Mia amata Angler

Rustica e produttiva, l'Angler risolve molti problemi in stalla

Gestione mandria

Mia amata Angler

Per la sua stalla di Gravina in Puglia (Ba) il buiatra Antonio Venturo ha scelto questa razza tedesca rustica e tranquilla da gestire

Tecnicamente Antonio Venturo è un medico veterinario in pensione, ma è anche una persona incapace di star ferma, animata da una passione infinita per l’allevamento bovino. E questo lo ha portato a lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale che oggi lo vede alla guida del più grande allevamento europeo di Angler.

Angler, bovini da latte, Antonio Venturo
Antonio Venturo, buiatra con la passione per le novità

Siamo nella campagna di Gravina in Puglia, in frazione Dolcecanto. Attorno alla stalla 300 ettari di terreno agricolo leggermente ondulato e nient’altro.
È qui che Antonio ha sempre lavorato negli ultimi anni come veterinario responsabile di un allevamento privato che nei momenti di massima espansione è arrivato ad ospitare più di 300 Frisone in mungitura. Poi il vento è cambiato, per la vecchia proprietà il settore non era più strategico e in breve tempo la stalla si è svuotata della sua mandria, interrompendo la produzione. Ed è qui che Antonio Venturo ha deciso di diventare imprenditore, prendendo in affitto l’azienda ed iniziando a mungere ottimo latte, puntando però su una razza diversa dalle solite.

Angler, bovini da latte, Antonio Venturo
Oggi la mandria richiede ad Antonio meno tempo rendendo possibile la gestione di una azienda complessa e di grandi dimensioni
 

Scelta radicale

“Ho lavorato con le Frisone per una quarantina di anni - spiega Antonio - e conosco bene questi animali, apprezzandone certamente le capacità produttive. Ma da veterinario sono anche consapevole dei loro limiti, sia a livello di stalla che di trasformazione casearia e quindi ho iniziato a guardarmi intorno. Ho visto le prime Angler una quindicina di anni fa e mi hanno incuriosito, poi ho avuto modo di visitare diverse stalle in Germania, nell’area di Amburgo, e la curiosità è diventata un vero e proprio interesse professionale perché, dati alla mano, questa razza è più rustica e più facilmente gestibile della Frisona.


Angler, bovini da latte, Antonio Venturo
In mangiatoia una razione con il 21,5-22% di sostanza secca

Quando è iniziata questa mia nuova avventura ho voluto in stalla una mandria che mi desse tranquillità e il cui latte fosse apprezzato dai caseifici della zona, un aspetto essenziale per essere certo di collocare il prodotto con sicurezza e a prezzi interessanti. La scelta è quindi caduta sulla Angler, più piccola di taglia rispetto alla Frisona, ma più longeva e resistente, anche se leggermente meno produttiva. Oggi ho bisogno di seguire tutta la realtà aziendale e non ho più tempo solo per la stalla e questo rende essenziale avere una mandria che riduca al massimo i problemi, a costo di dover rinunciare a quale litro di latte rispetto alla Holstein”.
 

Alimentazione mai spinta

Le prime Angler sono entrate in azienda 5 anni fa e oggi la mandria conta 550 capi in totale, dei quali 250 in mungitura: “A livello alimentare non spingo mai troppo l’acceleratore, anche se comunque viaggiamo sempre attorno ai 21,5-22 kg di sostanza secca. Mungiamo tre volte al giorno e questo ci ha portato ad avere medie di stalla di 91 quintali, con 4.44% di grasso e 3.99% proteina, con una elevata percentuale di K caseina BB, caratteristica chiave della Angler. Un latte davvero interessante per la trasformazione, che in breve tempo ci ha fatto entrare con successo nei caseifici della nostra zona e che oggi viene pagato più del prezzo medio locale.”
“Ma quello che per me”, sottolinea Antonio, “è più importante è non dover più intervenire per una dislocazione abomasale e avere la certezza che la mandria affronterà il post parto in maniera serena, senza sorprese. Le ritenzioni di placenta sono davvero minime e, in generale, tutta la sfera riproduttiva procede bene, con indici di tutto rispetto, che si riflettono positivamente sul bilancio aziendale”.

Angler, bovini da latte, Antonio Venturo
Strutture minimali per contenere i costi, ma estremamente funzionali
 

Investimento notevole

Antonio Venturo è persona motivata e quando ha deciso di partire con la Angler si è affidato a Manfred Pichler e alla Rsh (Rinderzucht Schleswig-Holstein), l’associazione che riunisce gli allevatori Angler in Germania, arrivando ad acquistare in un anno ben 340 manze: “Abbiamo investito un milione di euro in bestiame con la consapevolezza di importare animali da un Paese che sotto il profilo di brucellosi, tubercolosi, leucosi e Ibr offre ottime garanzie. Poi, individuato il piano alimentare più corretto per la nuova mandria abbiamo puntato tutto sull’insilato di triticale, che in una azienda non irrigua come la nostra risolve molti problemi e assicura comunque produzioni di 400 quintali/ettaro con il 9-9,5% di proteina ed un costo della razione molto interessante. Ma la chiave del successo - conclude Antonio - è il personale, che qui da noi è tutto tunisino e viene davvero valorizzato per il lavoro che svolge.

Angler, bovini da latte, Antonio Venturo
Il carro rotante utilizzato in stalla per avere un unifeed morbido e sempre ben miscelato

La particolarità? Nessuno aveva esperienza agricola, ma me li sono formati uno per uno, dando spazio alle attitudini del singolo e insegnando a tutti la modalità per me corretta con cui mungere e gestire la mandria. Oggi posso contare su 5 collaboratori, affidabili e ormai esperti nel loro lavoro, che vivono qui con le proprie famiglie, perfettamente integrati con la Puglia e che in Italia hanno davvero trovato una seconda Patria. Il fatto che siano tutti provenienti dalla Tunisia ha creato anche un buon ambiente di lavoro per tutta la squadra e oggi sono loro stessi a gestire i turni in sala mungitura, un aspetto chiave in un allevamento in cui si munge tre volte al giorno. Di notte due persone restano sempre in azienda per dare assistenza ai parti, ma aldilà di queste indicazioni, per il resto si organizzano autonomamente. C’è un bel clima, chi arriva da noi resta a lungo e, questo è il miglior termometro del benessere in stalla”.