Smartamine scelta vincente per vacche e ambiente

Fra le soluzioni al problema delle emissioni azotate ci sono le diete povere di proteina ma che assicurano gli aminoacidi

Gestione mandria

Smartamine scelta vincente per vacche e ambiente

L'aggiunta di questa metionina by-pass di alta qualità fa produrre latte in modo più efficiente ed ecosostenibile. Il parere di Claudio Vezzani di Adisseo

Il paradosso di questi mesi di lockdown lo abbiamo visto tutti: mentre gli allevatori italiani erano chiusi in stalla a lavorare sodo per non far mancare cibo agli italiani, sulle televisioni nazionali è ripartito il coro di accuse contro la zootecnia intensiva, rea di inquinare acque ed aria e addirittura di amplificare il danno polmonare arrecato dal Sars-CoV 2. L’elemento innovativo, se vogliamo chiamarlo così, del j’accuse ambientalista sono le polveri sottili: la zootecnia, pare, è una delle principali cause delle emissioni in atmosfera di ammoniaca, che a sua volta è uno degli elementi costitutivi (certamente non l’unico) dei dannosi particolati PM 10. La nostra chiacchierata con Claudio Vezzani, medico veterinario e alimentarista in forza ad Adisseo, inizia proprio da qui, dalle misure a disposizioni degli allevatori per contenere l’impatto ambientale e in particolare le emissioni azotate in acqua e in aria, sottoforma di nitrati e di ammoniaca.

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Claudio Vezzani, medico veterinario e alimentarista in forza ad Adisseo

Dottor Vezzani, recentemente gli allevatori sono di nuovo comparsi sul banco degli imputati come inquinatori dell’ambiente. Secondo lei la zootecnia italiana ha la forza e gli strumenti per uscirne a testa alta?
“I nostri allevatori sono sotto accusa perché nel nostro Paese prevale il modello intensivo, un modello di zootecnia altamente efficiente e produttivo, ma che si espone fatalmente alle critiche degli ambientalisti. Anche perché sul fronte politico, a livello di Unione europea, è in corso un braccio di ferro tra due tendenze contrapposte: da un lato i Paesi del nord Europa, che hanno a disposizione enormi estensioni di terreno, sono scarsamente competitivi sul fronte zootecnico e puntano a una forma di allevamento particolarmente amica del benessere animale e dell’ambiente, finalizzata al mantenimento del territorio e del paesaggio, e fortemente sostenuta dai sussidi Ue. Un’idea che cozza contro quella portata avanti dagli altri Stati membri, Olanda inclusa, votati a un modello di zootecnia efficiente, che guarda unicamente al mercato. Interessante il caso dell’Olanda, che pur essendo paladina di questo modello ad alta efficienza produttiva, ha recentemente imposto di limitare i tenori di proteina nei mangimi, fissando livelli piuttosto bassi e costringendo gli allevatori a cambiare le diete. È una strategia di compromesso, che sposa la produttività con la sostenibilità ambientale, perché meno proteina nei mangimi significa anche meno azoto disperso nell’ambiente. Ed è una strategia che aiuterà gli allevatori olandesi a intercettare i contributi dell’Unione europea che sono e saranno sempre più condizionati al rispetto di una serie di misure volte alla tutela dell’ambiente”.
 

Proteine nella dieta

A proposito di impatto ambientale, è opportuno ricordare che per contenere le emissioni ammoniacali, gli allevatori hanno a disposizione anche altre misure, quali un’adeguata gestione delle deiezioni. Qual è la soluzione più efficace?
“Lo strumento alimentare è sicuramente il più importante e il più conveniente. Occorre infatti considerare due aspetti: che per il bovino la fonte di introduzione di azoto è la dieta, e che solo il 30% dell’azoto introdotto viene trattenuto; il 70% viene escreto, anche attraverso il latte. Ma per ogni punto percentuale di proteina in meno nella dieta, ovvero per ogni mezzo chilo di soia in meno, l’emissione azotata cala del 5-6%. C’è poi l’altra faccia della medaglia, ovvero che oggi nella vacca da latte l’efficienza proteica media della dieta è del 25%, quando si potrebbe comodamente arrivare al 40%. Un enorme spazio da colmare”.

