Come sta la genetica della vostra azienda?

Per prendere buone decisioni sui tori da utilizzare è opportuno avere chiaro in mente qual è il profilo genetico della nostra mandria

Gestione mandria

Come sta la genetica della vostra azienda?

Fondamentale è realizzare un corretto “audit genetico” per arrivare a un elenco di priorità da utilizzare nella scelta dei tori

La scelta dei tori per la FA è un elemento importante del lavoro di ogni allevatore. C’è in gioco il futuro dell’azienda perché - che ci sia consapevolezza rispetto a questo oppure no - utilizzare un riproduttore oppure un altro determinerà il patrimonio genetico delle nuove vitelle nate e queste, dopo qualche anno, saranno le vacche in latte che contribuiranno al reddito aziendale con le loro performance.
Per prendere buone decisioni sarebbe opportuno avere chiaro in mente qual è il profilo genetico della mandria attuale ed aver individuato le aree che è prioritario migliorare. Solo in questo modo la genetica può contribuire in maniera significativa a far sì che le performance produttive e morfo-funzionali raggiungano livelli di eccellenza.
Quali sono gli strumenti disponibili per avere un quadro generale della situazione aziendale? Che cosa aiutano a valutare?
 

Domande fondamentali

Per trovare le risposte occorre farsi le domande corrette e nel giusto ordine. Sono tre quelle che aiutano a costruire un corretto percorso di analisi e sono:
1 - qual è il livello attuale del mio allevamento rispetto ad altre realtà simili?
2 - come si è evoluta la situazione nel tempo?
3 - dove sta andando il giovane bestiame?
Determinare la propria situazione rispetto al contesto generale, che sia quello nazionale o quello della provincia o del top della provincia, è il primo passo per individuare punti di forza e di debolezza della propria mandria. Capire come si è arrivati alla situazione attuale è importante per identificare aree di intervento e scoprire se il problema è di ordine genetico oppure no, ed individuare possibili strategie di azione.
Quando è cominciato il problema? Da che cosa può dipendere? Il livello genetico delle manze e delle vitelle come si differenzia da quello delle vacche in latte? Si sta migliorando nelle aree evidenziate in precedenza come quelle più urgenti su cui intervenire oppure no?
Dare risposte a queste domande consente di definire criteri e linee di azione per il lavoro da fare a livello genetico. Sulla base di questa analisi, che possiamo definire un vero e proprio audit genetico, si può definire un elenco di priorità da utilizzare per la scelta dei tori.
Oggi, gli strumenti a disposizione dell’allevatore iscritto ai controlli funzionali e alle associazioni nazionali sono tutti on line e facilmente accessibili. Non sono altro che elaborazioni complesse dei dati dell’azienda, raccolti attraverso il lavoro dei controllori e degli ispettori di razza. Quanti allevatori li conoscono e li sanno utilizzare per la selezione aziendale? La sensazione è che siano ancora in tanti a ritenere che non possano contribuire a migliorare l’azienda. Chi la pensa in questo modo perde di nuovo l’occasione per capire come sta davvero la genetica dell’allevamento, al di là delle sensazioni generali.

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Il PGA offre anche un’idea della longevità media delle bovine presenti ed eliminate dall’allevamento
 

Gli strumenti per capire

Sono tre gli strumenti principali a disposizione di tutti gli allevatori iscritti:
• il profilo genetico allevamento (PGA);
• HERDUP;
• WAM.
Alcuni di essi hanno una lunga storia, come il PGA che è a disposizione degli allevatori dagli anni ’90; altri sono stati sviluppati più di recente per consentire agli iscritti di avere maggiore accesso ai propri dati e di utilizzarli per migliorare la redditività della propria azienda.
Tutti insieme contribuiscono a trovare le risposte alle domande sopra ricordate, e alla fine del percorso aiutano a scegliere e utilizzare al meglio i riproduttori disponibili per la FA in Italia. La tabella 1 illustra in dettaglio, per ciascuno di questi strumenti, le sezioni utili a costruire il percorso di analisi che porta a definire le aree che è prioritario migliorare attraverso le azioni di selezione, siano esse limitate ai tori per la FA o includano, sfruttando gli strumenti messi a disposizione dalla genomica, anche decisioni su quali bovine utilizzare come madri della rimonta aziendale.

