Transizioni dolci, lattazioni da manuale

I titolari dell’azienda Il Giglio: da sinistra Adriano Bettinardi con i figli Marco, responsabile della stalla, e Stefano, carrista e responsabile della campagna

Gestione mandria

Transizioni dolci, lattazioni da manuale

Mangimi Cortal Extrasoy per le vacche in close up, monitoraggi continui e tante altre attenzioni: è questo uno dei segreti del successo dell’azienda Il Giglio di Bressanvido (Vi)

“Cerchiamo di non avere punti deboli. Ma se mi chiedi quali sono gli aspetti di cui come allevatori andiamo orgogliosi, allora ti dirò l’attuale produzione media giornaliera e la fertilità. Perché ci abbiamo lavorato tanto e alla fine i risultati sono arrivati”. È franco e diretto, Marco Bettinardi, quando gli chiediamo di evidenziare le fragilità e i punti di forza dell’azienda Il Giglio, l’allevamento di vacche da latte di cui è titolare insieme al padre Adriano e al fratello Stefano.
Certo, superare stabilmente i 40 kg di media produttiva giornaliera con due mungiture mantenendo alti i titoli non è proprio un gioco da ragazzi, così come non è facile centrare un pregnancy rate del 32%, “anche perché – fa sapere Marco – fino a 5 anni fa le nostre performance riproduttive erano disastrose”.
Scontata, a questo punto, la nostra successiva domanda: ma come avete fatto? E a proposito di crescita produttiva, Marco inizia dalle premesse, accennando all’intensa attività di miglioramento genetico portata avanti dal padre Adriano a metà degli anni ’90. “Ero tra i soci titolari della Penta Genetics – afferma il diretto interessato – impresa specializzata nel commercio di embrioni e di manze di pregio. Un’occasione, naturalmente, per migliorare anche la genetica dell’allevamento di famiglia, all’epoca chiamato Sila”. Sila Shot Bluebill: questo il nome dell’allora campionessa di casa, nata da un embrione Holstein importato appunto da Penta Genetics.

Cortal Extrasoy, bovini da latte, mangime starter, transizione, Amino Bac
Nell’unifeed del close up vengono inseriti 1,4 kg di Amino Bac (Cortal Extrasoy) per bilanciare l’apporto tra cationi e anioni e per soddisfare il fabbisogno di proteina metabolizzabile
 

Reparti-chiave

Così, una volta potenziata la base genetica della mandria di Frisone, la famiglia Bettinardi si è potuta concentrare sull’ottimizzazione dell’ambiente di allevamento e sull’alimentazione della mandria, gli altri due pilastri da rinforzare per arrivare oltre al muro dei 40 chili. “Abbiamo investito parecchio e continueremo a investire anche in futuro sul benessere e sulla salute delle nostre vacche – continua infatti Marco – tanto che un altro aspetto di cui andiamo orgogliosi è la longevità delle nostre Frisone: in questa azienda hanno vissuto 21 vacche che sono andate sopra ai mille quintali di latte prodotti in carriera. Di soggetti così, al momento ne contiamo quattro”.
Mentre per ciò che riguarda l’alimentazione, l’azienda Il Giglio ha scelto Cortal Extrasoy Spa: “insieme ai nostri alimentaristi – sottolinea infatti Adriano – siamo intervenuti su due reparti-chiave ai fini della produzione: la vitellaia e l’asciutta. Per quanto riguarda la vitellaia, i nostri sforzi si sono concentrati sia sull’ambiente di allevamento, che sull’alimentazione: abbiamo sostituito le classiche gabbiette singole con gli igloo, e abbiamo acquistato alcuni box prefabbricati per l’allevamento in gruppo. Siamo inoltre passati dal latte in polvere al latte di vacca, e al mangime starter di Cortal Extrasoy”. Con ottimi risultati: “oggi – prosegue infatti Adriano – fecondiamo le manze intorno ai 14 mesi, a un peso di 430-440 chilogrammi. Per cui l’età al primo parto è 23-24 mesi”.
Il capitolo transizione è stato invece affrontato all’alba di tre anni fa, sempre con l’aiuto degli specialisti di Cortal Extrasoy: “All’epoca – spiega Marco – contavamo parecchi casi di collasso puerperale, e quindi erano piuttosto frequenti anche le ritenzioni placentari e le dislocazioni abomasali. Al punto che quando vedevamo una vacca partorire a terra eravamo terrorizzati, perchè temevamo che poi non si rialzasse più”.
“Da parte nostra – osserva Davide Moresco di Cortal Extrasoy – siamo intervenuti sulla razione di close-up, e abbiamo posto l’accento sul monitoraggio della qualità dei foraggi utilizzati in questa seconda, delicatissima fase dell’asciutta. In particolare nel nostro laboratorio interno effettuiamo l’analisi per determinare il profilo minerale e la digeribilità della fibra, utili per razionare con il sistema CNCPS”. “Il lavoro in campagna è fondamentale – conviene Marco – tanto che oggi una parte dei nostri prati stabili viene riservata alla produzione di fieno per le vacche in asciutta. Per fertilizzarli, usiamo il separato liquido delle deiezioni, in modo tale che sugli steli non si formi la crosta”.

