Il futuro? Più foraggio, meno mangime

In azienda sono presenti 489 vacche delle quali 391 in lattazione

Gestione mandria

Il futuro? Più foraggio, meno mangime

Alla Società agricola Manerbiese, storica big farm bresciana, grazie all'intervento di Nutristar hanno cambiato il modo di gestire i piani colturali e l’alimentazione della mandria

Non lamentatevi se avete una stalla degli anni ’70, perché anche quella struttura antiquata può ancora essere il centro della vostra attività, producendo reddito. Se non ci credete fate un salto a Offlaga (Bs) e andate a trovare Lorenzo Viscardi e suo cugino Marco Dester che insieme agli altri componenti della loro grande famiglia gestiscono la Società agricola Manerbiese, una stalla dove i risultati produttivi parlano di efficienza, scelte colturali mirate e massima attenzione ai fabbisogni della mandria. Il tutto in una stalla del 1972.


Società agricola Manerbiese, Nutristar, foraggio, piano colturale, latte
Da sinistra Marco Dester e Lorenzo Viscardi, cugini e soci della Società agricola Manerbiese
 

Scelte chiare

“Il 1972 è stato un momento importante per la nostra storia aziendale – spiega Marco – perché in quell’anno tante piccole realtà gestite dai vari componenti della nostra famiglia hanno deciso di unirsi in cooperativa per ottimizzare le risorse disponibili. Una scelta importante per puntare ad un’efficienza che altrimenti si sarebbe persa in mille rivoli, anche se armonizzare il diverso modo di pensare di tutti i soci non è sempre una passeggiata. Ma siamo ancora qui dopo 48 anni, decisi a crescere e ad investire nel settore agricolo e zootecnico”.

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Pulizia e gestione attenta consentono di avere una mortalità in vitellaia del tutto trascurabile

Oggi in stalla sono presenti 489 vacche, delle quali 390 in mungitura, con medie produttive di oltre 35 litri, a testimonianza di quanto bene sia andata l’estate appena conclusa. “Ma a febbraio - ricorda Lorenzo - siamo arrivati a medie di 40,71 litri che testimonia la correttezza delle scelte fatta in stalla e in campagna”. Di terza mungitura non si parla ancora, anche se Lorenzo sarebbe favorevole non solo sotto il profilo produttivo, ma anche per quanto riguarda il benessere animale. Due aspetti che però trovano nella gestione della manodopera aziendale un vincolo non ancora superato. Allo stesso modo anche il tema robot è dibattuto e alla Manerbiese il confronto fra i soci su questi due aspetti è decisamente aperto in attesa di scegliere quale direzione prendere.

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Massimo spazio ai foraggi insilati nella razione e sempre meno concentrati. L’obiettivo? 65/35

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La mandria è uscita dall’estate con medie produttive di 35 litri/capo
 

La rivoluzione verde

Oggi il latte prodotto segue il disciplinare del Grana Padano ed è venduto ad Auricchio, spuntando un prezzo finale attorno ai 40 centesimi, visto che la stalla va quasi sempre a premio per la qualità (4.07% grasso, 3.40% proteina), un merito condiviso con gli specialisti Nutristar che da tempo seguono l’azienda sotto l’aspetto zootecnico e colturale. “Lavoriamo insieme da 11 anni - ricorda Luca Beldrighi, tecnico nutrizionista per Nutristar della zona di Brescia – all’insegna della massima fiducia reciproca e dei risultati. La cooperativa ha condiviso con noi un’impostazione articolata che inizia in campagna, scegliendo insieme le sementi, gli ibridi ed i miscugli più interessanti per la stalla e si conclude in mangiatoia con l’adozione delle nostre soluzioni nutrizionali più moderne. Il tutto puntando ad una razione semplice e allo stesso tempo capace di sostenere le vacche durante il ciclo produttivo. Oggi Nutristar consente di impostare un piano colturale capace di fare la differenza, ampliando le scelte dell’allevatore e offrendogli al tempo stesso l’opportunità di insilare anche erbai performanti in grado di contribuire da veri protagonisti all’alimentazione della mandria. Senza dimenticare l’importanza di avere un silomais altamente nutritivo, che alla Società agricola Manerbiese è arrivato al 39,78% di amido sulla sostanza secca, con valori di ADF/NDF pari al 58.3%”.

