Mandria genotipizzata, mandria migliorata

Angelo Di Marco con la Mojito x Casper che al momento della nostra visita era la vitella numero uno in Italia per gPFT (4.954)

Gestione mandria

Mandria genotipizzata, mandria migliorata

Tutte le vitelle nate nelle stalle della Cooperativa agricola Bianconese (Pr) vengono sistematicamente testate con Clarifide® Plus di Zoetis. Poi i soggetti migliori vengono selezionati per donare il più precocemente possibile ovuli o embrioni: così il progresso genetico corre veloce

Se volete confrontarvi con un allevatore che ha creduto e investito nel miglioramento genetico, e adesso ne sta assaporando i primi concreti frutti, allora la persona che fa per voi è Angelo Di Marco, capostalla dell’Allevamento Cooperativa Bianconese (Al.Co.Bia.) di Parma.

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Attualmente l'azienda munge circa 300 vacche

Appassionato di mostre e di genetica bovina fin dalla più tenera età, poco dopo gli esordi della selezione genomica Angelo comprende l’interessante opportunità che si offre all’azienda per la quale lavora, e comincia a genotipizzare qualche femmina. Con l’obiettivo di indovinare magari qualche madre di toro e di inviare il rispettivo torello al centro genetico. “Ho iniziato 7-8 anni fa – conferma il diretto interessato – testando le bovine che ritenevo più interessanti per pedigree, famiglia di appartenenza o fenotipo, e appoggiandomi ai centri genetici per quanto riguarda l’operatività. Ma poi da sporadici i test genomici sono divenuti sempre più frequenti, per cui ho pensato bene di rivolgermi a Zoetis, con cui abbiamo iniziato a genotipizzare sistematicamente tutte le vitelle nate in stalla”.

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Pietro Di Sandro di Zoetis provvede al prelievo del frammento di cartilagine auricolare per il test genomico

Verso la fine del 2018, il veterinario aziendale Simone Grandi gli presenta infatti l’area technical manager di Zoetis Pietro Di Sandro, il quale illustra ad Angelo le caratteristiche di Clarifide® Plus. “Un test veramente completo – osserva adesso Angelo – perché valuta il patrimonio genetico di ogni singolo animale su una gamma molto ampia di tratti produttivi, morfologici e sanitari, e di differenti indici selettivi. L’altro vantaggio fondamentale è che Zoetis è un’azienda esterna al mondo della genetica, per cui l’allevatore è totalmente libero di scegliere i tori a cui accoppiare le femmine genotipizzate”.

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A destra: Simone Grandi, il veterinario che ha suggerito ad Angelo Di Marco l’impiego di Clarifide® Plus
 

Feed-back veloce

Così dal 2019 a oggi tutte e 340 le vitelle nate alla cooperativa Bianconese sono state sottoposte al test Clarifide® Plus. L’operatività procede fluida, senza intoppi: “Ogni 30-40 giorni – ci spiega infatti Pietro Di Sandro – passo in stalla per eseguire il prelievo della cartilagine auricolare dei vitelli. Fatto questo e dopo aver compilato il modulo di ordinazione, recante le matricole e una serie di altri dati riferiti ai soggetti campionati, le provette contenenti i frammenti da analizzare vengono spediti in modo sicuro al nostro centro di Kalamazoo (Michigan, Stati Uniti). Un polo di assoluta eccellenza, dove viene effettuata la maggior parte dei test genomici realizzati a livello mondiale sulla razza Holstein. È da questo inimitabile patrimonio di esperienza e professionalità che nasce l’elevata attendibilità dei nostri test”. Non meno importante il fatto che l’allevatore ha un riscontro rapido: entro un mese dal prelievo, ma più spesso in una ventina di giorni, l’allevatore conosce i risultati del test genomico. “Ogni allevatore – spiega ancora Di Sandro – ha la possibilità di accedere con le proprie credenziali a Searchpoint®, il software gestionale on line dove sono riportati i risultati del test. E tutte le classifiche riferite ai soggetti genotipizzati, sia per ciò che riguarda le valutazioni condotte a partire dal database americano (CDCB) sia per quelle del database dell’Anafi. Tutti dati che poi l’allevatore può comodamente inoltrare al proprio consulente per i piani di accoppiamento”.

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La home page di Searchpoint®, il gestionale on line in cui l’allevatore trova tutti i dati riferiti agli animali che ha genotipizzato
 

Criteri selettivi

E così, leggendo le top ten della Bianconese per gli indici italiani (gPFT, IES e ICS), ci imbattiamo in una Mojito x Casper con un stratosferico 4.954 di gPFT. “Per parecchi mesi – commenta orgoglioso Angelo – è stata la vitella numero uno al mondo per questo indice. Poi è stata superata da una vitella nata negli Usa, ma in Italia, per ora, è ancora la prima. Senza dimenticare che è nella top ten anche per gTPI e DWP$”. Sono infatti questi tre - gPFT, gTPI e Dairy Wellness Profit o DWP$ - i tre indici selettivi a cui Angelo dà la priorità, tanto sulla linea femminile quanto su quella maschile. “Al momento – precisa Angelo – guardo prima di tutto al gPFT, perché è lavorando su questo indice che ho l’opportunità di vendere qualche ottimo soggetto ai colleghi italiani. In subordine guardo anche al gTPI perché è l’indice di riferimento a livello mondiale, e al Dairy Wellness Profit, un indice molto interessante che seleziona soprattutto per i tratti sanitari (per ulteriori informazioni: https://www.zoetis.it/clarifide-plus/genomica-clarifide-plus.aspx: ndR)”.

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Andate e moltiplicatevi

Una volta scelte le migliori vitelle per gli indici di proprio interesse, Angelo procede a sfruttarne al meglio e a moltiplicarne il Dna: “le vitelle più interessanti – sottolinea il nostro interlocutore – vengono subito isolate, per proteggerle da eventuali malattie infettive, e vengono alimentate a dovere per ottenere una crescita ancora più accelerata rispetto alla norma. Questo perché la genomica è un treno che corre veloce, per cui l’obiettivo è sottoporle il più presto possibile ad ovum pick up. Poi se vedo che sono buone donatrici di ovuli e che gli embrioni ottenuti in vitro tendono ad esitare in gravidanza, continuo con l’ovum pick up per qualche ciclo. Altrimenti le passo subito come donatrici di embryotransfer”.

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Secondo Angelo Di Marco, Clarifide® Plus è un test completo, che valuta l’animale su un’ampia gamma di tratti produttivi e sanitari

A ricevere gli embrioni ottenuti in vitro o in vivo sono le manze meno interessanti, ma anche qualche vacca. “Come riceventi – aggiunge infatti Angelo – vengono prese in considerazione tutte quelle bovine che non mi interessano per la FA. No, per adesso non le seleziono per l’indice di fertilità femminile, perché gli impianti hanno sempre ottime percentuali di successo, sia che si tratti di embrioni vivi che di embrioni congelati. Per questo devo ringraziare Embryovet, il team di specialisti a cui mi rivolgo”.
E così, impianto dopo impianto, da 2 anni a questa parte il livello genetico della Bianconese è cresciuto parecchio. E considerato l’eccesso di rimonta, Angelo riesce anche a vendere qualche giovane promessa ad altri allevatori. In attesa di riuscire a dare i natali a qualche toro genomico di grido: Angelo Di Marco, tenete presente questo nome.