Cortal Extrasoy, bovini da latte, mangime starter, transizione, Amino Bac
Davide Moresco di Cortal Extrasoy (al centro) è il consulente della famiglia Bettinardi per ciò che riguarda l’alimentazione della mandria
 

Spazio ad Amino Bac

Ed eccoci in stalla, in visita al reparto delle asciutte: le vacche in preparto (ultime 3 settimane di gravidanza) sono fisicamente separate da quelle nella prima fase di asciutta; cuccette comode (una per capo), abbeveratoi correttamente dimensionati e raffrescamento estivo sono gli altri elementi del trattamento-benessere riservato agli animali. “Oltre a un fieno di prima qualità – spiega Davide – la razione delle vacche in preparto prevede 1,4 kg capo giorno di Amino Bac; si tratta di un prodotto specifico per il close-up che permette di formulare una dieta anionica e di soddisfare i fabbisogni di proteina metabolizzabile in questa delicata fase dell’allevamento. Come noto, la dieta a DCAD negativo favorisce l’attivazione del metabolismo del calcio nel post-parto e previene le condizioni di ipocalcemia clinica e sub-clinica. Inoltre l’elevato contenuto in proteina by pass di Amino Bac massimizza l’apporto di proteina metabolizzabile della razione, utile per partire con un’ottima lattazione e per assicurare vitelli pesanti e vitali”.

Cortal Extrasoy, bovini da latte, mangime starter, transizione, Amino Bac
Oggi una parte dei prati aziendali viene riservata alla produzione dei foraggi per le vacche in asciutta

In questa fase, aggiunge Davide, viene naturalmente monitorata l’ingestione giornaliera, “che vogliamo si mantenga sui 13 kg di sostanza secca”, e viene controllato settimanalmente, a campione, il pH delle urine, “che deve mantenersi costantemente attorno ai 6-6,5”. Intensive anche le cure dedicate agli animali in post-parto (0-20 giorni): “il nostro protocollo aziendale – sottolinea Marco a questo proposito – include il prelievo ematico il primo e il quinto giorno dal parto, per la misurazione dei corpi chetonici e della glicemia, oltre che il rilievo, giornaliero e a tappeto, della temperatura corporea e il controllo sistematico del tempo dedicato alla ruminazione e all’ingestione consentito dai sensori a collare. Ma attualmente – conclude il nostro interlocutore – il 95% dei problemi metabolici che un tempo dovevamo affrontare è scomparso: sugli ultimi 180-200 parti, abbiamo avuto un solo caso di collasso puerperale e un paio di dislocazioni in tutto…”.

Cortal Extrasoy, bovini da latte, mangime starter, transizione, Amino Bac
La vitellaia: le gabbiette singole sono state abbandonate in favore degli igloo
 

Sempre più efficienti

L’appetito vien mangiando e nel congedarci, Adriano Bettinardi indica il cantiere a cui sta attualmente lavorando il team aziendale: “con l’aiuto di Davide Moresco e di Cortal Extrasoy stiamo mettendo mano alla razione delle vacche in lattazione”. L’obiettivo è il bilanciamento aminoacidico, per ottimizzare l’efficienza nutrizionale, economica ed ambientale. “Attualmente la mandria ha un indice di conversione di 1,65-1,70 chili di latte per chilo di sostanza secca ingerita, con due mungiture. Ma in futuro vogliamo migliorare ancora”.