Più grande, più sana, più redditizia

L'erbaio misto autunno-vernino che viene tagliato precocemente e pre-appassito per lasciare spazio a un ottimo mais di secondo raccolto

Gestione mandria

Più grande, più sana, più redditizia

Nel 2015 i fratelli Cristian e Giovanni Bellini di Montichiari (Bs) erano giunti a un bivio: vendere le vacche o cambiare radicalmente l'allevamento di famiglia. Oggi, con l’aiuto determinante dei consulenti Nutristar, hanno quasi triplicato la produzione di latte migliorando l'efficienza

“All’inizio credevo che fosse impossibile superare i 30 chili per vacca al giorno. Adesso che ho delle pluripare che mi fanno anche 70 chili al giorno, corro a chiamare l’alimentarista quando la produzione media scende sotto i 34”. Sembra felicemente incredulo, Cristian Bellini, allorchè riflette sul nuovo corso imboccato dall’allevamento di famiglia a pochissimi anni di distanza dall’insediamento dei “giovani di casa” – lo stesso Cristian insieme alla moglie Debora e al fratello Giovanni – al timone dell’azienda agricola.

Nutristar, bovini da latte, Fat Prest, RumiLab, foraggio
Giovanni Bellini alla guida del “suo” carro unifeed

Una palingenesi che ha quasi del miracoloso, visto che nel 2015 il veterinario aveva lanciato ai tre, poco più che ventenni, un chiaro monito: se dovete continuare così, per voi è meglio chiudere. “Nostro padre è venuto a mancare nel 2013 – spiega Cristian – e quando abbiamo ereditato l’azienda da nostro nonno e da nostro zio, l’allevamento era piuttosto trascurato. Molte le vacche a fine corsa, con problemi ad arti e piedi, le strutture tutte da rinnovare…”.

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Cristian Bellini insieme alla consorte Debora

Ma da bravi e orgogliosi bresciani, Cristian e Giovanni si tirano su le maniche e accompagnati dal team di consulenti Nutristar – in primis dall’alimentarista Luca Beldrighi e dal tecnico Giancarlo Visentini, affiancati dall’agronoma Caterina Ulgheri – riescono a fare il salto di qualità, sia in stalla che in campagna. Cambiando mandria, strutture, gestione.

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Il team Nutristar che segue l’azienda: Luca Beldrighi, Caterina Ulgheri, Giancarlo Visentini e Nicola Beldrighi
 

Trasformazione radicale

“Per prima cosa – sintetizza Cristian – abbiamo riformulato le razioni e riorganizzato la produzione foraggera, e poi abbiamo migliorato la genetica e la gestione riproduttiva. Su quest’ultimo fronte dobbiamo ringraziare mia moglie Debora, che partendo da zero ha seguito passo passo la veterinaria Elisa Guarinelli (gruppo Embryovet, ndA), imparando tutto quello che c’è da fare in un allevamento di vacche da latte: seguire le visite ginecologiche, gestire le bovine in post-parto, effettuare le fecondazioni e i protocolli di sincronizzazione. Oggi siamo del tutto autonomi, e il veterinario viene soltanto per le diagnosi di gravidanza, o per qualche rara patologia o distocia. Insomma, è lei, Debora, il nostro Cristiano Ronaldo”. Per il rilevamento dei calori i giovani si affidano fin da subito alla tecnologia, e attualmente dispongono sia degli accelerometri a collare (manze) che dei podometri (che dialogano con il software gestionale della rinnovata sala di mungitura). Risultato? Il pregnancy rate è del 28%, una media del tutto soddisfacente che va ad affiancarsi ad altri numeri da primi della classe: su 320 vacche in mungitura, la produzione media è infatti di 38,5 kg per vacca, al 3,48% di proteina e al 4,10% (destinazione del latte: Grana Padano). “E dire che quando siamo partiti – fa notare Cristian – facevamo una media di 44 quintali per lattazione, con 100 vacche in meno…”.

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Il reparto per le asciutte
 

Rivoluzione in campagna

Come sopra accennato, uno dei primi provvedimenti suggeriti dal team Nutristar riguarda la gestione dei 200 ettari di terreno a disposizione dei tre giovani allevatori: “in precedenza – spiega Cristian – le produzioni foraggere e le successioni colturali erano di tipo tradizionale, il classico loietto seguito da un mais di secondo raccolto. Oggi destiniamo una cinquantina di ettari a mais di primo raccolto, una trentina a medica e prato stabile, e quasi 70 ettari a un miscuglio Nutristar denominato “Fat Prest”, costituito da cereali, loietto e leguminose rizobiate quali veccia e pisello proteico".

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La stalla delle manze 

"Una coltura che una volta tagliata precocemente e pre-appassita, ci dà un ottimo insilato per le vacche, con tanta proteina e un’ottima digeribilità. Il vantaggio è anche dato dal fatto che si tratta di una coltura in grado di conferire un’ottima fertilità al terreno, tanto è vero che successivamente, su una parte dei 70 ettari dedicati a “Fat Prest”, seminiamo un mais di secondo raccolto che ci dà delle rese eccellenti, da 735 quintali per ettaro, e che in più risulta di ottima qualità nutrizionale. Sull’altra parte dei 70 ettari, invece, lasciamo crescere i ricacci per ottenere un secondo taglio di fieno, e poi seminiamo del sorgo foraggero che ci dà un altro ottimo insilato”.

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In 5 anni le performance produttive dell’azienda sono quasi triplicate, passando da 44 a 120 qli consegnati
 

Assiduo monitoraggio

I consulenti Nutristar, dopo aver reimpostato il lavoro in campagna ed avere riformulato le razioni aziendali (si veda ad esempio la tabella 1, ndA), continuano tuttora ad affiancare i fratelli Bellini nelle scelte che contano. In stalla e in campagna. “Continuiamo ad analizzare i foraggi aziendali – sintetizza Caterina Ulgheri – con l’obiettivo di aggiustare di conseguenza le razioni o la formula dei nostri nuclei".

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"In più, grazie al nostro laboratorio RumiLab, monitoriamo con costanza le caratteristiche nutrizionali e dietetiche delle razioni unifeed somministrate a tutti i gruppi alimentati. Non solo: tramite la spettrometria MIR, siamo in grado di analizzare il latte non solo per i parametri qualitativi tradizionali; grazie alla collaborazione con il professor Barbano della Cornell University, disponiamo di calibrazioni che ci consentono di monitorare il metabolismo e lo stato di salute e benessere sia della singola vacca che della mandria (NEFA, BHB). Le analisi sono un prezioso strumento guida per adottare precise scelte nutrizionali”.

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L’insilato dell’erbaio Fat Prest. Nonostante l’andamento stagionale possa influire sull’equilibrio delle essenze, le analisi dimostrano che il profilo nutrizionale resta pressoché invariato negli anni

E come detto, anche in casa Bellini la cura Nutristar sta funzionando egregiamente. “Una volta – conclude Cristian – preferivo di gran lunga la campagna alla stalla. Ma adesso che ho visto i risultati, ho scoperto che lavorare con le vacche mi piace moltissimo. Sono animali eccezionali, che contraccambiano con generosità le attenzioni che dai loro”. Visto? Grandi allevatori si diventa.