Synergy: parola di allevatore!

Synergy (Unione per i servizi alla selezione e biodiversità) è un’associazione di secondo grado

Attualità

Synergy: parola di allevatore!

Frisitali, Anajer, Anarb, Anaga, Anaborava e Ris Bufala hanno creato un’associazione per una selezione italiana efficiente. Per scelte autonome dell'allevatore

La riforma della legge sulla riproduzione animale e l’adeguamento del sistema allevatori alle normative europee ha portato ad un allargamento dei protagonisti della scena zootecnica. C’è gran fermento e la voglia di essere protagonisti del proprio futuro ha spinto molti allevatori a dar vita a nuovi “enti selezionatori”, che si vanno ad affiancare alle associazioni nazionali di razza che tutti abbiamo sempre conosciuto. Una rivoluzione silenziosa che è soltanto all’inizio, ma che nei prossimi anni modificherà il modo in cui vengono gestiti selezione e miglioramento genetico, ampliando le possibilità a disposizione dei professionisti della zootecnia e lasciando loro la facoltà di scegliere in libertà.
Parallelamente nascono anche nuove strutture di servizio a disposizione delle associazioni allevatori, per ottimizzare le risorse, coordinare insieme i talenti disponibili ed essere competitivi in un mercato sempre più selettivo, dove scienza e tecnica dovranno tornare a fare la differenza.
Su queste basi nasce Synergy (Unione per i servizi alla selezione e biodiversità), un’associazione di secondo grado fondata da Frisìtali (Frisona italiana indipendente), Anajer (Associazione nazionale allevatori Jersey), Anarb (Associazione nazionale allevatori razza Bruna), Associazione nazionale allevatori bovini razza Grigio Alpina, Anaborava (Associazione nazionale allevatori bovini di razza Valdostana) e Ris Bufala, e presieduta da Enrico Santus, attuale direttore Anarb.

Synergy, selezione, bovini, Santus
Per Enrico Santus, presidente di Synergy, la collaborazione tecnica fra le varie associazioni darà vita a vantaggi concreti per gli allevatori

“Un direttore che fa il presidente? È un’anomalia per gli standard a cui siamo abituati - spiega Santus - ma è un segnale chiaro: Synergy è una struttura tecnica, composta da tecnici, persone che non hanno ruoli di carattere politico. Siamo “sotto” le associazioni e non “sopra”, ma soprattutto non c’è alcuna volontà di dirigere il sistema allevatori. Lo ribadisco, Synergy offre esclusivamente servizi e non c’è obbligo per le Nazionali di rivolgersi a noi se i servizi non vengono giudicati congrui sia sotto il profilo tecnico che sotto quello dei costi. Ecco perché a gestire la nostra struttura ci sono persone che nella loro vita professionale hanno sempre svolto compiti tecnici, con curriculum adeguati al ruolo che devono ricoprire. Questa scelta è prima di tutto un messaggio forte agli allevatori, perché in casa Synergy saranno loro a decidere, in sintonia con le indicazioni dei nostri clienti, che al momento sono le associazioni di razza. Siamo un grande ufficio studi a disposizione di tutti, senza preclusioni e senza fare doppioni, che costano, drenano risorse e rallentano il progresso che possiamo ottenere lavorando insieme. È una scelta rischiosa – continua Enrico Santus – perché non c’è nessuno dall’alto che ci garantisca il lavoro o che imponga agli altri di dover applicare le nostre decisioni. Ma qui entra in gioco la professionalità e la credibilità di una squadra che si occupa di zootecnia da molti anni, ha solidi rapporti di collaborazione con l’estero e che sta applicando le possibilità che la tecnologia ci offre per essere sempre più snella e flessibile”.
 

Spazio al cloud

“L’esempio migliore è quello della gestione informatica dei dati. Abbiamo scelto di affidarci al cloud, senza avere più uno stoccaggio fisico in sede, dicendo addio alle costose batterie di server e senza avere più bisogno di avere dipendenti addetti alla loro gestione e manutenzione. Si è invece deciso di caricare tutti i dati in server remoti (il cosiddetto “cloud”), gestiti da società che a livello mondiale fanno questo lavoro, offrendoci garanzie di funzionamento difficili da replicare in maniera tradizionale e a costi estremamente più bassi di quelli che un classico centro elaborazione dati richiede. Una nuova associazione entra in Synergy? Acquistiamo nuovi spazi in cloud e siamo operativi in pochi istanti senza dover comprare nuovi computer, allargare la sala server, rivedere l’impianto di condizionamento dell’aria, ingrandire i gruppi di continuità e aver bisogno di nuovo personale da assumere. Preferiamo investire in analisti, statistici, zootecnici, genetisti, informatici, piuttosto che in hardware, perché è sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi progetti che vogliamo essere competitivi”.
 

