Alle Giliole chi osa vince

Da sinistra Nicola, Andrea e Stefano Formigoni

Gestione mandria

Alle Giliole chi osa vince

Nella stalla di Revere (Mn) della famiglia Formigoni qualità dei foraggi, genetica e benessere animale sono i pilastri del successo aziendale. Ma dimenticatevi i raschiatori...

Entri nell’allevamento Oscar, la stalla della famiglia Formigoni e capisci subito che qui piace sperimentare un nuovo modo di allevare le vacche da latte, nel solco della tradizione del Parmigiano Reggiano, ma puntando su una gestione che mette al primo posto il benessere animale. E non è un modo di dire. Dei Formigoni, Andrea è forse più conosciuto come docente di nutrizione animale al Dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Università di Bologna che come allevatore. Ma quando entra in stalla i titoli accademici non contano e inizia un sano confronto con i fratelli Italo e Carlo, nonché con i nipoti Stefano e Nicola prima di prendere qualsiasi decisione relativa agli interventi da apportare in azienda. Una condivisione essenziale anche perché qui spesso si ama percorrere nuove strade, non troppo in linea con quanto si vede anche nelle più blasonate stalle italiane.
La prima stalla costruita a Revere (Mn) dai Formigoni è del 1974 e poteva ospitare 42 vacche in lattazione a stabulazione libera: “È quasi una malattia di famiglia - spiega Andrea - visto che già il bisnonno era un piccolo allevatore e ricordo i miei esordi da ragazzo nemmeno quindicenne in mezzo alla nostra mandria. Poi sono andato a Bologna a studiare veterinaria avendo come mentore il prof. Archimede Mordenti, e lì ho avuto la possibilità di girare per le migliori stalle d’Italia e di scrivere la mia tesi si laurea presso l’allevamento Zucchi di Porzano di Leno (Bs), il primo a sfondare con 3 mungiture il muro dei 100 quintali di latte. Eravamo all’inizio degli anni ’80 e poter interagire con una realtà così aperta all’innovazione, mi ha segnato per sempre e mi ha fatto capire che il mio futuro sarebbe stato non quello del buiatra, ma del nutrizionista”.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Italo Formigoni iniziò ad utilizzare tori BB a caseina più di vent’anni fa

Gli anni che seguono vedono l’azienda dei Formigoni in costante crescita, anche se non sono mancate difficoltà economiche legate al fallimento del caseificio a cui conferivano il latte, con il passaggio dal Parmigiano Reggiano alla produzione di latte alimentare e il ritorno definitivo al circuito tutelato.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Un fronte di mangiatoia ampio per ridurre i conflitti fra le vacche dominanti e le loro colleghe
 

Obiettivi condivisi

“Come in tutte le stalle si investe, si sbaglia e si litiga - continua Andrea Formigoni - ma qui fortunatamente siamo tutti sintonizzati sugli stessi obiettivi e c’è un rapporto di stima reciproca che va ben oltre i legami familiari. Il risultato è che il nostro latte ha una qualità eccellente che ci permette di ottenere un prezzo attorno agli 80 centesimi, pagato con massima puntualità dal nostro acquirente ogni 15 giorni. La qualità incide per oltre il 10% sul prezzo finale, e questo ci ha spinto negli anni a scelte apparentemente anomale, ma che ci hanno permesso di essere sempre al top sotto questo profilo, visto che il premio è calcolato anche per grasso e caseina”.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte

E qui entra in gioco Italo, il fratello di Andrea e Carlo, un passato da sommergibilista su un battello Classe Balao, esperienza che lo ha forgiato nell’animo e che spesso ritorna nei discorsi anche mentre visitiamo la stalla. Dire che Italo sia un appassionato di genetica è poca cosa rispetto all’attenzione con cui vengono scelti i riproduttori, e già trent’anni fa nella stalla dei Formigoni si sceglievano tori BB a caseina. “Sono scelte che oggi stiamo capitalizzando in sala mungitura - spiega Italo - con un latte al 3,6% di proteina (2,83% di caseina), 4,2% di grasso e medie produttive di 37 litri. Il mio sogno? Fare più latte con meno vacche”.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Massima attenzione alla vitellaia, sempre pulita e ben gestita

