I super-maschi, la specialità dell’azienda Pochettino

Da sinistra: Pietro Sartore con l’agente Purina, Mauro Molinero e con il cugino Luca Sivera

Gestione mandria

I super-maschi, la specialità dell’azienda Pochettino

I vitelloni di razza Piemontese prodotti dai cugini Luca Sivera e Pietro Sartore di Pinerolo (To) hanno una carne di primissima qualità, sovrapponibile a quella delle manze. Parola di macellaio vip

“Davide Meini, titolare della famosa macelleria L’Argal di Pinerolo a cui da alcuni mesi consegniamo la merce, dice che la carne dei nostri vitelloni maschi è identica a quella delle giovani femmine. Per aspetto, tenerezza e sapore. Un complimento che ci conferma di essere sulla strada giusta”. Inizia così la nostra chiacchierata con i cugini Luca Sivera e Pietro Sartore, i due ventenni che insieme a Laura Pochettino, mamma di Luca, sono alle redini dell’azienda agricola Pochettino di Pinerolo (To). Un allevamento a ciclo chiuso che attualmente conta 190 capi di razza Piemontese, con oltre 90 fattrici addette alla riproduzione e una settantina di capi all’ingrasso, tra maschi e femmine. Alla stalla si affiancano una quarantina di ettari di campagna, coltivati a cereali e foraggere per la stalla. Ma i numeri di oggi dicono poco sull’entusiasmo, sul coraggio e sulla tenacia che questi giovani allevatori hanno messo (letteralmente) in campo per tirare su l’azienda ereditata dal nonno Franco Pochettino quando erano imberbi adolescenti (15 anni e mezzo Luca, e 12 anni Pietro) e allevatori alle primissime armi.


Uno dei pregiatissimi vitelloni della stalla piemontese


“All’epoca – ricorda Luca – l’azienda contava in tutto 70 capi, ma noi non avevamo alcuna esperienza di allevamento, solo una grande passione per essere nati e cresciuti in campagna, con gli animali. Abbiamo comunque deciso di tenere duro, e siamo riusciti venirne fuori con l’aiuto di nostra nonna Elena e con le dritte di mia madre Laura.
Ricordo i primi 6 mesi, durissimi, nonostante facessimo soltanto il minimo indispensabile: la mattina presto in stalla per fare le lettiere e riavvicinare la razione, poi di corsa a scuola e la sera di nuovo in stalla a preparare l’unifeed. E poi i parti, che succedevano sempre nel momento sbagliato. Tant’è che per anni abbiamo sincronizzato le fattrici in modo da concentrare le nascite nei mesi estivi, a scuola finita”.


La vecchia stalla dove vengono allevate le femmine per il finissaggio


Dieta spinta

Ma il liceo finisce, e i due cugini crescono, e con loro il mestiere. Anche la mandria cresce di numero e di qualità. “La prima vera svolta – sottolinea Pietro – è stata 5 anni fa, quando abbiamo iniziato a utilizzare sui vitelli Total C Purina® insieme alla granella di mais intera. Grazie a questa dieta i nostri mangiarìn vengono svezzati a 90-100 giorni con un rumine da manuale, pronto alla razione della fase successiva”. Dopo lo svezzamento, infatti, i soggetti migliori vengono avviati nei box collettivi del reparto ingrasso, che prevede un moderno capannone per i maschi e la vecchia stalla di famiglia per le femmine. La dieta, però, è la stessa: un bel po’ di cereali carichi di energia, bilanciati da un chilo e mezzo di nucleo Purina® Beef Active 340 N. Grassi zero, nemmeno in finissaggio. “Abbiamo iniziato questo regime alimentare due, tre anni fa – sottolinea Luca – e fin da subito abbiamo osservato che i vitelli fiorivano”. Una dieta spinta, potenzialmente acidogena, ma ottimamente tollerata dagli animali in virtù dell’ottima salute a livello ruminale e intestinale: presupposto fondamentale per far depositare grasso precocemente agli animali al fine di ottenere una carne morbida e gustosa.


Naturalmente buona

Quanto all’assenza in razione di grassi aggiunti, “fin dall’inizio ci siamo accorti – osserva Pietro – che gli animali si finivano bene lo stesso. E che la carne era ugualmente ottima, anzi, ancora più salutare per il consumatore”. Lo sanno bene alla macelleria L’Argal, il cui titolare sta non a caso organizzando turni di visite per mostrare ai propri clienti come la carne dell’azienda Pochettino sia un alimento di primissima scelta, prodotta secondo natura e con materie prime in larga parte aziendali. “Attualmente – sorride Luca – la maggior parte della nostra produzione sia di maschi che di femmine finisce sui banchi de L’Argal. In entrambi i casi i tempi di permanenza in stalla sono abbastanza limitati: i maschi vengono avviati alla macellazione a 16 mesi, a un peso vivo di 700-720 chili, mentre le femmine sono pronte a 14 mesi, a 500-540 chili di peso vivo. E in entrambi i casi, la qualità del prodotto è ottimale: come dicevo prima e come ci assicura lo stesso Davide Meini, si fa fatica a distinguere la carne di un maschio da quella di una femmina”.
Giovani e in gamba i due ragazzi: chapeau!

L’azienda è seguita dalla Concessione Purina® Rosso con l’agente di zona Mauro Molinero