Massima trasparenza

“Un altro aspetto a cui teniamo molto - ricorda il Presidente Santus - è la trasparenza, sia nei confronti dei soci che nei confronti delle istituzioni. E non è un caso che sin dalla nostra costituzione abbiamo sempre tenuto informato il ministero delle Politiche agricole delle nostre attività, in un’ottica di collaborazione e di condivisione, anche se non avremmo avuto alcun obbligo formale in tal senso. Synergy è forse una novità per il sistema allevatori italiano, ma all’estero le società di servizi come la nostra esistono da anni in Paesi come Canada, Stati Uniti, Germania, Francia, Svizzera, dove il futuro degli allevatori è una questione eminentemente tecnica. La riforma della legge 30 ridà agli allevatori il ruolo che avrebbero dovuto avere anche in passato, rendendoli nuovamente protagonisti e dando loro maggiori garanzie di indipendenza. Valori che tutte le associazioni che hanno dato vita a Synergy hanno fatto proprie. Vorrei essere ancora più chiaro: chi decide in quale direzione spingere una determinata razza devono essere gli allevatori di quella razza e non i funzionari. Oggi abbiamo gli strumenti per farlo e non vogliamo perdere questa occasione in maniera seria e partendo dal basso, senza imposizioni che esulano dagli aspetti tecnici”.
Synergy, selezione, bovini
Synergy nasce anche per essere competitivi in un mercato sempre più selettivo


Soldi spesi bene

“Chi vede nella nascita di nuovi “enti selezionatori” una balcanizzazione del sistema allevatori perde di vista che invece questa pluralità darà nuovi stimoli e restituirà agli allevatori la voglia di essere protagonisti, uscendo dagli schemi ai quali eravamo abituati. Le risorse pubbliche hanno subìto negli ultimi anni un costante ridimensionamento e occorre cambiare la visione con cui pensiamo ai controlli funzionali.
La genomica ha stravolto il modo di pensare alla selezione e oggi offre nuove opportunità che vanno colte, investendo dove è più probabile che si potranno raccogliere risultati. Se i lattometri elettronici degli impianti di mungitura hanno dati affidabili, in linea con le indicazioni Icar, perché ignorare quei dati disponibili a costo zero? Ma soprattutto occorre uscire dal dogma che tutti gli allevatori abbiano le stesse esigenze e che debbano pagare tutti le stesse quote associative. In Anarb già da tempo abbiamo portato avanti una politica di tariffazione diversa, in modo che in una stalla dove bastano alcuni servizi-base, l’allevatore non debba pagare per attività che non sono prioritarie nella sua azienda. Allo stesso modo in cui in un’azienda con esigenze evolute l’allevatore è disposto a contribuire con un prezzo più alto, se siamo in grado di soddisfare i suoi bisogni. Analogamente c’è un grande lavoro di semplificazione da portare avanti per dare agli allevatori le informazioni di cui hanno realmente bisogno in base alla tipologia della loro stalla e alla razza allevata. Oggi in azienda hai sempre meno tempo libero e uno dei punti sui quali stiamo già lavorando è la creazione di una piattaforma personalizzata sulle reali esigenze del singolo allevatore: dati chiari, comprensibili, modulabili e facili da consultare”.
 

Il progetto Ecolatte

“In questo momento alcune associazioni che hanno dato vita a Synergy, nella fattispecie Anarb, Frisìtali e Anajer insieme all’Università di Parma e di Bari, con la collaborazione come consulenti dell’Università di Padova, di Milano, della North Carolina (Usa) e di Aarhus (Danimarca), stanno partecipando al bando per il Piano di sviluppo rurale nazionale latte e hanno presentato una propria proposta al Ministero con un approccio innovativo e che a livello internazionale viene condiviso dalla comunità scientifica. Il focus resta quello di indagare il mondo della biodiversità, del benessere animale e delle emissioni degli allevamenti, uscendo dalla logica con cui oggi rileviamo ed utilizziamo i dati provenienti dai controlli funzionali. E per fare questo ci occorre una struttura leggera, flessibile, che costi poco, che non dreni la maggior parte delle risorse disponibili per il proprio sostenimento e che sia in grado di utilizzare i finanziamenti pubblici per trovare soluzioni utili agli allevatori. Vorremmo creare una sorta di “officina genetica” alla quale tutti gli allevatori contribuiscono con i dati provenienti dalle loro stalle, raccolti in conformità agli standard Icar, sfruttando ogni possibilità che la tecnologia offre. Poi è chiaro che gli studi sull’efficienza alimentare li svolgeremo in strutture specializzate, già oggi disponibili alla rete Synergy, utilizzando le più moderne attrezzature per il monitoraggio dell’ingestione. È un progetto complesso, ricco di opportunità e in linea con la direzione che l’animal science sta prendendo a livello mondiale. Ma soprattutto è veramente innovativo e gli allevatori hanno tutti i diritti di chiederci conto di come spendiamo i soldi stanziati dall’Unione Europea per rendere le loro stalle più efficienti e sostenibili”.
 