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Il PGA è ancora di gran lunga lo strumento più importante di tutti: lo è perché combina fra loro dati non solo genetici, ma anche fenotipici, e non si limita al presente, ma fotografa l’evoluzione dell’azienda nel tempo. Per i dati produttivi l’orizzonte temporale è di 10 anni, per i gestionali e gli altri elementi riportati in tabella di 5 anni.
L’Herd Up è attivo da circa due anni ed è ancora sconosciuto ai più. Herd è il termine inglese che definisce l’allevamento, e up indica la direzione in cui vuole aiutare ad andare, cioè più in alto, ovviamente rispetto a dove si è attualmente. Al suo interno si trovano dati prevalentemente genetici e il dettaglio delle valutazioni morfologiche.
Il piano di accoppiamento Anafi on line (Web Anafi Mate o WAM: vedi anche oltre) è invece operativo da qualche anno, e consente all’allevatore di poter ottimizzare sia la scelta dei tori che l’accoppiamento dei singoli riproduttori precedentemente selezionati (grazie al piano o già acquistati e presenti nel bidone dell’azoto aziendale) minimizzando la consanguineità e evitando di incrociare fra loro portatori dello stesso difetto genetico e/o aplotipo. Oggi, per gli allevatori iscritti, è l’unico piano che consente di calcolare con accuratezza la consanguineità sia per via maschile che femminile, dal momento che lavora sull’archivio completo dei soggetti presenti in azienda.
 

Web Anafi Mate (WAM)

Uno spaccato sulla genetica dell’azienda lo si può avere dal piano di accoppiamento online di ANAFIJ. Per ogni azienda ad ogni accesso vengono creati due report: un riepilogo genetico e fenotipico che assomiglia molto a quello riportato dal PGA, ma mentre quest’ultimo è statico e viene aggiornato due volte all’anno, quello offerto da WAM è dinamico e viene aggiornato ad ogni accesso sulla base degli animali presenti.
Il secondo report analizza le linee genetiche più presenti in azienda e può essere di aiuto nel valutare se e come limitare, nella fase di scelta dei tori, alcune linee di sangue in modo da tenere ancora più sotto controllo la consanguineità (figura 1).

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Analizzati questi report, l’allevatore può utilizzare il piano per selezionare i tori meno imparentati con la mandria, capaci però di migliorare PFT, IES o ICS dando priorità a certe tipologie di caseina e/o con filtri per livelli minimi su specifici indici. Oppure, avendo già selezionato i tori, può utilizzare lo strumento per ottimizzare il loro uso sulle singole bovine, minimizzando la consanguineità ed evitando di incrociare fra loro soggetti portatori dello stesso difetto genetico (un gene recessivo o un aplotipo che è conosciuto avere effetti negativi sulla fertilità). 
 

Come leggere il PGA

Come è fatto il PGA e come interpretarlo? Il limite grande di questo strumento è quello di contenere talmente tante informazioni che per un allevatore decifrarle diventa quasi una impresa.
Il riepilogo completo è infatti costituito da 27 pagine, tutte molto ricche di grafici e tabelle. Non esiste purtroppo un manuale descrittivo dello strumento, in grado di rendere comprensibile ai più le preziose informazioni che pure contiene.
Queste poche righe non hanno la pretesa di essere questo manuale, ma di aiutare ad individuare le sezioni che, più delle altre, possono fornire importanti spunti di riflessione. I dati dell’azienda sono ciò che di più prezioso l’allevatore ha a disposizione per poter leggere la propria realtà con obiettività.
Il riepilogo genetico e fenotipico dell’ultimo anno è la prima pagina del report e contiene un quadro sintetico di tutta l’azienda: ci sono gli indici medi delle vacche e dei tori utilizzati nell’ultimo semestre a confronto con la provincia e con il top della provincia. Sempre riferiti all’ultimo semestre, ci sono i dati AIA confrontati anch’essi con i dati provinciali e delle aziende top della provincia. C’è il riepilogo delle valutazioni morfologiche e una sintesi della media dei principali caratteri gestionali confrontati con la media italiana e quella provinciale: consanguineità, cellule, età al primo parto, percentuale di primipare, intervallo parto-prima fecondazione, parto-concepimento, periodo di attesa volontario, percentuale di vacche gravide a 140 giorni, numero di fecondazioni per gravidanza, percentuale di vacche gravide alla prima fecondazione ed il parametro Ecofert. Non è facile trovare un altro strumento capace di combinare tutti questi dati in un unica pagina.

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Ecofert è uno strumento molto interessante, perchè stima i costi medi dell’allevamento per gravidanza in relazione a spese veterinarie, età al primo parto e altri parametri
 