Società agricola Manerbiese, Nutristar, foraggio, piano colturale, latte
Da destra il tecnico nutrizionista di Nutristar Luca Beldrighi insieme a Lorenzo Viscardi, davanti all’impianto di biogas dell’azienda lombarda
 

Obiettivi condivisi

Le richieste dell’azienda bresciana a Nutristar sono state chiare: migliorare le performance della stalla, spingere al massimo la produzione di latte e lasciare tempo a Lorenzo, Marco e a tutti i loro familiari per far crescere anno dopo anno la mandria e portare l’allevamento a nuovi livelli. “Siamo riusciti a lavorare bene sulla rimonta interna - ricorda Lorenzo - e abbiamo aumentato di un centinaio di capi la mandria senza acquistarne nemmeno uno da fuori, forti di indici riproduttivi in linea con le migliori aspettative, segno tangibile del fatto che tutto stia girando al meglio”. I numeri parlano da soli: inseminazioni/concepimento 2.1; parto/concepimento 96.11;vitello/vacca/anno 0.98.
“Grazie a questa rimonta costante nel tempo – continua Lorenzo - negli anni abbiamo eliminato le vacche più anziane e quelle alte in cellule, riuscendo anche sempre a vendere un buon numero di manze. E questo in un allevamento che ha ancora oggi in servizio stalle costruite all’inizio degli anni ’70 e ben lontane dagli standard attuali. Con una gestione attenta ai particolari e al benessere degli animali riusciamo però a supplire a questo limite e i risultati non mancano”.
Mortalità dei vitelli sotto l’1%, dislocazioni ruminali praticamente scomparse e un positivo ricorso all’incrocio con tori Blu Belga sul 40% dei parti per dare una ulteriore spinta al bilancio aziendale.

Società agricola Manerbiese, Nutristar, foraggio, piano colturale, latte
Gianni, il “giovane” carrista che segue la preparazione della razione per la stalla bresciana
 

Punto sull’erbaio

“La collaborazione con Nutristar – conclude Marco – ci ha portato a cambiare il modo con cui alimentavamo la mandria, puntando non tanto sui concentrati, quanto sui foraggi e negli anni ci siamo spostati nettamente verso questi ultimi, rimodulando i piani colturali. Anche a costo di andare controcorrente rispetto alle scelte storiche dei nostri vicini. L’obiettivo è quello di essere il più possibile autonomi, acquistare meno prodotto sul mercato e tornare ad una alimentazione in cui il foraggio giochi un ruolo da protagonista. La vera sfida? Produrre dei super foraggi, perché non riesci a mungere 40 litri di latte se dai alle vacche un alimento privo di zuccheri e proteina. Nutristar ci fornisce miscugli da erbaio autunno-vernino, capaci di essere sfalciati e raccolti pre-appassiti già a metà aprile (210 q/h al 12% di proteina), quando sono al top sotto il profilo dei nutrienti, ai quali facciamo seguire mais da trinciato. In questo modo ottimizziamo le rese per ettaro, con un oggettivo vantaggio economico e nutrizionale in mangiatoia. Abbiamo eliminato polpe, cotone e melasso semplificando la razione e dando alle bovine il foraggio di cui naturalmente hanno bisogno, senza usare nel carro né paglia, né fieno. Il risultato? Il carro deve solo mescolare gli ingredienti, si usura meno e consuma anche meno carburante. Sembrano inezie, ma a fine anno sono migliaia di euro risparmiati”.
“Ma soprattutto vedi la mandria - conclude Lorenzo – rispondere al meglio ed è lì che ci giochiamo il futuro. Il prossimo passo? Mettere mano alle strutture costruendo una nuova stalla. Fermarsi? Mai”.