Oggi a dare una mano per puntare sempre più in alto c’è anche Enrico Dadati, un professionista a cui la selezione italiana deve molto, che periodicamente visita la stalla dei Formigoni supportando Italo nelle sue scelte.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Il grande vascone liquami annesso al fienile
 

Foraggi in primo piano

Genetica al top, ma anche una gestione attenta ai particolari e una cura del foraggio maniacale, affidata a Stefano e Nicola, i figli di Carlo, che seguono la campagna e gestiscono gli essiccatoi. “Abbiamo investito molto negli essiccatoi - spiega Andrea Formigoni - per poter fare molto fieno in poco tempo e avere una gestione della fienagione senza alcuna deroga alla qualità del foraggio, che per noi è il primo passo per ottenere un latte perfetto”.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Lo spazio fra cuccette e mangiatoia è di 6 metri, un vero toccasana per gli animali

Oggi le vacche sono passate dalle 42 del 1974 alle 255 di oggi, una crescita caratterizzata da una politica selettiva molto intensa voluta da Italo. Poi, nel 2016 la famiglia decide di dare un’ulteriore spinta all’azienda, costruendo una nuova stalla, aumentando di un centinaio di capi la mandria e ampliando gli essiccatoi. “Abbiamo anche dovuto acquistare quote produttive per rispettare le norme del Consorzio del Parmigiano Reggiano - spiega Andrea - e oggi siamo attorno alle 2.850 tonnellate di latte, che per il momento non pensiamo di superare. In animo abbiamo la costruzione di una nuova stalla per il novellame e al massimo arriveremo alle 3.000 tonnellate, poi si vedrà se puntare sul robot di mungitura, ma per adesso la sala, che abbiamo dotato recentemente di sistemi informatizzati di ultima generazione, svolge perfettamente il suo compito”.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
La pulizia della stalla è facile e veloce

“I mastri casari dicono con chiarezza che il formaggio ottenuto dalla mungitura robotizzata sia perfetto e quindi mi immagino che in un futuro a breve termine, superate le prove di espertizzazione del Parmigiano Reggiano, si scioglieranno le ultime riserve del Consorzio. Sono altresì convinto che la produzione di un formaggio unico come il Parmigiano Reggiano, debba essere sempre approcciata con la massima serietà e attenzione, nel rispetto delle regole, ma anche con quella necessaria apertura all’innovazione. Nelle piccole stalle della montagna il robot può fare la differenza, anche in termini di cambio generazionale e questo è un aspetto che non si può trascurare”.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Le ruspette puliscono la stalla due volte al giorno in appena 20 minuti
 

Pulizia rapida

In attesa del robot, Andrea e i suoi hanno però deciso di innovare profondamente i criteri di costruzione della nuova stalla eliminando tutti i raschiatori e creando uno spazio di 6 metri (no, non è un errore di stampa) fra la mangiatoia e le cuccette. “Ci hanno preso per pazzi - scherza Andrea - e convincere il progettista a mettere in pratica i nostri desideri ha richiesto uno sforzo notevole. I vantaggi? Il primo è il benessere degli animali che hanno spazio per muoversi, non si affollano mai in mangiatoia anche grazie ad un fronte ampio. Il secondo è la rapidità con cui effettuiamo le pulizie con una ruspetta due volte al giorno.

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Ben ventilata, ampia e alta. Tre caratteristiche vincenti della stalla mantovana

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Per evitare che le vacche scivolino i Formigoni hanno chiesto al costruttore di creare solchi profondi nel cemento al momento di mettere in opera la pavimentazione

“In 20 minuti, mentre le vacche sono in mungitura, la stalla viene pulita e impagliata perfettamente, vacche sempre pulite, piedi sani e un ottimo ambiente anche per chi ci deve lavorare. Volevamo anche produrre pochi liquami, per ridurre il problema degli spandimenti, e la paglia risponde bene a questa esigenza, senza dimenticare che abbiamo la fortuna di vendere il letame ad un vicino impianto di biogas, dando vita ad una vera e propria economia circolare. Abbiamo parlato infinite volte fra di noi se montare i raschiatori o continuare così e alla fine abbiamo sempre trovato funzionale la nostra scelta”. 

foraggi, genetica, benessere animale, Parmigiano Reggiano, latte
Nei mesi invernali gli essiccatoi diventano ricovero per i mezzi aziendali