Smartamine M, metionina by-pass, proteina grezza
Diminuire il tenore proteico della razione e inserire metionina protetta significa abbassare il costo razione

Ma se la strada è ridurre l’apporto di proteina attraverso la dieta, non c’è pericolo di non coprire poi il fabbisogno delle bovine?
“La strada è ridurre l’apporto proteico e compensare, inserendo in razione i singoli aminoacidi. D’altra parte la bovina da latte non esprime un fabbisogno di proteina, ma un fabbisogno di aminoacidi. Per cui quando si raziona occorre essere più precisi: non soltanto diminuire il tenore proteico della dieta e utilizzare gli aminoacidi che servono, ma anche analizzare in modo più accurato e puntuale le diverse fonti proteiche e in particolare metionina e lisina che normalmente sono deficitari nelle diete del bovino. A dirlo non sono io, ma i più prestigiosi centri di ricerca a livello mondiale come l’Inra, la Cornell University e lo stesso Nrc nelle nuove raccomandazioni del 2020”.

Adisseo propone Smartamine M®, una metionina by pass. Perché by pass?
“Perché altrimenti a livello ruminale la metionina verrebbe degradata in ammoniaca. Invece l’aminoacido viene ricoperto attraverso un sistema brevettato di protezione, che offre non soltanto garanzia che la metionina superi intatta il rumine, ma che venga anche liberata a livello abomasale, rendendosi poi disponibile per essere assorbita. Un’altra caratteristica importante è che Smartamine M® è una delle uniche due metionine bypass registrate a livello europeo. E la registrazione Ue non è acqua fresca, garantisce che il prodotto sia sicuro, efficace e conforme a standard qualitativi ben definiti”.

È per questo che le metionine, dite voi, “non sono tutte uguali”?
“Esattamente. Smartamine M® è registrata a livello europeo, è dotata di un sistema di protezione brevettato e soprattutto è vincente alla prova dei fatti: in Italia è la metionina protetta più utilizzata dagli allevatori”.

Smartamine M, metionina by-pass, proteina grezza
L’inserimento in razione di Smartamine M® ha anche un effetto benefico sulla fertilità, sulla salute della bovina e sulla produzione di latte, sia in termini quantitativi che qualitativi
 

Soluzione win win

E dal punto di vista economico, l’impiego di Smartamine M® è conveniente per l’allevatore?
“Assolutamente si. È opportuno considerare che diminuire il tenore proteico della razione e inserire metionina protetta significa abbassare il costo razione. E al contempo significa ridurre l’emissione azotata nell’ambiente, per cui Smartamine M® è una soluzione sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. Poi ci sono i vantaggi in termini di performance quali-quantitative: dai numerosi studi condotti negli anni si evince che Smartamine M® stimola un aumento produttivo, mediamente pari a 1,5 chili di latte al giorno, e aumenta il tenore proteico del latte: +0,14% di media. Senza trascurare, infine, gli effetti positivi sulla fertilità e sulla salute: occorre considerare che il primo fabbisogno della vacca da latte è in metionina in quanto essa interviene in tutti i processi fisiologici dell’animale, dall’annidamento e sviluppo precoce dell’embrione, alla crescita del vitello nell’ultima fase di gravidanza, fino ai meccanismi che aiutano il fegato a non accumulare grassi nel periodo di transizione. Ecco perchè l’apporto di metionina riduce i riassorbimenti embrionali precoci e riduce l’incidenza delle patologie del post parto. Detto così sembra che Smartamine M® sia la panacea, ma è semplicemente il fatto che la metionina è un nutriente di cui il bovino è in genere carente, e di cui ha assoluto bisogno”.

Considerazioni finali?
“Eccole. La zootecnia sta imboccando la via dell’alimentazione di precisione, un percorso in cui gli allevatori devono essere affiancati da alimentaristi e veterinari preparati, in grado non soltanto di ottimizzare le razioni, ma anche di seguire passo passo i propri clienti, di essere fisicamente presenti nelle aziende agricole per valutare gli alimenti disponibili e formulare diete che coprano realmente i fabbisogni delle bovine. Per fortuna in Italia di professionisti così ce ne sono tanti, e questa è un’ottima garanzia per il futuro della nostra zootecnia”.