Il declino cognitivo? Si combatte con vino e formaggio

Il formaggio? Fa bene alla mente...

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Il declino cognitivo? Si combatte con vino e formaggio

Nel novembre del 2020 il Journal of Alzheimer's Disease ha pubblicato una ricerca che evidenzia il positivo ruolo dell'alimentazione nel contrastare il decadimento cognitivo con l'avanzare dell'età

C'è una interessante ricerca dell'Università statale dello Iowa che ha meritato la pubblicazione sul Journal of Alzheimer's Disease, la Bibbia di chi studia questa devastante patologia. 
Lo studio correla alcuni alimenti con gli aspetti cognitivi dell'uomo nella sua vecchiaia ed è stato reso possibile da una indagine svolta su un panel di 1787 uomini e donne dai 46 ai 77 anni di età, che hanno accettato di sottoporsi ad alcuni test di intelligenza fluida in momenti diversi della loro vita. Un approccio che serve a valutare (i neurologi mi perdoneranno per la banalizzazione di un concetto complesso) la snellezza, la velocità e la duttilità del cervello.

Un secondo questionario, piuttosto analitico,  era invece concentrato sulle abitudini alimentari dei partecipanti con un particolare riferimento a cibi e bevande.  

I risultati dello studio? Eccoli.

1) Il formaggio si è dimostrato l'alimento più protettivo nei confronti dei problemi cognitivi dell'età avanzata;
2) il consumo giornaliero di alcool, in particolare di vino rosso, migliora le funzioni cognitive;
3) il consumo settimanale di agnello (ma non delle altre carni rosse) sembra migliorare le capacità cognitive nel lungo termine.

Vino e formaggio ci salveranno dall'Alzheimer? Forse no, ma nell'incertezza non facciamoceli mai mancare. SI vive senz'altro meglio, specialmente di questi tempi.  In ogni caso, in alto i calici.