permette questo tipo di selezione.

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Selezionare per l’efficienza alimentare non è solo un investimento a favore del pianeta, ma è anche un risparmio netto per il bilancio aziendale

Tutto questo si collega direttamente al tema principale, ovvero all’utilizzo di embrioni per la creazione della rimonta aziendale, strada che permette un vantaggioso e veloce miglioramento genetico. Se vogliamo raggiungere in poco tempo gli obiettivi di selezione fissati, la via più veloce è quella di selezionare le donatrici migliori della nostra stalla tramite test genomico, verificare quelle che più rispondono alle nostre esigenze e da loro ricavare la rimonta attraverso la produzione di embrioni sessati.
Questo programma necessita di una organizzazione aziendale innovativa, embriologi preparati, strutture zootecniche idonee all’operatività richiesta. Precorrere i tempi a volte sembra rischioso, ma una visione aperta e dinamica può consentire di arrivare “prima” ai traguardi fissati.