Elisabetta Quaini, Frisona Italiana Indipendente

Nel mondo della Frisona, la famiglia Quaini ha sempre giocato un ruolo importante e il fatto che il primo presidente della nuova associazione di razza della Frisona sia Elisabetta Quaini la dice lunga sull’attenzione con cui il mondo bianco nero guarda al futuro del settore. “È un’esperienza nuova per tutti noi, vissuta con grande emozione e voglia di dare un vero contributo alla nostra razza. Vorrei sottolinearlo - ribadisce con forza Elisabetta Quaini - Frisìtali non nasce “contro”, ma ha preso forma per riportare gli allevatori di Frisona al centro delle loro scelte e far crescere tutti i frisonisti. Il percorso è lungo e siamo solo agli inizi, ma il gruppo di associazioni che hanno portato alla nascita di Synergy è composto da persone animate da una sana voglia di fare e che, nel nostro caso, ma anche in altre realtà, oggi non percepiscono né stipendio, né rimborso spese. Ultimati gli aspetti burocratici diventeremo un ente selezionatore e potremo creare i nostri indici, superando vincoli che oggi riteniamo non più attuali.

Synergy, selezione, bovini, Quaini
Elisabetta Quaini

La genetica, specialmente nel caso di una razza cosmopolita come la Frisona, si gioca a livello mondiale e occorre essere aperti a collaborazioni ed esperienze comuni con gli altri attori della scena, senza arroccamenti nazionalistici e dando spazio allo stesso tempo alla genetica sviluppata in questi anni nelle stalle italiane. Siamo rimasti indietro? Le vendite di seme italiano sono in calo? Prendiamone atto e recuperiamo la distanza accumulata. Altro aspetto chiave è la consapevolezza che gli allevatori abbiano esigenze diverse fra loro, a cui Frisìtali deve rispondere in maniera adeguata, erogando servizi diversificati e tariffati in maniera modulare, allo stesso modo in cui la rappresentatività in Frisìtali è legata al numero di capi allevati e alla contribuzione di ogni socio. C’è molto da fare, ne sono consapevole, ma la squadra è piena di energie e questa è la vera ricetta vincente”.
 

Andreas Tauferer, Grigio Alpina

“I progetti si fanno sulle idee, ma conta molto - spiega il Presidente della Grigio Alpina - il rapporto con le persone e la loro professionalità. Nel corso degli anni si è instaurata una bella collaborazione fra la nostra razza e la Bruna, e la scelta di partecipare alla nascita di un progetto importante come Synergy è stata del tutto naturale. La squadra di esperti che danno spessore all’ufficio studi della nuova struttura è di notevole livello e siamo certi che tutti insieme potremo dare concretezza a progetti che una struttura piccola come la nostra nazionale di razza faticherebbe a realizzare da sola.

Synergy, selezione, bovini, Tauferer
Andreas Tauferer

C’è un grande lavoro da portare avanti e come Grigio Alpina - ricorda Andrea Tauferer - abbiamo sempre creduto che la biodiversità sia un valore reale per i nostri allevatori e per tutta la collettività. Con Synergy potremo sviluppare servizi innovativi a valore aggiunto per gli allevatori che hanno scelto la Grigio Alpina. Ma siamo anche certi che questa collaborazione trasversale ci consentirà di investire in maniera ancora più efficiente le risorse economiche a nostra disposizione”.
 

