Zial Million Eject, l’ultimo dei Mohicani?

Zial Million Eject nel suo splendore

Gestione mandria

Zial Million Eject, l’ultimo dei Mohicani?

Il toro Eject è uno dei riproduttori più amati dal popolo dei Frisonisti, l’uomo che lo scoprì è Gabriele Carra, all’epoca sire analyst del Ciz

Così come Uncas ed il padre Chingachcook, il grande guerriero Mohican, anche Eject potrebbe essere considerato come uno degli ultimi rappresentanti di una grande tradizione: la cultura delle prove di progenie, del toro provato, dei pedigree profondi, delle grandi cow families, del linebreeding. Una cultura che ha prodotto straordinari risultati per i produttori di latte i tutto il mondo nell’arco di oltre sessanta anni. Una tradizione nella quale siamo cresciuti e ci siamo appassionati a questo lavoro bellissimo. Una tradizione per la quale proviamo una certa, sincera, malinconica nostalgia.
Oggi abbiamo la genomica, solo l’inizio di una serie di innovazioni che hanno cambiato e cambieranno ancora profondamente in futuro il modo di fare selezione.
 

Mito bianco nero

Eject è stato ed è tuttora un toro molto popolare e molto apprezzato dagli allevatori italiani, anche se il toro è morto tempo fa ed il seme è ormai esaurito. Un toro che ha avuto la caratteristica di generare figlie che durano molto nel tempo e migliorano continuamente anno dopo anno.
Usato da migliaia di allevatori fino al totale esaurimento del suo stock di seme, ben oltre l’età in cui i tori normali vedono terminare la richiesta della loro genetica da parte degli allevatori.
La storia genetica di Eject ha compiuto un percorso molto peculiare. Un percorso che lo ha portato ad essere uno dei soggetti più alti per GPFT fin dalla primissima ora della genomica in Italia (dicembre 2011) ed essere quindi molto usato per 2/3 anni in quanto tale. Poi con l’entrata in lattazione delle sue prime figlie, diventando Eject un toro provato, il suo alto indice GPFT si è ridimensionato un poco e l’utilizzo si è fermato. Fine della storia, questo è quello che succede normalmente in questi casi.

All. Million Royal Eject Barbarina, toro, genetica
All. Milcor Royal Eject Barbarina dell’Azienda Corniani Franco e Giovanni (Mn). La migliore delle figlie di Eject, madre e nonna di tori di FA
 

In controtendenza

Ma questa volta la storia ha preso un’altra strada. Nel caso di Eject infatti, verso la fine della prima lattazione delle figlie gli indici sono risaliti un poco, ma soprattutto gli allevatori si sono accorti di quanto apprezzassero queste primipare robuste, produttive e senza problemi. Anche negli anni e nelle lattazioni successive le Eject hanno continuato a crescere, maturare, produrre tanto e non avere problemi.
Gli allevatori amano questo genere di animali, vacche che si ingravidano facilmente ed arrivano al quarto e quinto parto in perfetta forma producendo agevolmente i 50 Kg di latte al giorno.
L’utilizzo del seme di Eject è continuato per diversi anni, ben oltre il tempo che oggi si riserva ad un toro provato con figlie e molto oltre le posizioni di classifica.
La soddisfazione degli allevatori è stata l’elemento chiave del successo del toro nella sua “seconda vita” genetica. Quindi nella prima fase un moderno toro genomico, spinto dai suoi alti indici, nella seconda fase un “vecchio” toro provato molto rispettato dagli allevatori che già mungevano le sue figlie, un evento molto “vecchio stile”, che prescinde dai numeri e dagli indici e viene direttamente dalla pancia. Una storia a cavallo fra due mondi. In un certo senso esemplare del modo italiano di fare selezione.
 

La grande sorpresa

Pochi sanno che Eject è stato il primo toro genotipizzato in Italia. Era il 2011 e Anafi aveva da poco messo a disposizione i dati genomici per preselezionare i torelli da avviare alla FA. Chi scrive era al Ciz in quegli anni, dove avevamo deciso di raccogliere il materiale biologico per il test Dna sui soggetti con gli indici pedigree più alti. Gabriele Carra, sire analyst del Ciz per il Nordest, era a Pegognaga dagli Zilocchi quel giorno per raccogliere Dna dai torelli figli delle vacche meglio indicizzate. C’era in allevamento anche un altro vitello, figlio di Million, toro allora molto in auge. Gli indici genetici erano molto bassi su tutta la linea materna. Il vitello era già destinato all’ingrasso o nel migliore dei casi ad essere ceduto per monta naturale. La madre era una giovane Titanic, ma dietro aveva Rudolph, Mtoto e Skywalker. Tre tori poderosi per longevità e fertilità, vacche bellissime, molto produttive e di grande durata, una famiglia eccezionale. Gabriele decise di dare una chance a questo soggetto anche se le probabilità di riuscita erano bassissime.
Dopo un mese vennero pubblicati i dati genomici e Eject risultò essere non solo  il primo di tutti i vitelli testati quel giorno dagli Zilocchi, ma addirittura il secondo assoluto in Italia. Quindi nel lontano 2011 un soggetto che non sarebbe mai entrato in FA secondo il sistema degli indici genetici riuscì a diventare un famoso toro provato grazie alla “genomica”.
Ma attenzione: la decisione di testarlo venne presa grazie alla grande famiglia femminile da cui proveniva. Scelta molto “old style”: un toro a cavallo fra due mondi.

Gabriele Carra, toro, genetica

Gabriele Carra, una vita spesa per la selezione e il miglioramento genetico
 

Un vero protagonista

Gabriele Carra è oggi in pensione dopo più di 10 anni di lavoro da Sire Analyst per Ciz prima e poi per Inseme. Allevatore, giudice molto importante a livello internazionale, progeny analyst e poi sire analyst. Una carriera lunga e lusinghiera.
Gabriele è molto noto come giudice, con 4 Nazionali giudicate in Italia e molte altrew all’estero fra Europa e Sudamerica. Non tutti però sanno quanto importante sia stato il suo contributo al programma di selezione italiano.
Non c’è solo Eject a dar lustro al suo lavoro, ma anche altri tori fondamentali per la nostra genetica. Tori come Scolari, Zamagni, Secretariat e Sound System, solo per citarne alcuni, sono il prodotto della sua passione e della sua professionalità  a favore di migliaia di allevatori in Italia e nel mondo. 


di Enrico Dadati – esperto di genetica