Anaborapi: parte da Carrù il futuro della razza Piemontese

Acciaio, uno splendido toro della linea carne

Gestione mandria

Anaborapi: parte da Carrù il futuro della razza Piemontese

Le difficoltà di parto sono un ricordo lontano grazie a una selezione per i caratteri importanti per gli allevatori e alla disponibilità di linee genetiche idoneee

Molti allevatori, sia italiani che esteri, guardano con estremo interesse alla razza Piemontese poiché la sua conformazione da carne, legata alla presenza carattere “groppa doppia”, può garantire delle buone produzioni in un ciclo di ingrasso relativamente breve, grazie anche alla sua precocità di sviluppo. Non è più il tempo in cui i timori di andare incontro a difficoltà di parto frenavano l’uso di questa razza in incrocio, e anche in razza pura l’impiego dei tori era limitato a quelli che avevano dimostrato di generare vitelli piccoli alla nascita. L’enorme mole di dati a disposizione consente oggi di differenziare gli animali a seconda delle loro caratteristiche genetiche.

La selezione dei tori Piemontesi fecondazione artificiale, realizzata con il determinante impegno dell'Anaborapi,  è caratterizzata dalla ricerca di un elevato numero di riproduttori con un numero limitato di dosi ciascuno. La ragione di ciò risiede nel fatto che abbreviare l’intervallo generazionale velocizza il miglioramento genetico della Razza e l’ampia disponibilità di tori amplia la scelta e riduce il rischio di consanguineità, con tutti gli inconvenienti che ne conseguirebbero. In questa moltitudine di tori, occorre ricordare che questi possono essere anche molto diversi fra loro e usarne uno piuttosto che un altro può portare ad ottenere ottimi risultati oppure grandi delusioni.

astore, toro, seme
Astore, un’ottima proposta per chi deve lavorare sulle manze
 

Büta Bin?

Tutti i tori con seme disponibile sono raccolti in un catalogo on line che con un curioso “piemontesismo” viene chiamato “Büta Bin?”, che significa “Mette bene?”. Ciò che facilita la scelta dell’allevatore è la suddivisione dei tori disponibili a seconda delle caratteristiche produttive.
Fra i caratteri più apprezzati e quindi da più tempo oggetto di selezione, abbiamo la muscolosità, l’accrescimento, la facilità di nascita e la facilità di parto. Se per i primi due caratteri il significato è facilmente intuibile, attenzione a non confondere la facilità di nascita con la facilità di parto: la prima indica una nascita agevole del vitellino per caratteristiche sue, mentre l’altra definisce la capacità della bovina di partorire. Sono due caratteri “antagonisti”, nel senso che molto spesso un toro che dà tanta facilità di nascita avrà facilmente figlie poco adatte a partorire e viceversa. Si capisce quindi che usare il toro sbagliato può causare inconvenienti anche seri. Questi quattro caratteri, opportunamente elaborati, consentono una sommaria classificazione dei tori, sintetizzata qui di seguito, in base alle loro modalità di impiego.
 

Tori linea carne

Sono quelli caratterizzati da accrescimenti e muscolosità considerevoli e una buona facilità di nascita. Vengono di norma utilizzati sulle bovine dopo il primo parto per produrre vitelli precoci e ben conformati da destinare alla macellazione. Di questi tori non è in genere conveniente destinare le figlie alla rimonta poichè la facilità di parto, anche se positiva, in genere non è eccezionale. Sono i tori che normalmente vengono consigliati con successo anche per l’uso in incrocio. Esempi di tori da carne attualmente in uso sono Acciaio, Amore e Zeit.

piemontese

La Piemontese è una delle poche razze italiane che il mercato riesce ancora a valorizzare in maniera soddisfacente e questo anche grazie ad una selezione attenta alla qualità
 

Tori da manze

Possiamo considerarli come appartenenti anch’essi al gruppo dei tori di linea carne. Hanno la particolarità di generare figli che nascono molto facilmente. Non necessariamente vantano accrescimenti e muscolosità di particolare rilevanza, per cui sono destinati ad essere accoppiati esclusivamente con le primipare. Si rileva un uso esagerato di questi tori sulle pluripare, sia in razza pura che in incrocio, conseguente forse ad un eccessivo timore di possibili problemi al parto. Inoltre, poiché facilità di nascita e facilità di parto, come già evidenziato, sono caratteri “antagonisti”, in genere le figlie di questi tori non sono adatte alla rimonta. Va detto però che le difficoltà di parto negli anni recenti si sono notevolmente ridotte e non costituiscono più un problema per la Razza. Esempi di tori da manze: Veto, Astore e Aquilone.
 

Tori linea allevamento

Sono quelli che si caratterizzano soprattutto per generare figlie con ottime attitudini al parto. Danno in genere un forte accrescimento, anche se a volte possono perdere un po’ sulla muscolosità. Non sono adatti all’uso sulle manze in quanto i figli manifestano spesso già alla nascita un peso di una certa rilevanza. Vanno impiegati sulle vacche migliori della mandria per produrre le fattrici per le prossime generazioni. Sono poco adatti per l’incrocio, ma è proprio grazie a questi tori e alle fattrici da essi generate che la Piemontese ha superato quasi totalmente le difficoltà di parto che un tempo la penalizzavano fortemente rispetto ad altre razze. Esempi di tori da allevamento possono essere Atleta, Bacio e Uforobot.

bacio, toro, seme

Bacio, toro di linea allevamento
 

Tori doppia linea

Sono tori aventi caratteristiche intermedie fra i tori da carne e i tori di linea allevamento. Vantano di norma una discreta facilità di nascita e vengono di solito consigliati sulle bovine dal secondo parto in poi. Le loro figlie saranno produttive ma saranno anche buone partorienti. Sono tori in genere molto graditi agli allevatori perché sono di facile impiego, trasmettono i caratteri in maniera equilibrata e non danno origine a grossi inconvenienti. Sono mediamente un po’ meno produttivi rispetto ai linea carne, ma sono precoci, abbinano bene accrescimento e muscolosità e non hanno grossi problemi né sulle nascite né sui parti. Esempi di tori di doppia linea: Athos, Zabui e Zacinto.

zabui, toro, seme
Zabui, la doppia linea è la sua missione
 

Scelte importanti

Detto questo, è evidente che impiegare il seme di un generico toro Piemontese potrebbe non portare a risultati soddisfacenti se non si hanno chiari gli obiettivi che ci si prefiggono e se non si conoscono le caratteristiche del toro in questione. È quindi fondamentale, per i tori di F.A., effettuare una scelta accurata sul catalogo e “chiamare per nome” i tori che si intendono impiegare. Una cosa da non dimenticare è che il prodotto di punta della Piemontese è il vitellone, che può essere macellato in molti casi già a 14-16 mesi di età, garantendo una resa alla macellazione anche del 68-70%. 

di Ugo Vaccaneo - Centro Tori Anaborapi

piemontese
Ogni allevatore di Piemontese punta a scelte aziendali capaci in linea con le proprie esigenze di mercato