Il toro genomico vince in squadra

La genomica ha cambiato il modo di pensare dei genetisti, offrendo infinite possibilità a chi si occupa di selezione

Gestione mandria

Il toro genomico vince in squadra

La genomica ha cambiato il modo di impostare la selezione in azienda, offrendo opportunità impensabili 10 anni fa. Ma occorre un approccio diverso dal passato

Da ormai quasi 10 anni siamo entrati nell’era della genomica. Come allevatori abbiamo a disposizione tori giovani che grazie alla genotipizzazione (analisi del Dna) hanno una attendibilità del 70% contro il 35% che tori della stessa età avevano in passato. L’utilizzo di questi tori ha raggiunto elevati livelli in Italia come nel resto del mondo e negli ultimi 3 anni la percentuale di “genomici” utilizzati si è assestata intorno al 60% delle inseminazioni registrate.
Non so dire se sia tanto o poco, ma è certamente un dato importante.
Certo, i tori provati hanno ancora uno spazio rilevante e questo vale soprattutto per i tori nordamericani. Penso che questo non sia frutto del caso, ma che corrisponda ad una precisa scelta di marketing fatta da queste importantissime organizzazioni internazionali. Se in passato molti allevatori usavano tori di “second crop”, oggi abbiamo allevatori che usano volentieri tori provati con figlie, tenendo in alta considerazione la attendibilità delle informazioni relative ai tori provati.
D’altra parte l’uso dei tori genomici ci permette di ottenere un tasso di miglioramento genetico molto più elevato. Ancora più alto se associato ad un uso ben finalizzato di seme sessato e di E.T.
Quindi da una parte abbiamo una maggior sicurezza sui risultati e dall’altra una maggiore velocità nel miglioramento genetico del nostro allevamento. Molti allevatori si regolano utilizzando sia tori provati con figlie che tori genomici in varie proporzioni.

genomica, miglioramento genetico
L’analisi del Dna dei potenziali riproduttori consente di conoscere in anticipo le loro caratteristiche e di avere una pressione genetica sempre maggiore
 

Opportunità da cogliere

Ci sono a parer mio due errori che si possono fare riguardo ai tori genomici: il primo è quello di non usarli affatto. L’opportunità di realizzare tassi velocissimi di miglioramento è troppo forte; il secondo è considerare i tori genomici come se fossero tori provati, attendendo gli stessi risultati nella conferma dei dati a livello di singoli tori.
Non dobbiamo perdere di vista il fatto che i dati dei tori genomici hanno individualmente una attendibilità del 70%, paragonabile a quella di un toro provato con 15/20 figlie. Chi mai vorrebbe usare un toro provato con 15 figlie? Credo nessuno al giorno d’oggi.

genomica, miglioramento genetico

È del tutto normale quindi che le classifiche dei genomici possano subire cambiamenti molto forti una volta che le figlie entrano in produzione e i dati diventano più attendibili. Abbiamo avuto molti casi di questo tipo e ne avremo ancora. Si può dire addirittura che stilare una graduatoria individuale dei tori genomici sia un atto alquanto velleitario. Solo la metà dei primi venti tori di oggi sarà nei primi venti una volta pubblicati i dati delle figlie. Questo vuol dire che scegliere qualsiasi gruppo di 5 tori all’interno dei primi 20/25 darà risultati molto vicini in termini di riuscita delle figlie.
In altre parole le probabilità che il primo toro genomico sia ancora primo dopo l’uscita figlie sono di pochissimo superiori alle probabilità che hanno il quinto o il decimo o il quindicesimo.
 

Il valore delle medie

Dobbiamo quindi considerare i tori genomici come membri di una squadra e valutare questa squadra nel suo insieme. La media di un gruppo di tre tori avrà una attendibilità del 90%, pari a quella di un toro provato, un gruppo di 5 tori avrà una attendibilità pari a quella di un toro di “second crop”. Non sappiamo quale dei tori che stiamo usando sia il migliore, sappiamo che i cambiamenti di un toro saranno molto probabilmente compensati da quelli degli altri in entrambe le direzioni. Sappiamo anche che il reale valore del “pool” di geni che inseriamo in allevamento sarà ben rappresentato dalla media dei valori del gruppo che stiamo utilizzando in quel particolare ciclo di inseminazione. E questo valore sarà molto vicino al valore massimo effettivo che potremo immettere nel nostro allevamento in un determinato periodo.

genomica, miglioramento genetico
I tori genomici non sono tori provati, teniamolo sempre ben presente quando programmiamo il futuro della nostra stalla

di Enrico Dadati - Esperto in miglioramento genetico