Classyfarm, uno stimolo per crescere

Il veterinario “incaricato” Nicolò Bissolati in uno dei suoi audit nelle aziende da latte della Lombardia

Gestione mandria

Classyfarm, uno stimolo per crescere

Dall’inizio di ottobre il sistema di categorizzazione degli allevamenti per classe di rischio ha fatto il suo esordio anche nelle stalle bovine. Ecco come funzionano gli audit in regime di autocontrollo

È un’auto-valutazione, realizzata ad opera di un veterinario formato e specializzato ad hoc, che deve servire all’allevatore per sapere se nella propria azienda i livelli di benessere e di biosicurezza sono buoni o se vanno ulteriormente migliorati, prima di tutto nel proprio interesse. Perché solo una mandria che sta effettivamente bene e vive in condizione di pieno benessere, riesce ad esprimere il massimo del proprio potenziale produttivo. È questa la conclusione a cui siamo giunti al termine della nostra visita alla Cascina Casalmalombra della famiglia Stradiotti (Malagnino, Cremona) in compagnia del dottor Nicolò Bissolati, uno dei medici veterinari specialisti in materia di benessere animale che dallo scorso mese di ottobre sono stati “incaricati” di eseguire gli audit Classyfarm nelle aziende da latte della Lombardia.

Classyfarm, biosicurezza, benessere animale, latte
L’audit di autocontrollo, che in molte realtà ha frequenza annuale, viene sempre fatto alla presenza dello staff aziendale. Da sinistra: il dottor Bissolati si rapporta con i titolari dell’azienda Stradiotti, Enrico e Libero Stradiotti, e con il capostalla Lavi

“Oltre a essere medico veterinario con esperienza in campo buiatrico – precisa subito il nostro interlocutore – ho seguito insieme ad altri colleghi l’iter formativo del CrenBa (il Centro di referenza nazionale sul benessere animale, istituito presso la sede di Brescia dell’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna). E dopo un lungo training di campo, oggi mi ritengo capace di svolgere correttamente, con competenza ed equilibrio, l’audit di Classyfarm. Un compito da veterinari specialisti: valutare il benessere animale è infatti un vero e proprio atto diagnostico al termine del quale viene prescritta una ricetta. In questo caso viene indicato all’allevatore come migliorare il proprio livello di benessere animale”.

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Nell’azienda Stradiotti sono allevate circa 210 vacche adulte. Questo è il reparto dell’asciutta, che accoglie una trentina di soggetti
 

Motivo di orgoglio

Occorre inoltre aggiungere che oggi il dottor Bissolati si trova qui, nell’azienda Stradiotti, perché è stato incaricato dalla Ca’ de Stefani di eseguire gli audit Classyfarm presso le aziende agricole che conferiscono il latte presso questa latteria.
E la sua “mission” è iniziata proprio dall’allevamento del presidente. “Per l’industria di trasformazione – è il commento di Libero Giovanni Stradiotti – il rispetto del benessere animale è ormai un elemento imprescindibile per restare sul mercato. E per noi allevatori, dimostrarci all’altezza di Classyfarm può essere un motivo di orgoglio in più, un’occasione per far sapere che non soltanto produciamo alimenti sani e tipici, tutela dell’ambiente, occupazione e ricchezza sociale, ma che le nostre stalle sono anche a misura di benessere animale, e perciò gradite al consumatore”.
Premesso ciò ha inizio la visita, che dovendo essere svolta in presenza dello staff aziendale, è stata concordata con i titolari dell’allevamento. “Non sono sopralluoghi a sorpresa – precisa Bissolati, mentre estrae dall’auto la nuova Check list Classyfarm messa a punto dal CrenBa – ma il preavviso è minimo. Lo scopo prioritario, infatti, è scattare una fotografia il più possibile obiettiva e realistica della situazione del benessere in allevamento”.

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Il calcolo dell’accesso procapite all’abbeverata e alla mangiatoia presuppone specifiche misurazioni
 

Come funziona

Ciò detto il nostro interlocutore, accompagnato e aiutato da Enrico Stradiotti e dal capostalla Lavi, inizia a compilare la Check list Classyfarm. Essa è suddivisa in quattro aree: biosicurezza, benessere animale, management dell’allevamento e ABM (Animal Based Measurements), che è la parte di diagnostica sugli animali. “È proprio quest’ultima – osserva Bissolati – la parte che maggiormente incide sul giudizio finale riguardante il benessere animale, perche vengono valutati il livello di pulizia, la percentuale di animali zoppi, un eventuale atteggiamento di timore nei confronti dell’essere umano, e la presenza di lesioni”.  

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Diagnostica sull’animale. Il dottor Bissolati sta valutando se le bovine tendono ad avere paura dell’Uomo

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Il veterinario valuta se la tecnica di decornazione dei vitelli viene eseguita correttamente

Ogni area della checklist contempla più voci; per ogni voce della checklist il veterinario, sulla base di quanto sente dall’allevatore, vede con i proprio occhi o misura, esprime il proprio giudizio, di solito in termini di insufficiente/sufficiente/buono. Una volta completato l’audit in azienda, il veterinario inserisce i dati nel sistema informatico di Classyfarm, che nel giro di 48 ore e in base a un proprio algoritmo, esprime sia un voto numerico, che una valutazione a semaforo sulla classe di rischio dell’allevamento. Il livello di rischio dell’allevamento viene inoltre messo a confronto con il livello di rischio medio riscontrato nell’Asl, nella Provincia e nella Regione di appartenenza, oltre che in Italia (benchmarking).

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Il box parto dell’azienda Stradiotti

“I veterinari aziendali e i veterinari incaricati – precisa ancora Bissolati – hanno il compito di valutare in regime di autocontrollo il rischio benessere animale e il rischio biosicurezza, e un loro eventuale giudizio negativo può allertare gli organi deputati ai controlli ufficiali, ma non influisce sull’erogazione degli aiuti Pac. Spetta invece ai veterinari dell’Asl la valutazione del rischio farmacologico ai fini della lotta all’antibiotico-resistenza e il controllo ufficiale sul rischio benessere che pesa sulla condizionalità dei contributi comunitari”.

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Alla fine dell’audit, il veterinario incaricato chiede di consultare il registro dei farmaci, ma solo per verificare che venga effettivamente eseguita la registrazione dei trattamenti. Ulteriori verifiche sono ad esclusivo appannaggio dell'Asl
 

Niente paura

Nel giro di un paio d’ore il nostro sopralluogo in stalla si conclude. C’è ancora spazio per il calcolo del rapporto foraggi:concentrati della razione e per uno sguardo d’insieme al registro dei farmaci, funzionale a verificare che la registrazione dei trattamenti venga eseguita. “La Check list Classyfarm – è il giudizio conclusivo di Bissolati – è una buona base di partenza, un protocollo che una volta applicato sul campo riesce a mettere in luce eventuali criticità e aiuta lo specialista a individuare le possibili soluzioni. A tutto vantaggio dell’allevatore e della produttività della sua azienda”.