Cos’è Ecofert

Ecofert è un parametro molto interessante: calcola quanto l’azienda spende in media per gravidanza in funzione del costo relativo a medicinali e a veterinario, in relazione ad età al primo parto, numero di fecondazioni per gravidanza, tasso di gravidanza a 140 giorni, intervallo parto-concepimento e numero di fecondazioni per vacca eliminata. Se il parametro ha valore negativo, l’azienda sta facendo bene rispetto agli altri, se è positivo l’azienda sta spendendo di più per gravidanza rispetto al dato medio italiano. Le pagine che seguono riportano con maggiore dettaglio quanto visto nel sommario iniziale su un orizzonte temporale che va dai 5 ai 10 anni per ogni carattere: produttivi, morfologici e funzionali.
Il riepilogo grafico genetico e fenotipico è la pagina che riporta in un grafico a barre, molto facile da leggere e da interpretare, quanto e in che direzione i dati aziendali si discostano dai valori medi della provincia per le medie produttive AIA (latte, grasso, proteina e cellule), per intervallo parto concepimento ed età al primo parto, per il livello genetico medio dei tori utilizzati e per il livello genetico medio della mandria, e infine per tutti i caratteri che compongono il PFT e lo IES.
Al di là della situazione attuale e del livello dei tori utilizzati nell’ultimo anno, è importante valutare con attenzione qual è il livello genetico delle vacche e quello delle manze che stanno per entrare in produzioni e delle vitelle sono nate nell’ultimo anno: danno una misura precisa di come si sta evolvendo la genetica della stalla.
Un grafico molto interessante è quello che, per latte, grasso e proteina, confronta fra loro il trend genetico e quello fenotipico, evidenziando per differenza l’andamento nello stesso arco di tempo del livello gestionale. Il PGA è l’unico strumento che fornisce questo livello di analisi all’allevatore.

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Utilizzare un riproduttore oppure un altro non è indifferente, perché sarà questa scelta a determinare il patrimonio genetico delle vitelle nate in azienda 
 

Caratteri gestionali

Per quanto riguarda i caratteri gestionali, sono due le sezioni che è opportuno prendere in esame e più precisamente quella che riguarda l’andamento della fertilità e quella che riguarda la longevità. La prima offre una panoramica del numero di fecondazioni per gravidanza sia negli animali presenti che in quelli eliminati, una panoramica del tasso di gravidanza e dell’intervallo parto concepimento e del loro andamento nel tempo. È qui che si trova il parametro Ecofert, che stima i costi medi dell’allevamento per gravidanza.
La sezione dedicata alla longevità è fatta di più pagine; la prima riguarda i trend di sopravvivenza da un parto al successivo ed è piuttosto complessa da interpretare, le due successive danno un’idea della longevità media delle bovine presenti ed eliminate dall’allevamento rispetto alla provincia, ed è un utile indicatore della necessità o meno di fare attenzione a questo aspetto. Segue una fotografia della consanguineità dell’azienda: vi si trova la composizione della mandria per classi di consanguineità e l’andamento del parametro per classi di età (pluripare, primipare, manze e vitelle). È la stima più accurata che è possibile avere della situazione della propria mandria rispetto a questa problematica. Gli ultimi dati riguardano poi il livello genetico dei tori utilizzati negli ultimi 5 anni che, incrociati con alcune genetiche della mandria, consentono di valutare se si sta andando nella direzione giusta o è necessario aggiustare il tiro.
 

Passiamo ad Herd Up

Questo recente strumento aggiunge nuove possibilità. Il file monitoraggio genetico dà una idea immediata di come si muove la genetica dell’azienda per classi età, e colorati cruscotti misurano la velocità a cui si stanno migliorando gli aspetti relativi a PFT, IES, ICS, kg di proteine, ICM e Fertilità delle figlie, e questa velocità a confronto con il dato nazionale e quello provinciale. È possibile visualizzare i dati relativi alla valutazione morfologica di ogni soggetto dell’allevamento e stratificare la mandria per tutti gli elementi evidenziati dai cruscotti. È inoltre possibile, all’interno di questo servizio, scaricare il file degli indici dei soggetti presenti in diversi formati. Scaricando questo file in excel è possibile elaborare i grafici dei trend genetici di manze e vacche per anno di nascita (figura 2) che misurano e visualizzano con precisione come si sta muovendo la mandria sui diversi aspetti e cioè: PFT, IES e ICS; Latte, Grasso e Proteina %; Tipo, ICM e IAP; Cellule, Longevità e Fertilità.

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In sintesi

Ogni azienda è unica e ha le sue problematiche specifiche che derivano dalla sua storia genetica e gestionale. Non esiste una soluzione che va bene per tutti. Conoscere la propria situazione genetica in dettaglio è perciò di fondamentale importanza per decidere a cosa dare priorità e per scegliere al meglio i riproduttori per la FA o le madri per la rimonta, magari con l’ausilio di test genomici.
Se non sapete dire con precisione come sta la genetica della vostra stalla e quali aspetti è necessario migliorare, gli strumenti oggi disponibili e che sono stati presentati in questo articolo possono aiutarvi ad avere un quadro piuttosto preciso della situazione. Provare a dare risposte alla domanda “Come sta la genetica dell’allevamento?” non è cosa banale. In gioco c’è un pezzo importante del futuro della vostra azienda.

di Fabiola Canavesi