Paolo Borello, Anajer

“Qui da noi in Anajer contano gli allevatori, e non l’apparato, e saremo quindi noi allevatori a dare l’indirizzo”. Parola di Paolo Borello della Società agricola La Jersina di Vestigné (To), uno dei jersisti italiani che hanno dato vita all’Associazione nazionale allevatori Jersey (Anajer), di cui Borello è presidente. “La Jersey – osserva – è una razza bovina straordinaria sia per le prestazioni che riesce a esprimere in allevamento, sia per il suo latte, particolarmente ricco di grasso e vocato alla trasformazione casearia e dal caratteristico colore giallo-paglierino.

Synergy, selezione, bovini, Borello
Paolo Borello

L’obiettivo che ci siamo dati è di riuscire finalmente a valorizzare tutte queste virtù, anche attraverso un’adeguata opera di promozione dei consumi dei formaggi prodotti a partire dal latte della nostra razza. L’auspicio – sottolinea Borello – è di riuscire ad ottenere una retribuzione finalmente adeguata per il nostro latte, e dunque stimolare anche una maggiore diffusione della razza Jersey nelle stalle italiane. Negli Stati Uniti i nostri colleghi ci sono riusciti, adesso tocca a noi: rimbocchiamoci le mani e partiamo”. 
 

Silvano Turato, Anarb

“La nascita di Synergy - spiega il presidente della Razza Bruna - è una grande occasione per tutti gli allevatori per tornare essere autonomi e costruire il proprio futuro da veri attori. La squadra c’è ed è formata da persone con un’esperienza ed una visione internazionale.

Synergy, selezione, bovini, Turato
Silvano Turato

Abbiamo preso una decisione non semplice certi che metterci insieme e confrontarci su solide basi tecniche, valorizzando l’esperienza che ogni singola associazione ha al suo interno sia il vero punto di forza per un reale salto di qualità. Ma soprattutto vogliamo che Synergy sia un punto di riferimento per tutti coloro che credono in una zootecnia moderna, siano essi associazioni, università o aziende, in totale libertà e senza vincoli. Siamo aperti a tutti e su questo, come allevatore e come Presidente di una storica Associazione di razza italiana mi sento di dire che faremo la differenza”.
 

Enrico Migliaccio, Ris Bufala

Nel mondo delle nuove nazionali zootecniche Ris Bufala è stata la prima a cogliere le opportunità offerte dalla riforma della legge 30 ed oggi ha già ottenuto lo status di “ente selezionatore”, come ci racconta il presidente Enrico Migliaccio: “Siamo giovanissimi, ma abbiamo già fatto tanta strada e abbiamo una base associativa in continuo aumento, segno che il settore ha bisogno non solo di nuovi attori con cui confrontarsi, ma anche di una rinnovata autonomia.

Synergy, selezione, bovini, Migliaccio
Enrico Migliaccio

L’esperienza è positiva e ci ha spinto ad essere fra i fondatori di Synergy, consapevoli che insieme troveremo le risorse e le competenze per crescere ed offrire nuovi servizi agli allevatori, ma sempre in una logica di indipendenza ed autonomia. Ognuno resta padrone a casa propria, tanto per essere chiari. Per le nazionali più piccole come la nostra significa potersi avvalere di altre professionalità in forza a Synergy, quando ad esempio decideremo di offrire un nuovo servizio agli allevatori. Gli esperti di Synergy affiancheranno il personale di Ris Bufala, senza che occorra assumere nuovi tecnici, per i quali non avremmo le risorse. È un cambio di mentalità che ridà all’allevatore quegli spazi di cui ha bisogno per crescere anche come imprenditore, ma soprattutto è un modo per unire le energie e trarne tutti vantaggio”.
 

Edy Bianquin, Valdostana

“La nostra associazione si occupa di una piccola razza, presente in una piccola regione come la Val d’Aosta - ricorda il presidente di Anaborava Edy Bianquin - e anche per questo abbiamo bisogno di confrontarci con allevatori di altre razze e trovare insieme una strada comune per innovare e dare un futuro alle nostre aziende. Aver contribuito alla costituzione di Synergy è per noi un ulteriore stimolo ad aprirci verso l’esterno, nella certezza che troveremo interlocutori capaci di ascoltarci, animati da una sana voglia di mettere a frutto tutto ciò che scienza, tecnologia e genomica offrono al mondo zootecnico. E’ una scelta importante per utilizzare al meglio le risorse disponibili sia umane che economiche, rimettendo al centro l’allevatore e le sue esigenze. Synergy sarà lo strumento per farlo in autonomia e questa è la vera svolta a cui tutti aspiriamo”.

Synergy, selezione, bovini, Bianquin
Edy Bianquin